Testosterone basso: limiti per la terapia ormonale sostitutiva
Gentilissimi dottori,
circa due anni fa, all'età di 19 anni, mi sono sottoposto a delle analisi del sangue per un ipotetico ipogonadismo che si manifesta con i seguenti sintomi: disfunzione erettile (in particolare incapacità a mantenere un'erezione soddisfacente), calo della libido, assenza di barba e peli dal bacino in su, scarsa massa muscolare, senso di fatica, difficoltà di concentrazione.
I risultati ottenuti sono i seguenti (2017):
VALUTAZIONE DELLO STATO FUNZIONALE DELLA TIROIDE
P-Tiroxina Libera (FT4) 1,3
P-Tireotropina (TSH) 2,30
VALUTAZIONE DELL'ASSE IPOTALAMO-IPOFISI-GONADI
S-Follicolo stimolante (FSH) 4,7
P-Luteinizzante (LH) 3,1
P-Prolattina (PRL) 10,0
P-Testosterone 3,8
Essendo stato rimbalzato dai vari dottori a cui ho presentato i dati senza ottenere una minima risposta soddisfacente (generalmente "è tutto a posto, è una cosa mentale") ho deciso di abbandonare momentaneamente la ricerca del problema per concentrarmi sull'ottenimento di uno stile di vita più sano sperando in un miglioramento dei livelli di testosterone e sfruttando il passaggio da Liceo ad Università. Ho, infatti, iniziato ad avere un sonno duraturo e costante di 7.30h (a differenza della precedente media di 6h), ho intrapreso una dieta ipercalorica accompagnata da vari integratori (omega 3, multivitaminico, zma e tribulus), 3/4 allenamenti di pesistica a settimana, ho abbandonato una cura per l'acne a base di tretinoina ed in ho iniziato a gestire lo stress in modo decisamente migliore.
Nonostante ciò abbia ridotto notevolmente i sintomi del senso di fatica e della difficoltà di concentrazione, abbia permesso di migliorare la mia situazione muscolare-corporea (risultati comunque inferiori a quelli di amici che hanno seguito gli stessi allenamenti e dieta), sia riuscito a far crescere qualche primo peletto qua e là sul viso (grazie sopratutto a 6 mesi di utilizzo di Minoxidil), non è risuscito minimamente a risolvere il problema di disfunzione erettile e calo della libido. In compenso col passare del tempo viene sempre meno l'autostima data l'incapacità a riuscire ad avere una vita "normale", come quella di molti amici.
Vorrei sapere quindi se è possibile in qualche modo avviare una terapia ormonale sostitutiva nonostante abbia un valore più alto del livello per poterla fare ma dei sintomi più che evidenti? Che complicanze potrebbe avere effettuare la terapia in un soggetto fuori dal limite inficato? In alternativa, come mi consigliereste di muovermi per risolvere il problema?
P.S.: aggiungo la mancanza di erezioni spontanee e mattutine da ormai anni e anni. Riesco nella masturbazione ma non a mantenere una erezione soddisfacente per più di 3/4 secondi e ciò ha complicato terribilmente i tragici rapporti che ho avuto con le ragazze in questi ultimi anni.
circa due anni fa, all'età di 19 anni, mi sono sottoposto a delle analisi del sangue per un ipotetico ipogonadismo che si manifesta con i seguenti sintomi: disfunzione erettile (in particolare incapacità a mantenere un'erezione soddisfacente), calo della libido, assenza di barba e peli dal bacino in su, scarsa massa muscolare, senso di fatica, difficoltà di concentrazione.
I risultati ottenuti sono i seguenti (2017):
VALUTAZIONE DELLO STATO FUNZIONALE DELLA TIROIDE
P-Tiroxina Libera (FT4) 1,3
P-Tireotropina (TSH) 2,30
VALUTAZIONE DELL'ASSE IPOTALAMO-IPOFISI-GONADI
S-Follicolo stimolante (FSH) 4,7
P-Luteinizzante (LH) 3,1
P-Prolattina (PRL) 10,0
P-Testosterone 3,8
Essendo stato rimbalzato dai vari dottori a cui ho presentato i dati senza ottenere una minima risposta soddisfacente (generalmente "è tutto a posto, è una cosa mentale") ho deciso di abbandonare momentaneamente la ricerca del problema per concentrarmi sull'ottenimento di uno stile di vita più sano sperando in un miglioramento dei livelli di testosterone e sfruttando il passaggio da Liceo ad Università. Ho, infatti, iniziato ad avere un sonno duraturo e costante di 7.30h (a differenza della precedente media di 6h), ho intrapreso una dieta ipercalorica accompagnata da vari integratori (omega 3, multivitaminico, zma e tribulus), 3/4 allenamenti di pesistica a settimana, ho abbandonato una cura per l'acne a base di tretinoina ed in ho iniziato a gestire lo stress in modo decisamente migliore.
Nonostante ciò abbia ridotto notevolmente i sintomi del senso di fatica e della difficoltà di concentrazione, abbia permesso di migliorare la mia situazione muscolare-corporea (risultati comunque inferiori a quelli di amici che hanno seguito gli stessi allenamenti e dieta), sia riuscito a far crescere qualche primo peletto qua e là sul viso (grazie sopratutto a 6 mesi di utilizzo di Minoxidil), non è risuscito minimamente a risolvere il problema di disfunzione erettile e calo della libido. In compenso col passare del tempo viene sempre meno l'autostima data l'incapacità a riuscire ad avere una vita "normale", come quella di molti amici.
Vorrei sapere quindi se è possibile in qualche modo avviare una terapia ormonale sostitutiva nonostante abbia un valore più alto del livello per poterla fare ma dei sintomi più che evidenti? Che complicanze potrebbe avere effettuare la terapia in un soggetto fuori dal limite inficato? In alternativa, come mi consigliereste di muovermi per risolvere il problema?
P.S.: aggiungo la mancanza di erezioni spontanee e mattutine da ormai anni e anni. Riesco nella masturbazione ma non a mantenere una erezione soddisfacente per più di 3/4 secondi e ciò ha complicato terribilmente i tragici rapporti che ho avuto con le ragazze in questi ultimi anni.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.6k visite dal 17/04/2019.
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