Problema neurologico, endocrino, psicologico?
Salve a tutti, da circa un anno noto di avere delle fascicolazioni in vari punti del corpo, con giorni in cui vi sono più episodi e giorni in cui sono assenti o comunque non ne noto. A questo si è aggiunto da almeno 6 mesi un leggerissimo tremore alla mani, riscontrato casualmente tenendo il telefonino in mano. Questo sintomo mi sembra marcato in alcuni momenti e periodi, ma lo "dimentico" quando sono impegnato in qualcosa (ad esempio non ci ho fatto caso per qualche giorno, perché preparavo un esame e ripetevo con un collega). Inoltre ho notato che con le braccia a riposo è assente e con le mani tese o in specifiche posizioni è presente, aggiungo anche che mi sembra vada al ritmo del battito cardiaco, ma forse è semplice suggestione. Ho temuto e temo il peggio, come malattie neurodegenerative e su tutte la SM, ma i sintomi non mi sembrano peggiorare e non accuso eccessiva stanchezza fisica dopo uno sforzo, anche intenso o continuato. In questo quadro ho notato che alla mia normale preoccupazione circa la mia salute (non voglio abusare del termine ipocondria), si è aggiunta una certa dose di irritabilità, irrequietezza, ma anche momenti di sconforto, difficoltà nel trovare gli stimoli per studiare ed essere coinvolto realmente in ciò che mi circonda. La domanda ora nasce spontanea, tutte queste cose possono trovare un filo conduttore in un unico disturbo? Una condizione di ipertiroidismo può correlare sia con i sintomi neurologici che con quelli non neurologici? La causa può essere psicosomatica, da inserire in un generale "disturbo d'ansia"?
Chiedo scusa per lo sproloquio, ma chiedo qui per poter cominciare a parlare con il giusto specialista ed evitare di saltare da un consulto all'altro.
Grazie mille per l'attenzione.
Chiedo scusa per lo sproloquio, ma chiedo qui per poter cominciare a parlare con il giusto specialista ed evitare di saltare da un consulto all'altro.
Grazie mille per l'attenzione.
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Gentile utente, "prima di parlare con il giusto specialista" la inviterei a parlare con il suo medico di famiglia, che conoscendola meglio di ogni altro medico potrà valutare con precisione la sintomatologia e nel caso cominciare ad indagare sui sintomi più importanti, altrimenti realmente rischia di "saltare da un consulto all'altro" innescando così ulteriori dubbi ed ansie.
Saluti.
Saluti.
Dr. Domenico Russo
endocrinologo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 17/04/2017.
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