Il lobo sx, in sede paraistmica, risulta espanso da nodulo solido un po' disomogeneo e con rare

Buongiorno Egregi Dottori,
la presente per descriverVi la cronologia degli ultimi eventi:

Mi chiamo Maria e ho 34 anni e nessun particolare problema di salute avuto sinora, a parte problemi di cervicale nell’ultimo periodo.
Circa un mese fa mi sono accorta guardandomi allo specchio di avere un gonfiore alla base del collo.

- 20/10/8: analisi sangue: TSH 0.93 (range 0,25 – 6,00); Anti tireoglobulina 2.81 (range 0,00 – 30,00); anti tireoperossidasi 0.01 (range 0.00 – 12.00)

- 21/10/8: eco – tiroide: tiroide di volume nella norma con struttura sostanzialmente omogenea. Il lobo sx, in sede paraistmica, risulta espanso da nodulo solido un po’ disomogeneo e con rare microcalcificazioni di mm 17x15x13 di diametri, condiscreta vascolarizzazione sia periferica che interna. Assenza di linfonodi di aspetto patologico in sede limitrofa tranne un elemento, lateralemente alla giugulare interna sx, di mm 17 di diametro massimo, comunque con morfologia allungata e pertanto compatibile anzitutto con iperplasia flogistico – reattiva.

- 4/11/08: agoaspirato:reperto microscopico:strisci costituiti da alcuni tireociti spesso disposti in aggregati papillari con dismetrie nucleari, incremento di rapporto nucleo/citoplasmatico ed occasionali psudo inclusioni nucleari. Presenza di colloide ed emazie. Diagnosi: reperto citologico sospetto e meritevole di verifica istologica.

Ho contattato un endocrinologo mio amico e mi ha detto che in questi casi le soluzioni sono due: una tiroidectomia parziale lobo sx ed eventualmente a seconda del referto istologico dopo un mesetto togliere anche l’altro lobo oppure togliere subito tutto. Vi chiedo un Vs prezioso consiglio in questo momento non facile. Che differenza ci potrebbe essere, nel caso sia benigno, di vivere con mezza o senza tiroide ? E nel caso fosse maligno che cure dovrei intraprendere dopo l’intervento e con quali tempi riabilitativi ? Mi scuso nuovamente per essermi prolungata alquanto spinta più dall’ansia e dalla paura che non dalla razionalità. Un’ultima cosa: mi hanno detto che a Pisa trattano questi disturbi con la Mivat ? Me lo confermate e con quali pareri ? Mille grazie, Maria.

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Dr. Sergio Di Martino Endocrinologo, Diabetologo 5k 156
La soluzione chirurgica, appare come indispensabile sulla scorta del referto citologico. La MIVAT potrebbe essere presa in considerazione dall'equipe chirurgica, non superando il nodulo i 3 cm. L'Universita' di Pisa rappresenta un importantissimo riferimento, con una grossa casistica in merito, anche se non e' l'unico.

Dr. Sergio Di Martino
Specialista in Endocrinologia

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio Egregio Dottore per la Sua solerte risposta.
Le chiedo soltanto, nel caso fosse maligno, che cure dovrei intraprendere dopo l’intervento e con quali tempi riabilitativi ?

Grazie ancora,
Maria
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Dr. Sergio Di Martino Endocrinologo, Diabetologo 5k 156
Comprendo la sua ansia, ma per essere piu' precisi sul dopo e' indispensabile il dato istologico. La invito comunque a guardare con tranquillita' al futuro, pur nella consapevolezza che certi passaggi prima di formulare una diagnosi definitiva sono indispensabili.