Apatia, affaticamento, difficoltà di concentrazione

Gentili medici,
vi descrivo brevemente il mio problema, che non saprei in quale sezione specifica proporre.

Ciclicamente ho dei periodi di grande stanchezze, fisica e mentale, che comporta difficoltà di concentrazione, mancanza di motivazione e resa, una sorta di apatia che rende faticoso anche prendere le decisioni più semplici, oltre ad avere conseguenze sull'attività lavorativa e sulla vita più in generale.

A questi sintomi si accompagnano disturbi del sonno e della digestione.

Tendenzialmente riesco a superare questi momenti ricorrendo a integratori di sali minerali e vitamine, e contemporaneamente assumendo le tinture madri di alcune erbe (iperico, escolzia) che migliorano la qualità del sonno e ridanno tono all'umore.

Ho vagliato diverse strade per risolvere il problema, attualmente senza una spiegazione definitiva, consultando specialistici ed intervenendo sull'alimentazione.

Mi sono sottoposto ad alcune sedute da uno psicologo, che mi ha indirizzato contemporaneamente da uno psichiatra, il quale mi ha prescritto l'assunzione per alcuni messi di una dose molto bassa di Cipralex in gocce.

Appena ho avuto un miglioramento ho sospeso questo trattamento (in maniera controllata): avevo la sensazione di essere sedato, e pur non stando male non ero ne creativo ne propositivo.

All'ultimo incontro, lo psicologo mi ha consigliato di prendere in considerazione anche cause organiche, quali un eventuale carenza di minerali o problemi di assorbimento dei nutrienti, escludendo altre cause di un mio malessere psichico.

Questo stato sembra essere lo strascico di un Morbo di Basedow, diagnosticato tardivamente, e poi risolto tre anni fa con la tiroidectomia totale e la terapia sostitutiva.

Aggiungo che soffro di allergia primaverile ai pollini (parietaria in primis) e con relativa facilità di dermatiti. Da bambino mi era stata diagnosticata la psoriasi, che si è manifestata sempre più raramente con l'età adulta. Ho riscontrato il cosiddetto pitting alle unghie, di cui non ho ancora parlato con un medico.

Gli esiti di esami ed analisi generici o svolti per altri accertamenti risultano essere nella norma.

Ho la sensazione che i miei problemi possano essere almeno in parte interconnessi, e che non vengano inquadrati in maniera olistica considerando tutte le implicazioni, ma dal punto di vista non esaustivo della singola disciplina o specialità medica.

In attesa dei vostri consigli sulla possibile natura del mio disturbo,
vi ringrazio e vi porgo cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Una domanda: ha scritto in psicologia perché vuole sapere se il suo problema possa avere cause psicologiche o per via dei risvolti psicologici che il suo disturbo le provoca?

È chiaro che nel primo caso non potremmo esserle d'aiuto. Non si possono fare diagnosi online, ma a occhio e croce è possibile che se il quadro è quello descritto, le cause organiche potrebbero essere il primo fattore da osservare bene.

Che tipo di intervento ha fatto lo psicologo a cui si è rivolto?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dott. Santonocito,

ho scritto nella sezione psicologia perchè apparentemente più affine, a livello di sintomi, con la mia problematica.

Al contempo, accetto consigli su eventuali altre sezioni in cui postare la domanda, e sopratutto su cosa rivolgere la mia attenzione: nello specifico, quali possibili cause organiche valutare?

Il lavoro dello psicologo è consistito in una serie di incontri a scadenze periodiche, in cui abbiamo parlato a lungo della mia vita affettiva, lavorativa, dei rapporti col contesto sociale.

La ringrazio

[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
da quanto leggo la sua condizione clinica sembra essere un intreccio tra un quadro clinico recentemente diagnosticato ed un disagio psicologico associato ad un corteo sintomatologico.

Psiche soma sono solitamente congiunti e non è possibile analizzare uno senza la disamina competente dell'altro, per tal motivo le suggerisco di continuare il percorso intrapreso e di fidarsi dei clinici che la stanno seguendo.

Il corpo non mente mai, è sempre un grande contenitore di verità.

Ascoltarlo e rispettarlo potrebbe essere una buona strategia per migliorare la sua qualità di vita

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Per l'aspetto medico le suggerisco di postare in endocrinologia, visto lo storico relativo alla tiroide. Se fosse stato quello a causarle affaticamento e mancanza di motivazione, potrebbe andar bene anche psichiatria. Una qualunque delle due aree andrà bene. Saranno i medici a dirle se postare altrove.

Altra cosa: interrompere il trattamento farmacologico ai primi segni di remissione dei sintomi è un classico, ma di solito non è la strategia migliore. Avrebbe dovuto parlarne con il curante e chiedergli se potesse essere stato il caso di rivalutare la cura, se si poteva far qualcosa anche per l'aspetto motivazionale.

Dal punto di vista psicologico ricordiamo che lo stesso quadro clinico, le stesse condizioni organiche possono causare un diverso impatto, e quindi un diverso disagio, in persone differenti.

Qual è la sua professione?
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Utente
Utente
Gentili dottori,

i fatti descritti si trascinano ciclicamente da anni, di recente c'è l'attuale periodo di disagio, peraltro in remissione grazie alla mia cura “fai da te”.

La consulenza psicologica risale a circa un anno fa, i medici che mi hanno seguito allora - che godono della mia stima - sono giunti alle conclusioni sopra riportate, purtroppo non risolutive.
Vorrei arrivare ad una spiegazione del fenomeno esaustiva, che mi permetta di adottare le misure più corrette.

Rispetto al trattamento farmacologico, l'interruzione è stata graduale e concordata, procedendo per alcuni mesi oltre il miglioramento dei sintomi. Ribadisco, comunque, la sensazione sgradevole derivante dalla cura, sebbene probabilmente necessaria.

Sono sicuro che si intreccino diversi elementi, come da voi suggerito.

Ovviamente sono seguito anche da un endocrinologo, il quale però può solo constatare che i valori di tsh, ft3 ed ft4 sono progressivamente tornati alla norma dopo l'intervento e la definizione della quantità adatta di Eutirox.

Sono un creativo freelance (scusate se non scendo più nel dettaglio in sede pubblica), e sicuramente la mia professione risente pesantemente dei disturbi in questione.

Tra le possibili cause organiche, quale pensate vada indagata in maniera più approfondita?

Mi consigliate quindi di riportare pari pari il mio quesito iniziale in un'altra sezione?

Vi ringrazio
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
L'approfondimento delle componenti organiche è compito del medico, per cui se è d'accordo sposterei il suo consulto in endocrinologia, così non dovrà riscrivere tutto quanto.
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Utente
Utente
Va benissimo, d'accordo.
La saluto.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Bene, saluti.