Ginecomastia e propecia

Salve,
da cinque anni assumo propecia per la calvizie e da qualche settimana avverto un dolore toccando il capezzolo dx. inoltre, al tatto, sembra leggeremente più gonfio rispetto al sx. temo che sia un principio di ginecomastia dovuto all'assunzione della propecia, come posso avere tale certezza?
grazie
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Dr. Sergio Di Martino Endocrinologo, Diabetologo 5k 156
Potrebbe essere un possibile effetto collaterale, secondario all'utilizzo del farmaco.
Il primo passaggio sarebbe quello di sopenderne l'assunzione, ma ne deve parlare prima col collega che La sta seguendo.

Dr. Sergio Di Martino
Specialista in Endocrinologia

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Utente
Utente
grazie per la risposta,
ma se non sospendo continuerà ad aumentare? non basta ridurre la dose a 0,5mg?
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Dr. Sergio Di Martino Endocrinologo, Diabetologo 5k 156
Sono ipotesi tutte da verificare.
Una riduzione del dosaggio potrebbe essere una strada, la cui percorribilita' va valutata con il collega che La segue.
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Utente
Utente
grazie per la risposta,
dottore leggo che, nonostante ci sia scritto che è reversibile con la sospensione del farmaco, quasi tutti i soggetti colpiti non hanno visto regredire la ginecomastia alla sospensione...come mai?
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Dr. Sergio Di Martino Endocrinologo, Diabetologo 5k 156
Non si può ragionare su ipotesi, senza una conferma diagnostica della ginecomastia. L'interferenza farmacologica e' una delle ipotesi, verosimilmente la più' probabile, ma senza una conferma clinica, ed eventualmente laboratoristica e strumentale, non se ne può' avere certezza. Se confermata la causa farmacologica, e' molto probabile che alla sospensione della terapia in atto, la ginecomastia, rientri nel giro di qualche mese.
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Utente
Utente
grazie ancora,
mi può indicare i parametri da controllare in laboratorio? dall'eco che ho fatto risulta un leggeressimo accumolo che non permette di accertare se è ginecomastia.
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Dr. Sergio Di Martino Endocrinologo, Diabetologo 5k 156
Potrebbe, quindi, trattarsi anche di una pseudoginecomastia. Ancor di piu' prima di procedere con indagini che potrebbero non essere strettamente necessarie e' opportuna una valutazione clinica diretta.