Danni neurologici in seguito a malnutrizione
Buongiorno,
Sono una ragazza di 25 anni.
A 12 anni mi sono ammalata di morbo di Crohn.
Tra i 16 e i 19 anni circa, per lunghi periodi, ho sofferto di un disordine alimentare, per cui, periodicamente, escludevo intere categorie di alimenti. La mia dieta si faceva sempre meno varia e per tempo si è basata su frutta, legumi e prodotti a base di soia.
Il morbo di Crohn, aggravato anche dalla dieta, favoriva perdite ematiche intestinali e diarrea.
A 19 anni, in seguito ad un periodo di alimentazione particolarmente folle (avevo escluso completamente alimenti di origine animale e il sale, ogni fonte di iodio a quanto pare) combinata a forte stress, insonnia, prolungata e libera assunzione di benzodiazepine, ho subito un improvviso e forte crollo metabolico che mi ha portato dopo qualche settimana ad un ricovero ospedaliero.
Da un giorno all'altro, sono passata dall'insonnia ad aver difficoltà nel restare sveglia anche durante il giorno. Ho iniziato a soffrire il freddo, avevo cute e capelli molto secchi e ho preso quasi 10 kg in poche settimane (passando circa da 45 a 55 kg, sono alta 167 cm). Accusavo anche un certo ottundimento emotivo, difficoltà di ragionamento e scarsa lucidità mentale.
In ospedale gli esami del sangue hanno evidenziato un calo (sotto i valori di riferimento) degli ormoni tireoidei T3 e soprattutto T4. Stranamente però, i valori del TSH erano perfettamente nella norma.
All'epoca i medici non diedero troppo peso a questi valori e non vollero darmi farmaci per la tiroide poiché il mio TSH era normale
Credevano che questa mia grossa debolezza fosse dovuta a motivi psichiatrici e mi congedarono con una cura di antidepressivi.
Ci sono voluti molti mesi perchè i sintomi cominciassero a migliorare. Adesso, a distanza di cinque anni, sto meglio ma non ho mai recuperato la forza di un tempo.
Il vero problema però è che da allora - nonostante le analisi del sangue mostrino che tutti i valori, tiroidei e non, siano rientrati nella norma, la mia alimentazione sia ora molto completa e bilanciata e il Crohn sotto controllo - sento di non aver mai recuperato le mie facoltà mentali.
Ho la sensazione che qualcosa nel mio cervello si sia definitivamente leso.
Provo tuttora enorme difficoltà di ragionamento e concentrazione, impiegando molto tempo e fatica per ogni attività che richieda un ragionamento minimamente articolato.
Sento una fortissima debolezza cerebrale, tendo ad addormentarmi molto facilmente e convivo con un senso di stordimento, quasi come fossi costantemente sotto l'effetto dei tranquillanti che prendevo in passato e che non tocco più da anni.
Tutto ciò mi crea grande frustrazione e malessere, ho dovuto interrompere gli studi e trovo grosse difficoltà anche nei rapporti sociali.
Quello che più mi fa soffrire però è non riuscire a trovare uno specialista che riconosca il problema, sappia spiegarmi cosa mi è successo e se c'e qualcosa da fare. A che tipo di medico dovrei rivolgermi?
Grazie dell'aiuto.
Sono una ragazza di 25 anni.
A 12 anni mi sono ammalata di morbo di Crohn.
Tra i 16 e i 19 anni circa, per lunghi periodi, ho sofferto di un disordine alimentare, per cui, periodicamente, escludevo intere categorie di alimenti. La mia dieta si faceva sempre meno varia e per tempo si è basata su frutta, legumi e prodotti a base di soia.
Il morbo di Crohn, aggravato anche dalla dieta, favoriva perdite ematiche intestinali e diarrea.
A 19 anni, in seguito ad un periodo di alimentazione particolarmente folle (avevo escluso completamente alimenti di origine animale e il sale, ogni fonte di iodio a quanto pare) combinata a forte stress, insonnia, prolungata e libera assunzione di benzodiazepine, ho subito un improvviso e forte crollo metabolico che mi ha portato dopo qualche settimana ad un ricovero ospedaliero.
Da un giorno all'altro, sono passata dall'insonnia ad aver difficoltà nel restare sveglia anche durante il giorno. Ho iniziato a soffrire il freddo, avevo cute e capelli molto secchi e ho preso quasi 10 kg in poche settimane (passando circa da 45 a 55 kg, sono alta 167 cm). Accusavo anche un certo ottundimento emotivo, difficoltà di ragionamento e scarsa lucidità mentale.
In ospedale gli esami del sangue hanno evidenziato un calo (sotto i valori di riferimento) degli ormoni tireoidei T3 e soprattutto T4. Stranamente però, i valori del TSH erano perfettamente nella norma.
All'epoca i medici non diedero troppo peso a questi valori e non vollero darmi farmaci per la tiroide poiché il mio TSH era normale
Credevano che questa mia grossa debolezza fosse dovuta a motivi psichiatrici e mi congedarono con una cura di antidepressivi.
Ci sono voluti molti mesi perchè i sintomi cominciassero a migliorare. Adesso, a distanza di cinque anni, sto meglio ma non ho mai recuperato la forza di un tempo.
Il vero problema però è che da allora - nonostante le analisi del sangue mostrino che tutti i valori, tiroidei e non, siano rientrati nella norma, la mia alimentazione sia ora molto completa e bilanciata e il Crohn sotto controllo - sento di non aver mai recuperato le mie facoltà mentali.
Ho la sensazione che qualcosa nel mio cervello si sia definitivamente leso.
Provo tuttora enorme difficoltà di ragionamento e concentrazione, impiegando molto tempo e fatica per ogni attività che richieda un ragionamento minimamente articolato.
Sento una fortissima debolezza cerebrale, tendo ad addormentarmi molto facilmente e convivo con un senso di stordimento, quasi come fossi costantemente sotto l'effetto dei tranquillanti che prendevo in passato e che non tocco più da anni.
Tutto ciò mi crea grande frustrazione e malessere, ho dovuto interrompere gli studi e trovo grosse difficoltà anche nei rapporti sociali.
Quello che più mi fa soffrire però è non riuscire a trovare uno specialista che riconosca il problema, sappia spiegarmi cosa mi è successo e se c'e qualcosa da fare. A che tipo di medico dovrei rivolgermi?
Grazie dell'aiuto.
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Gentile utente, i sintomi da lei descritti solo in parte potrebbero essere dovuti a cause legate alla malnutrizione. Appaiono altresì diversi segni suggestivi di un problema di specifico interesse psicologico. Potrebbe essere utile rivolgersi ad un buon psicoterapeuta, che possa aiutarla a trovare una via di uscita da tali condizioni.
Cordiali Saluti
dr Giovanni Ronzani
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.4k visite dal 07/09/2014.
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