Recidiva carcinoma papillare tiroideo

Mi riaggancio al precedente messaggio e poi proseguo...A fine novembre vado dall'endocrinologo che mi ha sempre seguito il quale, dopo una visita e l'ecografia, afferma che il nodulo visto dall'altra dottoressa in realtà è di 0,4cm e probabilmente si tratta di un'aderenza ma, per farmi stare più tranquilla, mi fa fare tyrogen e scintigrafia. Risultati tiroglobulina= 8,4 Scintigrafia perfetta(identica a quella del 2007 e del 2011). Mi dice che và tutto bene e che magari più avanti rifacciamo il tutto per scrupolo. Alla mia domanda: "Ma quel nodulo cos'è?Non è meglio fare un agoaspirato?", mi risponde che quel nodulo non è niente,che lo terremo sotto controllo e che è troppo piccolo per fare l'agoaspirato.Decido contro il suo parere di fare l'agoaspirato ed ecco la diagnosi: "Materiale costituito da alcune cellule giganti plurinucleate e tiroiciti isolati o in piccoli e grandi gruppi,spesso in monostrato e talvolta con organizzazione papillare; i nuclei sono aumentati di volume,con cromatina diffusa,pseudonucleoli e rare incisure.Carcinoma papillare della tiroide(TIR5)". E' previsto il trattamento 131-I.I miei dubbi sono: -basterà un ciclo di radio? -le cellule lo capteranno visto che dalle tre scintigrafie fatte non risultavano zone di captazione?-le recidive sono più aggressive? Ringrazio anticipatamente e mi scuso per l'eventuale confusione ma l'ansia mi sta divorando...
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Dr.ssa Anna Rita Carli Endocrinologo, Diabetologo 63 2
Gent.ma,
Probabilmente le piccole dimensioni della recidiva o residuo di neoplasia non ne hanno permesso l'evidenza scintigrafica ma era gia' presente visti i livelli mai indosabili di tireoglobulina.
I cicli di radio iodio possono essere piu' di uno, ma non e' possibile a priori gia' definirne il suo effetto (verosimilmente positivo, viste le piccole dimensioni della lesione).
Stia tranquilla e segua le indicazioni del Medico Specialista che l' ha in carico.
Vedra' che nel tempo si negativizzera' o nella peggiore delle ipotesi rimarra' stabile, specie se non vi e' evidenza di replicazione linfonodali.
La PET e' sicuramente un esame da mettere in conto, ma decidera' chi la segue quando eseguirla.

Cordiali saluti

Dr.ssa ANNA RITA CARLI
Medico Chirurgo
Specialista in Endocrinologia e Diabetologia

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Utente
Utente
Grazie dell'esauriente risposta.
Incrociando le dita, la saluto.