Tiroidectomia
salve. ho 59 anni e dopo tutti gli esami del caso mi hanno diagnosticato una recidiva di struma tiroideo che negli ultimi tempi mi ha abbassato il livello del tsh (0.41). Viste le dimensioni del nodulo mi hanno consigliato di operarmi, e credo lo faro' ai primi di maggio. vorrei cortesemente sapere i rischi legati all'operazione.. e dopo quanto potrei tornare ad avere una qualita' di vita normale? sono molto preoccupata. grazie
[#1]
Gentile signora,
pur essendo chirurgo e non endocrinologo mi permetto di risponderle.
Non esistono interventi facili, ma esistono interventi chirurgici per i quali sono possibili complicanze. In loro assenza il decorso post-operatorio di una tiroidectomia è abbastanza veloce ed in circa 7-10 giorni si può riprendere una vita normale.
Al momento dell'intervento viene fatto firmare al paziente il consenso informato, che è una specie di atto terroristico, perchè riporta tutte le possibili complicanze legate all'atto chirurgico.
Non si lasci impressionare quindi dall'elenco e consideri che a volte, anche se una determinata complicanza si è verificata un caso su un milione, siamo comunque costretti a farlo presente al paziente per ottenere il suo consenso.
Le riporto quindi, e non me ne voglia per questo, uno stralcio del consenso informato della Società Italiana di Chirurgia, in cui sono elencati i rischi che lei richiede.
Le possibili complicanze specifiche sono:
- la lesione temporanea o definitiva dei nervi laringei che innervano i muscoli delle corde vocali, con conseguenti alterazioni anche gravi (temporanee o permanenti) della voce e possibili difficoltà respiratorie che potrebbero comportare anche la necessità di una tracheostomia. Le alterazioni fonatorie possono manifestarsi con voce rauca, soffiata, diplofonica, di falsetto o anche con alterazioni del timbro, del tono, dell’estensione, dell’intensità e dell’affaticabilità vocale con difficoltà anche ad intonare il canto. A queste alterazioni della voce possono associarsi anche alterazioni deglutitorie.
- la lesione temporanea o definitiva delle ghiandole paratiroidi con conseguente alterazione (temporanea o permanente) del quantitativo di calcio e fosforo nel sangue e, quindi, la necessità di assumere terapia a base di calcio e vitamina D anche per tutta la vita.
- emorragie ed ematomi post-operatori che potrebbero comportare anche la necessità di un reintervento a scopo emostatico.
- La necessità di un reintervento cosiddetto di completamento, sia sulla tiroide (quando questa non sia stata asportata completamente) sia sui linfonodi locoregionali del collo, quando a seguito dell’esame istologico definitivo se ne ravvisasse la necessità.
Quelle generiche possono verificarsi, soprattutto in soggetti particolarmente anziani e/o con importanti malattie d’organo (coronaropatie, insufficienza renale o epatica o respiratoria) o sistemiche (diabete, dismetabolismi, defedamento), così come in corso o dopo qualunque manovra anestesiologica, chirurgica, farmacologica e sono a carico di cuore, polmoni, reni, fegato, cervello.
Ed ora coraggio, si affidi serenamente al suo chirurgo di fiducia, non sarà nè la prima nè l'ultima persona ad essere tiroidectomizzata.
Cordiali saluti
pur essendo chirurgo e non endocrinologo mi permetto di risponderle.
Non esistono interventi facili, ma esistono interventi chirurgici per i quali sono possibili complicanze. In loro assenza il decorso post-operatorio di una tiroidectomia è abbastanza veloce ed in circa 7-10 giorni si può riprendere una vita normale.
Al momento dell'intervento viene fatto firmare al paziente il consenso informato, che è una specie di atto terroristico, perchè riporta tutte le possibili complicanze legate all'atto chirurgico.
Non si lasci impressionare quindi dall'elenco e consideri che a volte, anche se una determinata complicanza si è verificata un caso su un milione, siamo comunque costretti a farlo presente al paziente per ottenere il suo consenso.
Le riporto quindi, e non me ne voglia per questo, uno stralcio del consenso informato della Società Italiana di Chirurgia, in cui sono elencati i rischi che lei richiede.
Le possibili complicanze specifiche sono:
- la lesione temporanea o definitiva dei nervi laringei che innervano i muscoli delle corde vocali, con conseguenti alterazioni anche gravi (temporanee o permanenti) della voce e possibili difficoltà respiratorie che potrebbero comportare anche la necessità di una tracheostomia. Le alterazioni fonatorie possono manifestarsi con voce rauca, soffiata, diplofonica, di falsetto o anche con alterazioni del timbro, del tono, dell’estensione, dell’intensità e dell’affaticabilità vocale con difficoltà anche ad intonare il canto. A queste alterazioni della voce possono associarsi anche alterazioni deglutitorie.
- la lesione temporanea o definitiva delle ghiandole paratiroidi con conseguente alterazione (temporanea o permanente) del quantitativo di calcio e fosforo nel sangue e, quindi, la necessità di assumere terapia a base di calcio e vitamina D anche per tutta la vita.
- emorragie ed ematomi post-operatori che potrebbero comportare anche la necessità di un reintervento a scopo emostatico.
- La necessità di un reintervento cosiddetto di completamento, sia sulla tiroide (quando questa non sia stata asportata completamente) sia sui linfonodi locoregionali del collo, quando a seguito dell’esame istologico definitivo se ne ravvisasse la necessità.
Quelle generiche possono verificarsi, soprattutto in soggetti particolarmente anziani e/o con importanti malattie d’organo (coronaropatie, insufficienza renale o epatica o respiratoria) o sistemiche (diabete, dismetabolismi, defedamento), così come in corso o dopo qualunque manovra anestesiologica, chirurgica, farmacologica e sono a carico di cuore, polmoni, reni, fegato, cervello.
Ed ora coraggio, si affidi serenamente al suo chirurgo di fiducia, non sarà nè la prima nè l'ultima persona ad essere tiroidectomizzata.
Cordiali saluti
Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile
[#2]
Utente
grazie della gentile risposta. non le nego che sono molto preoccupata. vorrei sapere se con il mio valore di tsh 0.45 incorro in gravi rischi. Premetto che sto benissimo per cui vorrei aspettare ancora un po'. inoltre e' comunque facile trovare un dosaggio di eutirox da farmi stare bene?
[#3]
Gentile signora,
l'indicazione all'asportazione della ghiandola tiroidea la fornisce l'endocrinologo, mentre il chirurgo è un semplice esecutore, che interagisce ma non sostituisce l'endocrinologo.
Ne parli quindi direttamente con il suo endocrinologo di fiducia.
Cordiali saluti
l'indicazione all'asportazione della ghiandola tiroidea la fornisce l'endocrinologo, mentre il chirurgo è un semplice esecutore, che interagisce ma non sostituisce l'endocrinologo.
Ne parli quindi direttamente con il suo endocrinologo di fiducia.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.4k visite dal 07/04/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.