AIUTO!!! Esoftalmo occhio destro

Buongiorno,

ho 28 anni. Ho scoperto di essere affetta dal morbo di basedow a 19 anni grazie ad un esoftalmo all'occhio destro (nessuno in famiglia ne è affetto), 2 anni fa mi sono sottoposta alla terapia con iodio e da novembre 2011 i miei esami sono tornati normali (ora prendo l'eutirox).

A 22/23 anni l'esoftalmo era completamente scomparso, per poi ricomparire l'anno scorso. Nell'ultima visita oculistica che ho fatto a gennaio 2012 risultava essere di 3 millimetri e la situazione è rimasta stabile. Non ho presentato problemi alla vista di alcun genere.

Il mio endocrinologo mi aveva assicurato che sottoponendomi alla terapia radiometabolica con iodio l'esoftalmo non sarebbe più tornato ed invece mi ritrovo ad affrontare gli stessi problemi di qualche anno fa.

L'imbarazzo nel non guardare le persone negli occhi quando parlo, lo sguardo della gente che lo nota, ma soprattutto il riflesso allo specchio, mi rende estremamente insicura... mi sento difettosa.

Ho fatto una visita da un chirurgo a Genova che mi ha dato 2 opzioni:
- Decompressione dell'occhio (circa 8.000 Euro con probabile diplopia post-operatoria in seguito correggibile con laser) - ma è molto invasiva
- Abbassamento della palpebra in modo da rendere simmetrici gli occhi (circa 4.000 Euro), intervento che potrebbe essere ripetuto più di una volta per avere un risultato perfetto.

Cosa è meglio?
Io sono esonerata come mai devo pagare questo intervento?
Ci sono ospedali in cui è possibile farlo tramite mutua?
Se dovessi sottopormi all'intervento di abbassamento della palpebra e in seguito l'esoftalmo dovesse regredire, cosa succederebbe?

Sono disperata, mi capita di svegliarmi nel mezzo della notte mentre sto cercando di spingermi la pupilla in dentro. Qualsiasi soluzione o consiglio sarà graditissimo.

Grazie!




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Dr.ssa Stefania Pallini Endocrinologo 111 1
Salve, solitamente l'intervento chirurgico viene preso in considerazione come ultima scelta terapeutica. Terapie alternative all'intervento chirurgico sono: terapia con cortisone, in compresse o per via endovenosa, a secondo dei casi, oppure la radioterapia. Naturalmente, la scelta terapeutica viene presa dopo una valutazione del caso clinico.

Cordiali saluti
Stefania Pallini

Dott.ssa. Stefania Pallini
Spec. Endocrinologia e Malattie del Ricambio
www.endocrinologiapallinilivorno.com

www.associazionelibra.org

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