Permixon e ginecomastia

Salve a tutti. Volevo innanzitutto ringraziarvi per il prezioso servizio che offrite e di cui mi sono avvalso già in altre occasioni per altri problemi. Devo però dire che scrivo in questo momento con un po' di risentimento nei confronti della categoria. Perchè alcuni medici, naturalmente non tutti, prescrivono farmaci magari a ragazzi senza alcuna esperienza non spiegandone i possibili effetti collaterali. Vengo subito al punto: un anno fa circa assunsi il permixon per circa 6/8 mesi a causa di una prostatite. Lamentai alcuni disturbi ai quali lì per lì non diedi peso... Come ad esempio un'insolita ipersensibilità ai capezzoli e la sensazione appunto che la ghiandola all'interno si fosse infiammata e ingrossata. Disturbi che durarono una decina di giorni. Non collegai assolutamente le due cose (il permixon e questo fatto). Ora a distanza di un anno parlando per caso con un mio conoscente, che utilizza anch'egli il permixon, vengo a scoprire che a lui questo farmaco ha provocato la ginecomastia, vado a vedere su internet, e scopro che in effetti c'è questa possibilità. Ora, a parte il fatto che credo si dovrebbe sempre avvertire dei possibili effetti collaterali, anche se poco probabili, volevo chiedervi: devo credere a questo punto che l'episodio da me riscontrato sia stato un lieve caso di ginecomastia? Io sinceramente fino ad ora non mi sono mai accorto di niente di strano quindi se è avvenuto qualcosa è stato impercettibile ma ora andando a controllare con precisione noto la ghiandolina sotto il capezzolo sinistro leggermente più ingrossata del destro (dove è praticamente assente). Se ci fosse stato un episodio di ginecomastia con la sospensione del farmaco che l'ha provocato le cose dovrebbero tornare come prima oppure potrei anche a distanza di un anno avere qualche "strascico"? Grazie per la cortese attenzione.
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Dr. Francesco Ciociola Endocrinologo, Medico di medicina generale, Andrologo 461 23
gentile lettore,

i dato che riporta è molto singolare ma merita attenta valutazione dello specialista per la consueta conferma della ginecomastia ( quella "vera" è l'ingrandimento della ghiandola mammaria che si può confermare magari se dubbia con la ecografia).

La età, magari i farmaci, la valutazione ormonale, ed altri fattori devono essere ben studiati dall'endocrinologo o dall'andrologo (che deve opportunamente visitare e valutare la anatomia dei testicoli.)

se si rileva un nesso temporale e causale con l'integratore da lei citato, la sospensione dello stesso e la rivalutazione a distanza di almeno 2-3 mesi saranno molto utili.

ci aggorni.

distint saluti

Dr. francesco ciociola

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Utente
Utente
Gentili dottori, poco dopo aver scritto il precedente post mi sottoposi ad una ecografia mammaria, la quale non rilevò niente. In considerazione anche del fatto che i miei fastidi erano passati non ritenni il caso di andare da un endocrinologo per sottopormi ad una visita. In questi giorni mi è tornato il "tarlo" diciamo poichè ho avuto conferma che il Permixon può provocare ginecomastia. Ora, io sono sicuro che in quei giorni ebbi un ingrossamento della ghiandola mammaria, e sono altrettanto sicuro che ad avermelo provocato sia stato il permixon. In considerazione del fatto che al tatto non sento ormai più niente, e soprattutto che l'ecografia svolta a marzo non ha rilevato nulla, secondo il vostro parere sarebbe meglio comunque andare a parlare con uno specialista di questo episodio? O posso ritenere che quanto mi sia successo ora è del tutto rientrato e non abbia nessuna conseguenza?
Vi ringrazio per l'attenzione.