Carenza ci calcio dopo operazione della tiroide
Chiedo un consulto per mia suocera. Ha 66 anni e circa due mesi fa è stata operata alla tiroide, asportandola. Dopo l'operazione è stata trattenuta in ospedale per circa 20 gg per carenza di calcio. Nell'ultimo mese e mezzo è stata ricoverata in ospedale per due volte, dove gli hanno somministrato numerose flebo di calcio. Quando torna a casa, pur seguendo le indicazioni terapeutiche e con le successive maggiorazioni del calcio in bustine solubili, i suoi valori del calcio non riescono a stabilizzarsi e deve per questo tornare sempre in ospedale dove gli somministrano altre flebo di calcio. I principali farmaci che prende nella giornata sono: diuretici, cardio aspirina, calcio in buste solubili (4 buste, penso da 500 l'una). Attualmente è in ospedale con un valore del calcio pari a 7. Il suo medico di base gli ha chiesto persino se a casa assume correttamente il calcio e i medicinali assegnatogli perchè non capisce il motivo di questo continuo calo di calcio. Negli ultimi anni ha sempre detto di soffrire di osteoporosi, cosa che ultimamente non la nomina nemmeno. Vorrei possibilmente un parere da parte vostra sulla motivazione e sulla soluzione a questo problema, grazie.
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L'ipoparatiroidismo è una complicanza relativamente frequente degli interventi di tiroidectomia totale ed è legato all'asportazione delle ghiandole paratiroidi.
La terapia a base di calcio e vitamina D, varia in base al singolo soggetto e al danno subito; talvolta richiede diversi mesi prima di poter individuare il giusto dosaggio. Nei casi più "difficili" si può rendere necessario un ricovero ospedaliero di molti giorni, fino a quando non si individui la giusta dose di farmaci e i giusti tempi di somministarzione, badando anche alle interferenze afrmacologiche derivatre dall'assunzione contemporanea di altre sostanze (diuretici, antinfiammatori, antiacidi).
Saluti
La terapia a base di calcio e vitamina D, varia in base al singolo soggetto e al danno subito; talvolta richiede diversi mesi prima di poter individuare il giusto dosaggio. Nei casi più "difficili" si può rendere necessario un ricovero ospedaliero di molti giorni, fino a quando non si individui la giusta dose di farmaci e i giusti tempi di somministarzione, badando anche alle interferenze afrmacologiche derivatre dall'assunzione contemporanea di altre sostanze (diuretici, antinfiammatori, antiacidi).
Saluti
Dr. Domenico Russo
endocrinologo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 11.5k visite dal 30/11/2011.
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