Patologia tiroidea
Egr.Dottori,
scrivo per conto di mia moglie di 44 anni preoccupata per l'aumento degli anticorpi antirecettori TSH avvenuto in questi ultimi mesi,sappiamo che la terapia farmacologica per questa patologia non ha fatto alcun progresso nel tempo,infatti il "Tapazole"è in auge da parecchi anni e non esistono alternative più moderne di cura;infatti mi sembra che la profilassi sia "schematica e standard"
per tutti gli endocrinologi,"se aumentano gli anticorpi bisogna eliminarne la causa"cioè la tiroide.
Siccome mia moglie è stata molto bene fino ad alcuni mesi fa,non sono molto convinto di questa tesi e stiamo cercando di informarci meglio su terapie alternative all'intervento che personalmente vorrei evitare.
Ho fatto redigere a lei il testo della patologia.
"Riduzione bilaterale della tiroide nel 1986 per morbo di Basedow severo.
Situazione ormonale stabile negli anni successivi senza necessità di terapie a parte due episodi molto distanti tra loro di riacutizzazione.
4 mesi fa tireotossicosi con tachicardia fissa attorno ai 140 battiti al minuto, ricorso immediato al tapazole (4 compresse) ed all’inderal (1+1).
Riduzione graduale della terapia, portata attualmente a 2 tapazole + 1 cp di inderal.
Ripetuti gli esami alcuni giorni fa:
T3 = 1.80
T4 = 0.70
Tsh = 1.690
AntiRecettori Tsh (metodo immunoenzimatico) = 3.66
Ora, la mia domanda è la seguente: l’endocrinologo che mi segue vorrebbe intervenire con la compressa radioattiva,
è assolutamente necessario? In quali rischi si potrebbe incorrere continuando la terapia e sperando ancora in una remissione?
Dagli studi effettuati, quanto risulta tossico il tapazole e quali effetti collaterali può dare alla distanza?
Esistono alternative farmacologiche chimiche o naturali che possano ottenere la regressione del valore degli anticorpi?"
Nel ringraziarVi anticipatamente per la cortese attenzione,porgiamo i nostri più cordiali saluti.
scrivo per conto di mia moglie di 44 anni preoccupata per l'aumento degli anticorpi antirecettori TSH avvenuto in questi ultimi mesi,sappiamo che la terapia farmacologica per questa patologia non ha fatto alcun progresso nel tempo,infatti il "Tapazole"è in auge da parecchi anni e non esistono alternative più moderne di cura;infatti mi sembra che la profilassi sia "schematica e standard"
per tutti gli endocrinologi,"se aumentano gli anticorpi bisogna eliminarne la causa"cioè la tiroide.
Siccome mia moglie è stata molto bene fino ad alcuni mesi fa,non sono molto convinto di questa tesi e stiamo cercando di informarci meglio su terapie alternative all'intervento che personalmente vorrei evitare.
Ho fatto redigere a lei il testo della patologia.
"Riduzione bilaterale della tiroide nel 1986 per morbo di Basedow severo.
Situazione ormonale stabile negli anni successivi senza necessità di terapie a parte due episodi molto distanti tra loro di riacutizzazione.
4 mesi fa tireotossicosi con tachicardia fissa attorno ai 140 battiti al minuto, ricorso immediato al tapazole (4 compresse) ed all’inderal (1+1).
Riduzione graduale della terapia, portata attualmente a 2 tapazole + 1 cp di inderal.
Ripetuti gli esami alcuni giorni fa:
T3 = 1.80
T4 = 0.70
Tsh = 1.690
AntiRecettori Tsh (metodo immunoenzimatico) = 3.66
Ora, la mia domanda è la seguente: l’endocrinologo che mi segue vorrebbe intervenire con la compressa radioattiva,
è assolutamente necessario? In quali rischi si potrebbe incorrere continuando la terapia e sperando ancora in una remissione?
Dagli studi effettuati, quanto risulta tossico il tapazole e quali effetti collaterali può dare alla distanza?
Esistono alternative farmacologiche chimiche o naturali che possano ottenere la regressione del valore degli anticorpi?"
Nel ringraziarVi anticipatamente per la cortese attenzione,porgiamo i nostri più cordiali saluti.
[#1]
Endocrinologo
Per ora la situazione sembra essersi stabilizzata, ma in qualunque momento potrebbe riacutizzarsi, con la necessità di aumentare nuovamente il Tapazole, farmaco che usato per lunghi periodi può dare tossicità (alterazioni dell'emocromo). Il radioiodio non è "assolutamente necessario", ma rappresenta una valida alternativa all'intervento chirurgico, fermo restando che in oltre la metà dei casi i pazienti sviluppano ipotiroidismo, necessitando di terapia ormonale sostitutiva permanente. Comunque, tale eventualità sarebbe più semplice da gestire rispetto all'attuale situazione.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.5k visite dal 19/10/2007.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.