Linfoma non hodgkin/burkitt

Buonasera,
a mia madre, di 64 anni, è stato presentato un quadro istologico che vado a descrivere:
Il referto istologico in seguito a biopsia percutanea TC-guidata al mediastino anteriore dava esito a frustolo infiltrato da elementi linfoidi di media taglia con discrete quantità di citoplasma e solo focale presenza di grossolani nucleoli. Quadro istologico e profilo immunofenotipico coerenti con linfoma non Hodgkin di derivazione linfocitaria B con caratteristiche intermedie tra linfoma diffuro e linfoma di Burkitt (immunoistochimica: CD20 CD79a e bc16 +, CD30+ focale, CD3+ T di accompagnamento, TdT-, citocheratina-, ki67+ 90%)
Una consulenza ematologica poneva diagnosi differenziale tra un linfoma di Burkitt e un grandi cellule (entrambi di tipologia aggressiva) pertanto opportuno completare la stadiazione con lo studio del cariotipo e la biopsia osteomidollare (eseguita in data 15.7.09) e si raccomandava terapia con steroide 1mg/kg, Zyloric 300 mg x 2 per 3 giorni poi 300 x 1. E' stata dimessa dal reparto di chirurgia toracica e verrà ricontattata dal Day Hospital della Ematologia per valutare proseguo terapeutico (ha sospeso terapia con Urbason su richiesta dell'ematologo e sostituito con Deltacortene Forte 2 cp x 1 die)

La massa mediastinica è di circa 10 cm e le condizioni di salute generiche di mia madre sono buone (linfoma a parte...) in base agli esami effettuati finora (elettromiografia, ecocardio doppler, esami del sangue)

Si richiede cortesemente a chiunque sia in grado di illustrare più chiaramente questo quadro clinico e cosa comporta a livello terapeutico.


Cordiali Saluti
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Dr. Michele Cimminiello Ematologo 4.1k 76
Trattasi di linfoma non Hodgkin ad alto grado che dovrà essere trattato con chemioterapia prima e poi radioterapia se il mediastino è l'unica localizzazione (ciò lo può dire la TC total body o meglio ancora la PET).
Date le buone condizioni cliniche della mamma il trattamento può essere tale da eradicare la malattia.
Saluti

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Utente
Utente
La ringrazio sinceramente per la sua risposta.
Saluti anche a lei
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Dr. Michele Cimminiello Ematologo 4.1k 76
Di nulla
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Utente
Utente
Egregio Dottore,
vorrei porre alla Sua attenzione alcune questioni che non hanno avuto una risposta chiara nell'ospedale in cui è stata ricoverata mia madre (Treviso, ci sposteremo ora a Bari in seguito a contatto col professor Liso).
In seguito a consulenza ematologica richiesta dal reparto di chirurgia, una dottoressa ha spiegato a mia madre (nonostante avessi specificato di essere contattato personalmente per qualsiasi "comunicazione" o informazione) che ad una diagnosi "dura" si risponde con terapie "dure" e che se sarà necessario, lei dovrà essere trasfusa o i medici avranno le mani legate e non potranno aiutarla. Questa precisazione è stata dovuta al fatto che mia madre ha firmato un documento in cui richiede esplicitamente il rispetto della sua volontà a non essere trasfusa in quanto testimone di Geova. La mia domanda è : quando si comincia una terapia (chemio o radio) è sempre necessario arrivare a trasfondere? o a che punto lo diventa? ci sono alternative che rispettino le volontà di mia madre senza metterne a rischio l'incolumità? Il colloquio con l'ematologa purtroppo l'ha messa in un cattivo stato d'animo, e ne risente anche fisicamente (palpitazioni, stanchezza e affanno.. dovuti principalmente alla massa mediastinica). Mi sto sforzando di infonderle tutta la calma per affrontare quello a cui andrà incontro da ora in poi.. ma vorrei essere in grado di farlo avendo delle "basi" certe. (successivamente non mi è stato possibile un consulto in ematologia a Treviso con la stessa dottoressa, della quale non sono riuscito a sapere neanche il nome.. ed il prof. Liso a Bari aspetta di avere in quadro istologico completo per poterla visitare una volta che torneremo in puglia, quanto prima)
RingraziandoLa anticipatamente
Cordiali Saluti
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Dr. Michele Cimminiello Ematologo 4.1k 76
Relativamente alle sue domande (la risposta è in maiuscolo):

quando si comincia una terapia (chemio o radio) è sempre necessario arrivare a trasfondere?

NON SEMPRE; VIENE MONITORIZZATO L'EMOCROMO E USUALMENTE SI TRASFONDE CON EMOGLOBINA INFERIORE A 8 g/dl, O SE VALORE MAGGIORE LO RICHIEDE LA CLINICA (NEL SENSO LA PAZIENTE STA MALE, HA SEGNI E/O SINTOMI LEGATI A STATO ANEMICO IN ATTO).


o a che punto lo diventa?

LE HO RISPOSTO SU.

ci sono alternative che rispettino le volontà di mia madre senza metterne a rischio l'incolumità?

SE NON RICORDO MALE PER UNA MIA ESPERIENZA, LORO ACCETTANO DI ESSERE TRASFUSI CON PICCOLE FRAZIONI DI SANGUE SE PROPRIO NECESSARIO. COMUNQUE UNA ALTERNATIVA SAREBBE QUELLA DI CERCARE DI NON FARLA ANEMIZZARE USANDO PRECOCEMENTE ERITROPOIETINA SINTETICA APPENA IL VALORE DELL'EMOGLOBINA INIZI A CALARE (GIA' SE DIVENTA INFERIORE A 11 g/dl): E' PREVISTA L'USO DI EPO PER I PAZIENTE CHE VENGONO SOTTOPOSTI A CHEMIOTERAPIA.
ORA IL PROGRAMMA TERAPEUTICO DI SUA MADRE NON ME LO HA SPECIFICATO, NON SO SE LE HANNO PROSPETTATO IL TRAPIANTO DI MIDOLLO OSSEO AUTOLOGO; A QUEL PUNTO LI' VERRA' SICURAMENTE TRASFUSA, NON CI SONO ALTERNATIVE.
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Utente
Utente
Egregio Dottore, La ringrazio ancora una volta per le sue informazioni. Al momento non è stato ancora proposto e non si è parlato del protocollo terapeutico (siamo in attesa anche del risultato della biopsia osteomidollare) in quanto abbiamo deciso di farci seguire nella ns zona di appartenenza dal reparto ematologico del policlinico di Bari (abbiamo scelto Treviso per la chirurgia toracica in seguito a problemi avuti in altri reparti della ns zona, è rimasta ricoverata 3 settimane in malattie infettive per una "sospetta" tubercolosi, e solo ora che abbiamo una diagnosi possiamo rivolgerci al giusto reparto per cominciare una cura)
Augurandomi che non sia necessario arrivare ad un trapianto di midollo osseo autologo, Le porgo di nuovo i miei più sinceri rigraziamenti.
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Dr. Michele Cimminiello Ematologo 4.1k 76
In bocca al lupo.
Saluti