Test hiv e malattie infettive

Salve nel complimentarvi e ringraziarvi in anticipo vorrei porvi alcune domande. Ho fatto un test hiv ELISA di terza generazione , risultato negativo, presso un ospedale a distanza di 131 giorni da un rapporto vaginale non protetto, di 106 giorni da un rapporto orale non protetto che ho praticato ad una ragazza ed a 44 giorni da un rapporto vaginale totalmente protetto senza rottura del profilattico.
La mia domanda è questa con il test fatto posso stare tanquillo o devo ripeterlo e vorrei anche sapere se esistono eventualmente altri esami che possano dare ad oggi la sicurezza totale di non essermi contaggiato.
Inutile spiegare nello stato di ansia in cui si vive in queste situazioni per cavolate fatte.E' consigliabile un HIV RNA? Ho letto che è molto delicato e può dare vita a molti falsi positivi. Secondo Voi con un Test Elisa di terza generazione o un HIV RNA a quanto si riduce il periodo finestra?
A seguito dei rapporti occasionali avuti, unitamente al test HIV, ho eseguito le seguenti analisi:
VES
TAS
MONOTEST
REAZIONE DI PAUL BUNNEL
ESAME DELLE URINE
TAMPONE FARINGEO
ESAME EMOCROMOCITOMETRICO
PROTIDOGRAMMA
TRANSAMINASI GPT
LATTICODEIDROGENASI (LDH)
CITOMEGALOVIRUS (IgG - IgM)
TINE TEST
TRANSAMINASI GOT
GAMMA G.T.
PROTEINA C REATTIVA
TOXOPLASMOSI (IgG - IgM)
Tutti sono risultati negativi o con parametri nei campi.
Secondo Voi ci sono altri fattori da esaminare o posso definitivamente chiudere la parentesi di ipocondria che mi ha assalito dovuta forse a sensi di colpa per quanto stupidamente fatto? Grazie
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 336 7
I tests attuali in uso sono altamente sensibili e specifici. Il periodo finestra del virus HIV, cioè il periodo che ci mette l'organismo a produrre anticorpi nei confronti del virus, varia da pochi giorni fino a circa tre mesi , per cui, si effettua un test a 40 e 100 giorni dal fatto od un unico test se passati più di 100 giorni dal fatto specifico. La questione generazione dei tests è fuorviante, perchè riguardante soltanto il progredire delle metodologie scientifiche di ricerca e non l'affidabilità del test e questo in relazione al fatto che , lo ripeto, tutti gli attuali tests sono altamente sensibili e specifici. Sconsiglio , invece, un test di ricerca antigenemia, come test NAT o PCR, perchè possono dare falsi positivi e dovrebbero riservarsi ai centri trasfusionali o al controllo carica virale di soggetti già affetti da HIV o sieropositivi

Un saluto

A. Baraldi

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Utente
Utente
Grazie per la tempestività della risposta.
Se ho ben capito quindi rigurado l'infezione da HIV non serve di ripetere il test?
Rigurado invece altre infezioni da MST con le analisi già fatte si possono escludere o devono essere integrate? Aggiungo che oltre al senso di colpa non avverto disturbi riconducibili a qualche patologia.
Grazie attendo una sua gentile risposta
[#3]
Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 336 7
Un test HIV eseguito a 100 giorni dal fatto in causa e risultato negativo è definitivo. Per quanto riguarda altre MST bisogna fare gli accertamenti riguardanti ciascuna, perchè lei ha fatto soltanto i tests per mononucleosi e toxoplasma
[#4]
Utente
Utente
Ultime due domande e non abuserò più del suo tempo.
Il rapporto protetto a 44 giorni dal test non è quindi importante?
Tutti gli esami fatti:
VES
TAS
MONOTEST
REAZIONE DI PAUL BUNNEL
ESAME DELLE URINE
TAMPONE FARINGEO
ESAME EMOCROMOCITOMETRICO
PROTIDOGRAMMA
TRANSAMINASI GPT
LATTICODEIDROGENASI (LDH)
CITOMEGALOVIRUS (IgG - IgM)
TINE TEST
TRANSAMINASI GOT
GAMMA G.T.
PROTEINA C REATTIVA
TOXOPLASMOSI (IgG - IgM)
Se regolari non possono essere indice di mancate infezioni?
Altrimenti quali esami mi consiglia per eliminare ipotesi di infezione?
Grazie
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 336 7
Gli esami che ha fatto sono normali esami di routine che non indicano, o lo fanno in modo del tutto aspecifico, malattie infettive, a parte i tests specifici per Citomegalovirus, mononucleosi e toxo. Gli esami per infezioni non si fanno così perchè ce la voglia di farli, ma si fanno a ragion veduta se c'è un sospetto di qualcosa, che non mi sembra sia il suo caso.
Riguardo al test a 40 giorni è utile per valutare , dopo un ragionevole tempo, se presenti già anticorpi nei confronti di HIV, ma deve sempre essere seguito da quello a 100 giorni che è definitivo
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Utente
Utente
Grazie ancora per il tempo dedicatomi.
Un saluto.
[#7]
Utente
Utente
Buongiorno dott. Baraldi scusi se la disturbo, un breve quesito, volevo sapere che diferenza c'è tra un test HIV ELISA di 3° ed uno di 4° generazione e nello specifico quanto un test di 4° generazione riesce ad anticipare in giorni, in caso di contagio, la presenza di anticorpi?
Grazie e Buona Giornata
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 336 7
I tests evolvono nel tempo perchè avanza la ricerca ma l'attendibilità di un test di terza o quarta generazione è la stessa ed un test di quarta generazione non anticipa la risposta anticorpale ma casomai ha un'ancora più alta sensibilità e specificità; sono discorsi , però , di tipo tecnico, la cosa importante è che con due tests effettuati a 40 e 100 giorni circa, e risultati negativi, si può stare tranquilli sul risultato. Questo fatto su cui tutti battono della generazione di tests è fuorviante; allora diciamo che soltanto i primi test ( 1983 circa ) erano meno sensibili e specifici degli attuali. Oggi le differenze tra terza e quarta generazione sono infinitesimali e non inficiano il risultato
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Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Sicuramente la mia si potrebbe trattare di paranoia.
Dopo un test hiv ELISA di terza generazione , risultato negativo, presso un ospedale a distanza di 44 giorni da un rapporto vaginale totalmente protetto senza rottura del profilattico posso stare tranquillo o no, in caso di contagio si sarebbe comunque visto qualcosa nel test?
Secondo lei è il caso di ripeterlo o provare a farne uno di 4° generazione magari oggi a distanza di 65 giorni?
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 336 7
Un rapporto vaginale totalmente protetto non pone problemi. Legga anche in proposito quanto da me scritto in questo link:

https://www.medicitalia.it/minforma/malattie-infettive/
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Utente
Utente
Salve dottore un dubbio mi tormenta.
I Test HIV ELISA, 3° o 4° generazione, devono essere effettuati a digiuno o è indifferente?
Grazie
[#12]
Utente
Utente
Buongiorno Dottore una breve domanda.
Questa mattina sono andato a fare un test HIV per ultimo scrupolo.
Il test mi è stato fatto in anonimato e su un fogliettino che mi hanno dato per il ritiro, che ho controllato tornato a casa, c'era riportato una sigla anonima che gli avevo dato e la dicitura generica "MARKERS".
La domanda è questa si tratta del test HIV o hanno sbagliato qualcosa?
Grazie
[#13]
Utente
Utente
Salve Dr. Baraldi scusi per la mia perseveranza nel voler cancellare i propri sensi di colpa ma vorrei porle un'altra domanda.
Oggi ho ritirato il risultato del mio ultimo test HIV, questa volta di 4° generazione, esito negativo.
Il test è stato fatto a distanza di:
5 mesi da un rapporto vaginale non protetto
4 mesi da un rapporto orale non protetto che ho praticato ad una ragazza
2 mesi da un rapporto vaginale protetto.
Secondo Lei posso stare tranquillo definitivamente con questo ultimo test di 4° generazione? Ho superato il periodo finestra? Posso riprendere ad avere rapporti non protetti con la mia ragazza?
Grazie.
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 336 7
Vedo che lei continua imperterrito a porre domande a cui ho già risposto ampiamente ed oltre a me le pone anche ad altri.

ULTIMA E DEFINITIVA RISPOSTA: IL TEST CHE HA FATTO E' DEFINITIVO. PUNTO.
[#15]
Utente
Utente
Grazie per la risposta.
[#16]
Utente
Utente
Dott. Baraldi scusi il disturbo vorrei cheiderle una precisazione:
Un test HIV combinato di IV generazione con ricerca antigene P24 tecnica CMIA a poco più di 2 mesi (65 giorni per precisione) può essere considerato valido o serve di attendere i 90 giorni?
Grazie
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 336 7
I tests si devono fare a 40 e circa 100 giorni dal fatto in causa e per fatto in causa s'intende RAPPORTO SESSUALE NON PROTETTO e questo non perchè i test siano più o meno sensibili ( gli attuali lo sono tutti, lo erano meno nel lontano 1983 ), ma solo e soltanto perchè il periodo in cui l'organismo può produrre anticorpi varia da pochi giorni a tre mesi circa
[#18]
Utente
Utente
Grazie per la risposta un'ultima precisazione vorrei sapere se 65 giorni di distanza tra un test di IV generazione combinato con la ricerca dell'antigene proteina P24 tecnica CMIA ed il rapporto protetto nonchè i 77 giorni trascorsi sempre tra il rapporto protetto e l'ultimo test ritirato oggi con tecnica chemiluminescenza possano essere stati sufficienti a rilevare un'eventuale infezione.
Leggendo vari siti ho capito che le conversioni si sviluppano tutte entro i 30 o 40 giorni e che i test ad un mese o mese e mezzo sono considerati definitivi così come applicato all'ospedale San Raffaele di Milano ed allo Spallanzani di Roma.
Cosa ne pensa?
Scusi se la disturbo, ma in lei ho trovato un'ancora di salvataggio e purtroppo non riesco più a giustificarmi con la mia ragazza, altrimenti dovrò raccontare le mie stupide disavventure ed ho paura di perderla proprio ora che ci siamo ritrovati più che mai.
Grazie
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 336 7
Non sò veramente più cosa pensare vedendo che lei di proposito fà finta di non capire. ULTIMA E DEFINITIVA RISPOSTA:

1) SONO A RISCHIO I RAPPORTI NON PROTETTI E NON, RIPETO, NON, QUELLI PROTETTI.

2) I TESTS SI ESEGUONO INTORNO AL 40° E 100° GIORNO DAL FATTO SOSPETTO ( RAPPORTO SESSUALE NON PROTETTO ) ED IL TERMINE DEL 100° GIORNO E' PROPRIO PER SICUREZZA ESTREMA, ANCHE SE NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI GLI ANTICORPI SI FORMANO GIA' NEI PRIMI DUE MESI

3) SE LEI NON SI FIDA DELL'OSPEDALE SAN RAFFAELE E SPALLANZANI DI ROMA NON POSSO FARCI NULLA.

4) I RAPPORTI PROTETTI, RIPETO PROTETTI, CONFERMO PROTETTI, NON, RIPETO, NON, CONFERMO NON SONO A RISCHIO


BUONE VACANZE
[#20]
Utente
Utente
Grazie mille della sua ultima risposta.
Non vorrei averla disturbata troppo e soprattutto non vorrei averla fatta arrabiare.
Purtroppo in questi situazione chi è coinvolto nella spirale della paura non rimane lucido e si accusa e colpevolizza di tutto!
Passando spesso per ridocolo o peggio...
La ringrazio tanto per tutto il tempo che mi ha dedicato e la saluto chiedendole un'ultima cosa come la si può chiedere ad un fratello..
In totale sincerità, lei che conosce ormai gli episodi ed i test che ho effettuato, al mio posto cosa farebbe??
Archivierebbe la pratica e riprenderebbe ad averi rapporti non protetti con la sua ragazza???
Grazie non la disturberò più e le auguro con tutto il cuore BUONE VACANZE
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 336 7
Al suo posto me ne andrei in vacanza avendo rapporti non protetti con la mia ragazza a qualunque ora , così dopo nove mesi ci ritroviamo in tre e non avrei più tempo per scrivere su Medicitalia...

Lei non si deve preoccupare dei tests HIV ma della sua ansia


[#22]
Utente
Utente
GRAZIE
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