Me molto cara, di 12 anni, è stato diagnosticato a metà agosto 2008 un linfoma di hodgking,
Buongiorno, a una bambina a me molto cara, di 12 anni, è stato diagnosticato a metà agosto 2008 un linfoma di hodgking, stadio IIA, localizzato al collo e, in maniera più lieve, con due linfonodi al torace.
Ha subito iniziato la chemioterapia (5 cicli), al termine della quale la regressione al collo è risultata del 70%, mentre al torace il linfonodi risultavano spariti. Successivamente ha effettuato la radioterapia, conclusa a gennaio 2009, e a fine febbraio ha fatto la TAC di controllo.
I medici, controllando la TAC, l'hanno definita sostanzialmente buona. Tuttavia rimane un "residuo" che al momento pare troppo presto per identificare se è dovuto a una ripresa attività del timo (dopo il termine delle cure), a tessuto morto per via della radio, oppure a un residuo di malattia. Hanno detto che non ci sono elementi per stabilirlo ora, e rimandato ulteriori valutazioni a una nuova TAC, a maggio. Qualora non sia chiara neanche quella, si procederà con un PEC oppure con accertamento per via chirurgica. Questo è quanto mi è stato detto, spero di aver utilizzato i termini corretti. Non sono una stretta familiare per cui non posso parlare con i medici, e i genitori sono molto in ansia per questi esami.
Volevo chiedere...è normale un risultato così poco "determinato"? Era ragionevole attendersi, alla prima TAC, un risultato completo (assenza/presenza di cellule malate) o è normale dover approfondire gli esami per via di un "residuo" non ben determinabile? Dobbiamo ritenerlo un risultato positivo? C'è una statistica, per ipotizzare "quanto" possiamo attenderci che la "macchia" residua sia attribuibile agli effetti post radioterapia, oppure che sia un segnale che la cura non è andata a buon fine?
Aggiungo che, recentemente, dopo il termine della radioterapia la bambina (che ha comunque ripreso parzialmente a uscire di casa, frequentare la scuola) è soggetta a febbricole abbastanza ricorrenti (36,5-36,8). E' normale, data anche la cura pesante che ha alle spalle, o può essere un segnale di cui preoccuparsi?
Ringrazio per l'attenzione e per la disponibilità, se qualcuno vorrà rispondermi. So che, per questo e altri "mali", ci sono situazioni ben peggiori. Tuttavia i genitori della bambina, e anch'io, sono estremamente agitati da questi risultati, anche perchè ci manca la conoscenza medica per capire se sono realmente buoni e quanto.
Grazie ancora,
saluti
Ha subito iniziato la chemioterapia (5 cicli), al termine della quale la regressione al collo è risultata del 70%, mentre al torace il linfonodi risultavano spariti. Successivamente ha effettuato la radioterapia, conclusa a gennaio 2009, e a fine febbraio ha fatto la TAC di controllo.
I medici, controllando la TAC, l'hanno definita sostanzialmente buona. Tuttavia rimane un "residuo" che al momento pare troppo presto per identificare se è dovuto a una ripresa attività del timo (dopo il termine delle cure), a tessuto morto per via della radio, oppure a un residuo di malattia. Hanno detto che non ci sono elementi per stabilirlo ora, e rimandato ulteriori valutazioni a una nuova TAC, a maggio. Qualora non sia chiara neanche quella, si procederà con un PEC oppure con accertamento per via chirurgica. Questo è quanto mi è stato detto, spero di aver utilizzato i termini corretti. Non sono una stretta familiare per cui non posso parlare con i medici, e i genitori sono molto in ansia per questi esami.
Volevo chiedere...è normale un risultato così poco "determinato"? Era ragionevole attendersi, alla prima TAC, un risultato completo (assenza/presenza di cellule malate) o è normale dover approfondire gli esami per via di un "residuo" non ben determinabile? Dobbiamo ritenerlo un risultato positivo? C'è una statistica, per ipotizzare "quanto" possiamo attenderci che la "macchia" residua sia attribuibile agli effetti post radioterapia, oppure che sia un segnale che la cura non è andata a buon fine?
Aggiungo che, recentemente, dopo il termine della radioterapia la bambina (che ha comunque ripreso parzialmente a uscire di casa, frequentare la scuola) è soggetta a febbricole abbastanza ricorrenti (36,5-36,8). E' normale, data anche la cura pesante che ha alle spalle, o può essere un segnale di cui preoccuparsi?
Ringrazio per l'attenzione e per la disponibilità, se qualcuno vorrà rispondermi. So che, per questo e altri "mali", ci sono situazioni ben peggiori. Tuttavia i genitori della bambina, e anch'io, sono estremamente agitati da questi risultati, anche perchè ci manca la conoscenza medica per capire se sono realmente buoni e quanto.
Grazie ancora,
saluti
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Un Hodgkin stadio II A trattato con chemio e radioterapia ha un'ottima prognosi nella maggior parte dei pazienti. Riguardo a questi dubbi dei medici sull'identificazione di questo, definiamolo "residuo", questo può accadere e credo che la futura PET e/o trattamento chirurgico scioglieranno i dubbi in proposito; quindi dica ai genitori di avere fiducia senza allarmismi ingiustificati. Riguardo la "febbre" questa si considera tale da 37° in sù, al di sotto ha carattere di normale temperatura corporea.
Un saluto
A. Baraldi
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 10/03/2009.
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