La presenza del linfoma ed inoltre è presente un'infiammazione

Salve a tutti
Vi scrivo per sottoporvi la complicata situazione clinica di mia nonna.

75 anni
Premessa: 20 anni fà è stata curata per eritema nodoso di tipo tubercolare.

Negli ultimi tempi ha avuto un'infiammazione delle ghiandole del collo, analizzate attraverso biopsia. La diagnosi è stata:

Linfoma a cellule B periferiche di derivazione mantellare.
Elementi linfoidi neoplastici di piccola taglia con lievi atipie nucleari
Risultano immunofenotipicamente CD20+ CD5-/+ BCL2+ BCL1 Ciclina D1+ CD23

In seguito è stato eseguito un prelievo del midollo in zona iliaca.
L'analisi ha confermato la presenza del linfoma ed inoltre è presente un'infiammazione di tipo tubercolare definita come infiammazione murata latente.

Effettuata una TAC con liquido di contrasto dalla quale risulta che gli organi vitali non sono colpiti.

I dottori che la seguono sono molto discordi e la confusione regna sovrana. Un medico dice che il linfoma bisogna trattarlo in maniera decisa ma teme per la vecchia infiammazione, un'altro dice che il linfoma mantellare è comunque resistente alla terapia quindi di non procedere con le cure.

Ormai sono tre mesi che i medici che la seguono si rimbalzano il problema senza prendere una decisione.

A questo punto chiedo a voi che strada seguire.

Vi ringrazio per l'aiuto e la disponibilità
[#1]
Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 336
Gentile Utente,

và fatta una valutazione completa, che riguarda le condizioni cliniche di sua nonna, l'età e fondamentale la stadiazione del linfoma di cui lei non riferisce. Una domanda : per quanto riguarda l'immunofenotipo il CD 23 era + o - ? Le consiglio, comunque, di farsi seguire da un centro ematologico ospedaliero od universitario come , per esempio, il Sant'Orsola di Bologna.

Un saluto

A. Baraldi

[#2]
Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
Il referto della stadiazione non ci è ancora stato dato (nonostante siano passati ormai molti di mesi) in quanto la cartella clinica del Day Hospital è ancora aperta.
Il risultato comunque ci è stato detto essere di un livello non preoccupante (probabilmente I stadio ma siccome è stato detto a voce non ne abbiamo la certezza).

Purtroppo non so dire se l'immunofenotipo CD23 è + o -, in quanto il referto si può definire "ufficioso" (è stato visto e ricopiato, ma fà sempre parte della cartella del Day Hospital).

I medici che l'hanno in cura si sono presi un'altro mese di tempo per decidere come iniziare.

Per essere precisi il primo Day Hospital è stato fatto in giugno e da allora non c'è ancora stato consegnato nessun referto ufficiale.

Attualmente mia nonnna sta bene: non ha sintomi particolari, non dimagrisce, non lamenta dolori, solamente passa dei periodi coi linfonodi del collo infiammati e gonfi.

Ci è stato detto che in ogni caso la chemioterapia andrebbe a perturbare questa situazione e di fatto la debiliterebbe parecchio.

La mia domanda a questo punto è: se il linfoma procede lentamente (come sembrerebbe) vista l'età (75 anni) è giusto tentare terapie (dall'efficacia non garantita) o è meglio lasciare le cose come stanno? E in ogni caso a che livello deve arrivare la malattia prima di avere dei sintomi debilitanti?

La ringrazio moltissimo per la disponibilità



[#3]
Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 336
E' appunto una valutazione che deve essere fatta dai medici che hanno in cura sua nonna anche in relazione al supposto 1° stadio. Certamente c'è da considerare,nell'impostare una terapia, anche il problema tubercolare. Posso aggiungere che i protocolli terapeutici oggi adottati sono molto validi. Di più così a distanza non è possibile dire.