Tipizzazione linfocitaria
Buonasera,
due anni fa a seguito di una strana influenza (con sudorazioni notturne, puntini rossi cuoio capelluto, febbre con punte oltre 40, astenia e fastidio fianco dx) soffro di un malessere ricorrente e mai completamente risolto (astenia, febbricola e calore in viso, dermatite seborroica, fastidio inguinale, etc.). inizialmente avevo pensato ad un discorso HIV avendo avuto 4 settimane prima un rapporto sessuale a rischio. I test tuttavia sono risultati negativi (l'ultimo a quasi due anni da tale rapporto). Anche le altre malattie infettive sono risultate - (varicella, herpes virus, CMV, toxo. EBV, etc). Dagli esami fatti (emocromo, rx, eco, etc.) emergono solo anomalie con riferimento alla tipizzazione linfocitaria che è stata fatta a 4 mesi, 12 mesi e 20 mesi dal rapporto.
Primo esame a quattro mesi dal rapporto a rischio: cd4: 30,1%; cd8: 27,8% cd4/cd8: 1.01
Secondo esame ad un anno: cd4 645 (30,4%; cd8: 644: 30,4%: cd4/cd8: 1.00)
Terzo esame ad venti mesi: cd4 540 (30,9%) cd8: 460: 26,3%: cd4/cd8: 1.18.
Al riguardo volevo sapere se tali valori siano preoccupanti o meno. In particolare sono preoccupato dal valore assoluto dei cd4 (540 soglia minima 630). E' verosimile il rischio di HIV nonostante test negativi? Ha senso monitorare questi valori o indagare le cause di questi valori o me ne posso dimenticare? A disposizione per qualsiasi suggerimento.
Grazie mille.
Alessandro
due anni fa a seguito di una strana influenza (con sudorazioni notturne, puntini rossi cuoio capelluto, febbre con punte oltre 40, astenia e fastidio fianco dx) soffro di un malessere ricorrente e mai completamente risolto (astenia, febbricola e calore in viso, dermatite seborroica, fastidio inguinale, etc.). inizialmente avevo pensato ad un discorso HIV avendo avuto 4 settimane prima un rapporto sessuale a rischio. I test tuttavia sono risultati negativi (l'ultimo a quasi due anni da tale rapporto). Anche le altre malattie infettive sono risultate - (varicella, herpes virus, CMV, toxo. EBV, etc). Dagli esami fatti (emocromo, rx, eco, etc.) emergono solo anomalie con riferimento alla tipizzazione linfocitaria che è stata fatta a 4 mesi, 12 mesi e 20 mesi dal rapporto.
Primo esame a quattro mesi dal rapporto a rischio: cd4: 30,1%; cd8: 27,8% cd4/cd8: 1.01
Secondo esame ad un anno: cd4 645 (30,4%; cd8: 644: 30,4%: cd4/cd8: 1.00)
Terzo esame ad venti mesi: cd4 540 (30,9%) cd8: 460: 26,3%: cd4/cd8: 1.18.
Al riguardo volevo sapere se tali valori siano preoccupanti o meno. In particolare sono preoccupato dal valore assoluto dei cd4 (540 soglia minima 630). E' verosimile il rischio di HIV nonostante test negativi? Ha senso monitorare questi valori o indagare le cause di questi valori o me ne posso dimenticare? A disposizione per qualsiasi suggerimento.
Grazie mille.
Alessandro
[#1]
Gentile Signore,
in merito alle sue preoccupazioni concernenti il contaggio HIV direi che - secondo quanto lei riferisce relativamente alle tempistiche con cui ha effettuato i test di verifica di un eventuale sieropositività HIV (l'ultimo 20 mesi fa) - può stare sufficientemente tranquillo, in quanto la positivizzazione degli anticorpi anti HIV avviene dopo qualche settimana e comunque non oltre le 6-12 settimane dal contagio. In rari casi la positività può emergere dopo 6 mesi, ma potremmo definire queste situazioni assolutamente rare. Nel suo caso la negatività si è confermata addirittura 20 mesi dopo il sospetto contatto. Quindi sotto questo profilo direi di stare tranquilli. Tuttavia l'immunodeficienza non è indotto solo dal virus HIV, MA POTENZIALMENTE MOLTI VIRUS POSSONO PORTARE AD UNA CONDIZIONE DI IMMUNODEFICIENZA. Inoltre esistono altre condizioni di tipo non infettivologico che possono portare ad un decremento dell'attività e dell'efficienza del sistema immunologico. Per tornare al suo caso, direi che l'attenuazione dei valori assoluti del linfociti CD4 è abbastanza lieve e che non desta preoccupazioni. Le consiglierei di monitorare la situazione con controlli periodici al fine di controllare se ci sono eventuali ulteriori abbassamenti dei CD4, o, come penso io, si torni verso i valori normali nel giro di poche settimane o di qualche mese.
in merito alle sue preoccupazioni concernenti il contaggio HIV direi che - secondo quanto lei riferisce relativamente alle tempistiche con cui ha effettuato i test di verifica di un eventuale sieropositività HIV (l'ultimo 20 mesi fa) - può stare sufficientemente tranquillo, in quanto la positivizzazione degli anticorpi anti HIV avviene dopo qualche settimana e comunque non oltre le 6-12 settimane dal contagio. In rari casi la positività può emergere dopo 6 mesi, ma potremmo definire queste situazioni assolutamente rare. Nel suo caso la negatività si è confermata addirittura 20 mesi dopo il sospetto contatto. Quindi sotto questo profilo direi di stare tranquilli. Tuttavia l'immunodeficienza non è indotto solo dal virus HIV, MA POTENZIALMENTE MOLTI VIRUS POSSONO PORTARE AD UNA CONDIZIONE DI IMMUNODEFICIENZA. Inoltre esistono altre condizioni di tipo non infettivologico che possono portare ad un decremento dell'attività e dell'efficienza del sistema immunologico. Per tornare al suo caso, direi che l'attenuazione dei valori assoluti del linfociti CD4 è abbastanza lieve e che non desta preoccupazioni. Le consiglierei di monitorare la situazione con controlli periodici al fine di controllare se ci sono eventuali ulteriori abbassamenti dei CD4, o, come penso io, si torni verso i valori normali nel giro di poche settimane o di qualche mese.
CORDIALI SALUTI
dott. Massimo Scorretti
Cardiologo Ematologo
[#2]
Utente
Grazie mille dottore del pronto feedback.
Farò come da lei consigliato e controllerò periodicamente la tipizzazione. Premesso ciò, se posso approfittare le chiedo una info, date che come lei mi scrive ci sono molti virus che possono avere effetti in termini di immunodeficienza. Considerato che persona con cui si è verificato l'evento a rischio era una turista brasiliana e considerati i sintomi ad oggi presenti (strana astenia, calore in viso, talvota febbricola, dermatite seborroica viso, etc) ha senso indagare l'HTLV? o qualche altro virus endemico ?
Grazie ancora.
Auguri di buone feste,
Alessandro.
Farò come da lei consigliato e controllerò periodicamente la tipizzazione. Premesso ciò, se posso approfittare le chiedo una info, date che come lei mi scrive ci sono molti virus che possono avere effetti in termini di immunodeficienza. Considerato che persona con cui si è verificato l'evento a rischio era una turista brasiliana e considerati i sintomi ad oggi presenti (strana astenia, calore in viso, talvota febbricola, dermatite seborroica viso, etc) ha senso indagare l'HTLV? o qualche altro virus endemico ?
Grazie ancora.
Auguri di buone feste,
Alessandro.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.3k visite dal 12/12/2018.
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