Mieloma multiplo in signora già operata per carcinoma mammario
oggetto: mieloma multiplo in signora già operata per carcinoma mammario
Gentili Ematologi, scrivo per una signora di anni 70 che alcuni anni fa' è stata operata per carcinoma mammario, ha poi fatto vari cicli di chemioterapia, e ad un controllo fattole "di passaggio" all'ospedale di Lugano, in Svizzera, le è stata riscontrata un'altra urgenza per cui lì stesso le hanno tolto un anello della colonna vertebrale e messo una barretta di titanio. Potete bene immaginare la paura e il dolore che lei e il marito hanno dovuto attraversare... pensate che "le è caduta" la spalla, si fratturava da sola, sveniva tra le braccia del marito mentre parlavano tranquillamente e le sembrava stesse meglio.. un dramma!
Ed adesso, da settembre/ottobre, le è stata diagnosticata una patologia d'area ematologica, il "mieloma multiplo". Le prime cure a cui l'hanno sottoposta sono state a base di cortisone ma la signora regge molto male i farmaci che le scatenano numerosi e vistosi effetti collaterali visibili anche sulla cute.
Il giorno di Natale è stata ricoverata di urgenza, ma pare che per ora sia solo in osservazione, e appena si stabilizza la dimetteranno.
La coppia vive a Palermo, in Sicilia, ma è disposta a viaggiare dovunque se indispensabile per alleviare un po' questi dolori e (magari!) sperare in qualche cura. Fanno una tenerezza che non vi dico... sono soli e spauriti.
Scrivo per chiedere alla vostra gentilezza:
primo quesito: nome di ematologi di struttura di eccellenza che possa seguire stabilmente la signora, perchè esausta da questi ricoveri fatti con ambulanza e terminati senza una relazione curante che possa essere tenuta stabilmente come punto di riferimento; i signori sono disponibili ad andare anche privatasmente, ma è essenziale che ci sia un anche un po' di competenza emozionale in chi li visiterà perchè adesso sono stremati dalla paura e dal senso di abbandono;
secondo quesito: se è possibile usare la medicina alternativa per questa patologia del mieloma multiplo, dato che è venuta fuori questa estrema vulnerabilità della paziente ai rischi di effetti collaterali, e dove e a chi potersi rivolgere;
terzo quesito: cosa consigliate voi?
Vi ringrazio infinitamente, sperando che anche in questi giorni festivi possiate rispondere, per loro è davvero un momento impegnativo e molto molto delicato. Con tanti cari saluti. A.
Gentili Ematologi, scrivo per una signora di anni 70 che alcuni anni fa' è stata operata per carcinoma mammario, ha poi fatto vari cicli di chemioterapia, e ad un controllo fattole "di passaggio" all'ospedale di Lugano, in Svizzera, le è stata riscontrata un'altra urgenza per cui lì stesso le hanno tolto un anello della colonna vertebrale e messo una barretta di titanio. Potete bene immaginare la paura e il dolore che lei e il marito hanno dovuto attraversare... pensate che "le è caduta" la spalla, si fratturava da sola, sveniva tra le braccia del marito mentre parlavano tranquillamente e le sembrava stesse meglio.. un dramma!
Ed adesso, da settembre/ottobre, le è stata diagnosticata una patologia d'area ematologica, il "mieloma multiplo". Le prime cure a cui l'hanno sottoposta sono state a base di cortisone ma la signora regge molto male i farmaci che le scatenano numerosi e vistosi effetti collaterali visibili anche sulla cute.
Il giorno di Natale è stata ricoverata di urgenza, ma pare che per ora sia solo in osservazione, e appena si stabilizza la dimetteranno.
La coppia vive a Palermo, in Sicilia, ma è disposta a viaggiare dovunque se indispensabile per alleviare un po' questi dolori e (magari!) sperare in qualche cura. Fanno una tenerezza che non vi dico... sono soli e spauriti.
Scrivo per chiedere alla vostra gentilezza:
primo quesito: nome di ematologi di struttura di eccellenza che possa seguire stabilmente la signora, perchè esausta da questi ricoveri fatti con ambulanza e terminati senza una relazione curante che possa essere tenuta stabilmente come punto di riferimento; i signori sono disponibili ad andare anche privatasmente, ma è essenziale che ci sia un anche un po' di competenza emozionale in chi li visiterà perchè adesso sono stremati dalla paura e dal senso di abbandono;
secondo quesito: se è possibile usare la medicina alternativa per questa patologia del mieloma multiplo, dato che è venuta fuori questa estrema vulnerabilità della paziente ai rischi di effetti collaterali, e dove e a chi potersi rivolgere;
terzo quesito: cosa consigliate voi?
Vi ringrazio infinitamente, sperando che anche in questi giorni festivi possiate rispondere, per loro è davvero un momento impegnativo e molto molto delicato. Con tanti cari saluti. A.
[#1]
Gentile Signora,
il trattamento del mieloma multiplo si avvale di numerosi farmaci, radioterapia , talidomide, fino ai più recenti anticorpi monoclonali. Và, però, fatta un'accurata valutazione sul tipo di proteina coinvolta e delle condizioni generali del paziente. Centri d'eccellenza ve ne sono in tutta Italia e , ritengo, che anche a Palermo presso la divisione ematologica universitaria o presso le stesse divisioni dei principali ospedali possa trovare adeguate cure. A disposizione per ulteriori informazioni
il trattamento del mieloma multiplo si avvale di numerosi farmaci, radioterapia , talidomide, fino ai più recenti anticorpi monoclonali. Và, però, fatta un'accurata valutazione sul tipo di proteina coinvolta e delle condizioni generali del paziente. Centri d'eccellenza ve ne sono in tutta Italia e , ritengo, che anche a Palermo presso la divisione ematologica universitaria o presso le stesse divisioni dei principali ospedali possa trovare adeguate cure. A disposizione per ulteriori informazioni
Un saluto
A. Baraldi
[#2]
Ex utente
Preg.mo Dott. Baraldi,
ho riferito ai signori quanto mi ha gentilmente scritto, particolarmente sulla possibilità di cure più aggiornate. In effetti cercando tramite una rete etica locale abbiamo appreso che esiste a Termini Imerese (abbastanza vicino a Palermo) da pochissimo tempo un "centro di eccellenza" specifico, il "Servizio di emato-oncologia geriatrica" di cui è Resposabile il dott. Mario Tambone Reyes, all'Ospedale Salvatore Cimino; stamattina, proprio poco fa', sono stata lì col marito della signora e con la sua cartella clinica, e, oltre ad essere stati molto gentili, hanno suggerito di aggiornare la terapia, avendo visto che la signora era finora stata trattata con un protocollo standard ma non aggiornatissimo e soprattutto piuttosto scarno di investimento progettuale sulla vita della signora (come se a 70 anni la vita fosse terminata, per cui le cure ottime sono sprecate per chi ha più di 40 anni... un'assurdità!). Ci ha anche illustrato il fatto che si possono offrirle lì nel servizio dell'ospedale queste cure previa rivalutazione clinica, ed ha molto incoraggiato il marito anche sul piano emotivo... un bell'incontro, che ha messo un pochino di speranza in loro, dopo tanta paura e tanti dolori. Dal 7 gennaio la prenderanno in cura, speriamo bene. Come lei mi aveva scritto il 29 dicembre, ritengono che forse la signora è adatta al trattamento con questi anticorpi che finora, prima della sua risposta a me, non le erano neanche mai stati nominati da chi l'aveva visitata altrove. Lì pensiamo possano davvero prendersi cura di lei molto meglio di prima, comunque se ci fosse necessità imprevista ho consigliato eventualmente di recarsi da lei lì dove esercita. La ringrazio tanto per il suo gentile e puntuale interessamento. Cordiali saluti. A.P.
ho riferito ai signori quanto mi ha gentilmente scritto, particolarmente sulla possibilità di cure più aggiornate. In effetti cercando tramite una rete etica locale abbiamo appreso che esiste a Termini Imerese (abbastanza vicino a Palermo) da pochissimo tempo un "centro di eccellenza" specifico, il "Servizio di emato-oncologia geriatrica" di cui è Resposabile il dott. Mario Tambone Reyes, all'Ospedale Salvatore Cimino; stamattina, proprio poco fa', sono stata lì col marito della signora e con la sua cartella clinica, e, oltre ad essere stati molto gentili, hanno suggerito di aggiornare la terapia, avendo visto che la signora era finora stata trattata con un protocollo standard ma non aggiornatissimo e soprattutto piuttosto scarno di investimento progettuale sulla vita della signora (come se a 70 anni la vita fosse terminata, per cui le cure ottime sono sprecate per chi ha più di 40 anni... un'assurdità!). Ci ha anche illustrato il fatto che si possono offrirle lì nel servizio dell'ospedale queste cure previa rivalutazione clinica, ed ha molto incoraggiato il marito anche sul piano emotivo... un bell'incontro, che ha messo un pochino di speranza in loro, dopo tanta paura e tanti dolori. Dal 7 gennaio la prenderanno in cura, speriamo bene. Come lei mi aveva scritto il 29 dicembre, ritengono che forse la signora è adatta al trattamento con questi anticorpi che finora, prima della sua risposta a me, non le erano neanche mai stati nominati da chi l'aveva visitata altrove. Lì pensiamo possano davvero prendersi cura di lei molto meglio di prima, comunque se ci fosse necessità imprevista ho consigliato eventualmente di recarsi da lei lì dove esercita. La ringrazio tanto per il suo gentile e puntuale interessamento. Cordiali saluti. A.P.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.7k visite dal 29/12/2008.
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