Ripresa emoglobina dopo trasfusione
Gentilissimi dottori buongiorno
Mio padre, 70 anni, dal 10 ottobre è ricoverato presso una clinica specializzata nella malattia di Parkinson (di cui è affetto). Ma in via incidentale è stata riscontrata emoglobina bassa (prima 9, e lunedì addirittura 6,4). Gli è stata fatta trasfusione e dopo due giorni (Ieri) il valore era 8. Il prossimo emocromo verrà fatto sabato. Le dico che mio padre non è talassemico e l'emoglobina è sempre stata ottima. La neurologa che lo segue sospetta un sanguinamento occulto (l'esame del sangue nelle feci è positivo) ma esclude la prima parte dell'apparato digerente perché non ha sintomi specifici (vomito, dolore gastrico e /o addominale). Sospetta più una perdita intestinale e per
questo ha optato per una colonscopia.
Dopo la trasfusione comunque lui nettamente meglio, anche la depressione del Parkinson è diminuita.
Io volevo chiedere: dato che non mio padre non è talassemico quando ci vorrà per ripristinare il valore normale dell'emoglobina?
Se c'è veramente una perdita, c'è possibilità che si risolva spontaneamente o con l'aiuto di un farmaco?
Alcuni ci hanno consigliato la colonscopia virtuale perché è meno invasiva e l'efficacia diagnostica è più o meno simile. Voi cosa ne pensate?
Aggiungo che mio padre è stato sottoposto a tutti gli accertamenti diagnostici (Tac total body, Rm encefalo, Rx torace e altri esami) dai quali non è uscito nulla di anormale tranne qualche "acciacco" dovuto all'età.
Cordiali saluti.
Mio padre, 70 anni, dal 10 ottobre è ricoverato presso una clinica specializzata nella malattia di Parkinson (di cui è affetto). Ma in via incidentale è stata riscontrata emoglobina bassa (prima 9, e lunedì addirittura 6,4). Gli è stata fatta trasfusione e dopo due giorni (Ieri) il valore era 8. Il prossimo emocromo verrà fatto sabato. Le dico che mio padre non è talassemico e l'emoglobina è sempre stata ottima. La neurologa che lo segue sospetta un sanguinamento occulto (l'esame del sangue nelle feci è positivo) ma esclude la prima parte dell'apparato digerente perché non ha sintomi specifici (vomito, dolore gastrico e /o addominale). Sospetta più una perdita intestinale e per
questo ha optato per una colonscopia.
Dopo la trasfusione comunque lui nettamente meglio, anche la depressione del Parkinson è diminuita.
Io volevo chiedere: dato che non mio padre non è talassemico quando ci vorrà per ripristinare il valore normale dell'emoglobina?
Se c'è veramente una perdita, c'è possibilità che si risolva spontaneamente o con l'aiuto di un farmaco?
Alcuni ci hanno consigliato la colonscopia virtuale perché è meno invasiva e l'efficacia diagnostica è più o meno simile. Voi cosa ne pensate?
Aggiungo che mio padre è stato sottoposto a tutti gli accertamenti diagnostici (Tac total body, Rm encefalo, Rx torace e altri esami) dai quali non è uscito nulla di anormale tranne qualche "acciacco" dovuto all'età.
Cordiali saluti.
[#1]
Patologo clinico, Ematologo
La terapia trasfusionale deve essere effettuata solo dopo che siano state escluse cause carenziali dell'anemia.
E' ovvio che, inoltre, la trasfusione è solo una terapia degli effetti e non delle cause.
E' necessario valutare l'eliminazione della causa di sanguinamento, anche se lieve, mediante il supporto di un gastroenterologo
E' ovvio che, inoltre, la trasfusione è solo una terapia degli effetti e non delle cause.
E' necessario valutare l'eliminazione della causa di sanguinamento, anche se lieve, mediante il supporto di un gastroenterologo
[#2]
Utente
Egregio professor Zinno
In questi due mesi, mio padre ha fatto ben quattro trasfusioni. Dopo una strenua battaglia con la direzione della clinica (che ci ha fatto perdere tempo non so perché), abbiamo ottenuto di fargli fare una colonscopia. Ma lunedì deve rifarla poiché l'intestino non era ben pulito. Come già detto, mio padre non ha mai sofferto di malattie ematiche. Il medico sospetta che non necessariamente potrebbe essere una perdita di sangue, ma una malattia midollare. Io non so se crederci.
In ogni caso le riporto gli esami di lunedì scorso prima di essere trasfuso:
GLOBULI BIANCHI: 6,73
GLOBULI ROSSI: 2,13
EMOGLOBINA: 6,4
EMATOCRITO: 18,7
VOL.CELL.MED.: 87,6
Mch: 30,1
Mchc: 34,3
RDW: 17,4
HDW: 3,01
PIASTRINE: 130
PIASTRINOC.: 0,13
VOL. Piastr 9,7
NEUTROFILI: 88,6
Linfociti: 7,7
MONOCITI: 2,9
EUSINOFILI: 0,3
BASOFILI: 0
Luc: 0,5
Ribadisco che il test del sangue occulto nelle feci è positivo e le stesse feci sono scure... Si può parlare di patologia midollare o di perdita di sangue intestinale?
Cordiali saluti
In questi due mesi, mio padre ha fatto ben quattro trasfusioni. Dopo una strenua battaglia con la direzione della clinica (che ci ha fatto perdere tempo non so perché), abbiamo ottenuto di fargli fare una colonscopia. Ma lunedì deve rifarla poiché l'intestino non era ben pulito. Come già detto, mio padre non ha mai sofferto di malattie ematiche. Il medico sospetta che non necessariamente potrebbe essere una perdita di sangue, ma una malattia midollare. Io non so se crederci.
In ogni caso le riporto gli esami di lunedì scorso prima di essere trasfuso:
GLOBULI BIANCHI: 6,73
GLOBULI ROSSI: 2,13
EMOGLOBINA: 6,4
EMATOCRITO: 18,7
VOL.CELL.MED.: 87,6
Mch: 30,1
Mchc: 34,3
RDW: 17,4
HDW: 3,01
PIASTRINE: 130
PIASTRINOC.: 0,13
VOL. Piastr 9,7
NEUTROFILI: 88,6
Linfociti: 7,7
MONOCITI: 2,9
EUSINOFILI: 0,3
BASOFILI: 0
Luc: 0,5
Ribadisco che il test del sangue occulto nelle feci è positivo e le stesse feci sono scure... Si può parlare di patologia midollare o di perdita di sangue intestinale?
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 38.5k visite dal 26/10/2017.
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