Figlia di 13 ha dei linfonodi in sede latero-cervicale e sottomandibolare
Da circa quattro anni mia figlia di 13 ha dei linfonodi in sede latero-cervicale e sottomandibolare (i più voluminosi hanno il diametro di circa 16 mm) e che mi viene detto di tenere costantemente sottocontrollo perchè a detta del mio medico potrebbero essere la conseguenza di una vecchia mononucleosi. Mia figlia non accusa nessun problema di salute. Cosa mi consigliate di fare?
[#1]
Pediatra, Neonatologo, Dietologo, Perfezionato in medicine non convenzionali
Gentile Sig.ra
Le consiglio non solo un'analisi ematologica con mono test per appurare l'avvenuta infezione o meno da mononucleosi ma anche un'ortopanoramica in quanto un granuloma dentale o un ascesso non ancora sintomatico possono essere causa di un infiammazione linfonodale laterocervicale.
Cordiali saluti
Dssa Rastrelli
Le consiglio non solo un'analisi ematologica con mono test per appurare l'avvenuta infezione o meno da mononucleosi ma anche un'ortopanoramica in quanto un granuloma dentale o un ascesso non ancora sintomatico possono essere causa di un infiammazione linfonodale laterocervicale.
Cordiali saluti
Dssa Rastrelli
[#2]
Gentile utente,
gran parte dei linfonodi sono situati nel distretto cervico-facciale e pertanto il rilievo di un linfonodo palpabile in questa regione rappresenta un problema clinico di frequente riscontro in conseguenza di diverse malattie.
In considerazione dell'età della ragazza, della sede delle adenopatie e soprattutto perchè si suppone che l'ipotesi del Suo medico sia stata documentata da una diagnosi sierologica, viene effettivamente da pensare
agli esiti di una mononuleosi nel corso della quale le
adenopatie rilevabili possono persistere per lungo tempo.
Come pensa il Suo medico di "tenere sotto controllo costantemente " i linfonodi aumentati di volume ?
Nella Sua esposizione manca una valutazione CLINICA sulle caratteristiche delle adenopatie.
Se i linfonodi, dopo una mononucleosi, sono clinicamente stazionari e non presentano,da quanto mi sembra di capire, alcun elemento dubbio, mi limiterei ad eseguire ,se non è stato fatto, gli esami di routine (emocromo, tipizzazione linfocitaria...ecc) e quelli consigliati dalla dr.ssa Rastrelli per programmare ulteriori approfondimenti in modo mirato.
Dubito che siano necessari ulteriori indagini.
Ci tenga comunque informati.
Cordiali saluti
Salvo Catania
gran parte dei linfonodi sono situati nel distretto cervico-facciale e pertanto il rilievo di un linfonodo palpabile in questa regione rappresenta un problema clinico di frequente riscontro in conseguenza di diverse malattie.
In considerazione dell'età della ragazza, della sede delle adenopatie e soprattutto perchè si suppone che l'ipotesi del Suo medico sia stata documentata da una diagnosi sierologica, viene effettivamente da pensare
agli esiti di una mononuleosi nel corso della quale le
adenopatie rilevabili possono persistere per lungo tempo.
Come pensa il Suo medico di "tenere sotto controllo costantemente " i linfonodi aumentati di volume ?
Nella Sua esposizione manca una valutazione CLINICA sulle caratteristiche delle adenopatie.
Se i linfonodi, dopo una mononucleosi, sono clinicamente stazionari e non presentano,da quanto mi sembra di capire, alcun elemento dubbio, mi limiterei ad eseguire ,se non è stato fatto, gli esami di routine (emocromo, tipizzazione linfocitaria...ecc) e quelli consigliati dalla dr.ssa Rastrelli per programmare ulteriori approfondimenti in modo mirato.
Dubito che siano necessari ulteriori indagini.
Ci tenga comunque informati.
Cordiali saluti
Salvo Catania
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#4]
Utente
Proprio ieri ho fatto visitare la ragazza dal Primario di Ematologia di un ospedale pugliese e alla luce anche degli ultimi accertamenti mi ha tranquillizzato dicendomi di non preoccuparmi più, perchè se fosse stato qualcosa di grave non sarebbero passati tanti anni. Sono felice, ma nello stesso tempo un po' perplesso...
Cosa mi dite?
Il papa'
Cosa mi dite?
Il papa'
[#6]
Perfezionato in medicine non convenzionali
Nel caso di precedente mononucleosi, la persistente presenza di linfonodi ingrossati, laterocervicali e sottomandibolari, indicano la persistenza del virus nell'organismo, poichè questo produce proteine per nascondersi al sistema immunitario, fra cui una simile all'interleuchina 10, poichè in letteratura tale virus viene ritenuto responsabile di varie patologie, fra cui la più frequente del sesso femminile, ma anche la meno grave, la tiroidite autoimmune, è sempre meglio eseguire esami specifici, in modo da monitorizzare il paziente, ed intervenire prontamente non appena si rendesse necessario. Il monotest ormai non è più attendibile. Le consiglio di eseguire prontamente:
emocromo e formula, piastrine,
Tipizzazione linfocitaria e sottopopolazioni:
CD3, CD4, CD5, CD8, CD19, CD20, CD16/56, CD23, CD25,
tipizzazone HLA di classe I e II con espressione genica
anticorpi sierici anti tireoglobulina
anticorpi sierici anti microsoma tiroideo (TPO)
Tireoglobulina
anticorpi sierici anti recettore TSH (anti TRAK)
FT3, FT4, TSH
ANTICORPI ANTI-EPSTEIN BARR (EBNA-IgG, EBNA-IGM, VCA-IGG, VCA-IGM, EA-IGG, EA-IGM)
ANTICORPI ANTI-CITOMEGALOVIRUS lgG e lgM
ANTICORPI ANTI-HELICOBACTER PYLORI lgG e lgA
ANTCORPI ANTI-GANGLIOSIDI GMi lgG e lgM
· Epidermal Growth Factor (EGF)
· Epidermal Growth Factor-receptors (EGF-R)
· Fibroblast Growth Factor (FGF)
· Insulin-like Growth Factor (IGF-1)
· Platelet-derived Growth Factor (PDGF)
il tutto serve per prevenzione, ma se il virus fosse sempre presente, somministrando il genoma del virus, in diluizione adeguata, si stimola il sistema immunitario a riconoscerlo e portarlo via.
emocromo e formula, piastrine,
Tipizzazione linfocitaria e sottopopolazioni:
CD3, CD4, CD5, CD8, CD19, CD20, CD16/56, CD23, CD25,
tipizzazone HLA di classe I e II con espressione genica
anticorpi sierici anti tireoglobulina
anticorpi sierici anti microsoma tiroideo (TPO)
Tireoglobulina
anticorpi sierici anti recettore TSH (anti TRAK)
FT3, FT4, TSH
ANTICORPI ANTI-EPSTEIN BARR (EBNA-IgG, EBNA-IGM, VCA-IGG, VCA-IGM, EA-IGG, EA-IGM)
ANTICORPI ANTI-CITOMEGALOVIRUS lgG e lgM
ANTICORPI ANTI-HELICOBACTER PYLORI lgG e lgA
ANTCORPI ANTI-GANGLIOSIDI GMi lgG e lgM
· Epidermal Growth Factor (EGF)
· Epidermal Growth Factor-receptors (EGF-R)
· Fibroblast Growth Factor (FGF)
· Insulin-like Growth Factor (IGF-1)
· Platelet-derived Growth Factor (PDGF)
il tutto serve per prevenzione, ma se il virus fosse sempre presente, somministrando il genoma del virus, in diluizione adeguata, si stimola il sistema immunitario a riconoscerlo e portarlo via.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 47.9k visite dal 06/02/2006.
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