Se ci sono speranze per mio padre
Scrivo per esporvi la situazione di mio padre. Ha 71 anni e da circa 15 anni viene seguito da un'ematologa per una gammopatia. Si è sempre sottoposto a controlli periodici e questa patologia è sempre rimasta costante e non preoccupante. Circa due settimane fà sentendosi molto stanco, affaticato e avebdo un dolore alle costole (prima nella parte destra e poi nella parte sinistra) si è sottoposto al prelievo del sangue. Una volta avuti i riosultato l'hanno ricoverato per fare degli accertamenti (prelievo del midollo e di una porzione di osso, vari prelievi, lastre alle ossa) e proprio ieri i dottori hanno detto a mia madre che si tratta di una leucemia plasmecellulare (spero sia il termine esatto perchè lei non si ricordava bene), le hanno spiegato che è una forma aggressiva e quindi lo hanno immediatamente sottoposto ad un ciclo di chemioterapia anch'esso aggresivo. Vorrei avere delle delucidazioni su questo tipo di leucemia, che forma è, se è aggressivo, se ci sono speranze per mio padre. Vi ringrazio infinitamente.
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Probabilmente si tratta di mieloma che è una malattia del midollo osseo dovuta ad una crescita eccessiva di un particolare tipo di cellule che vengono chiamate plasmacellule. Le plasmacellule malate producono una grande quantità di una proteina, chiamata Componente Monoclonale. Oggi si utilizzano vari tipi di farmaci in associazione chemioterapica
Un saluto
A. Baraldi
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La risposta alla chemio può variare da soggetto a soggetto, poi bisogna vedere qual'è la componente monoclonale in causa; quello che si può dire è che oggi abbiamo nuovi farmaci in aggiunta a quelli classici e che ci può essere una risposta positiva alla chemio, l'importante è affidarsi ad un centro ematologico ospedaliero o universitario per il trattamento
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.5k visite dal 19/09/2008.
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