Cura per la mielofibrosi in pz affetto da trombosi alla vena porta-spleno-mesenterica e varici eso

Salve,
mio padre di anni 48 è affetto da trombosi della vena porta,spleno-mesenterica avvenuta nel 2001. La sua cura dopo la diagnosi consisteva in un qarto di compressa (corgard) ed endoscopie semestrali per la visione di eventuali varici. Nonostante i controlli,circa un anno fa,improvvisamente,ha avuto una grave emorragia scatenata dall'esplosione delle varici esofagee di grado F1,F2 e F3,con conseguente stato di anemizzazione,splenomegalia,epatomeglia. La situazione successivamente si aggravò da altre emoraggie ripetute e da un ulcera di natura traumatica dovuta alle ripetute gastroscopie per sclerotizzare le sedi emorragiche. Fortunatamente dalla prognosi infausta che mi fu fatta,ci fu un netto miglioramento,ma...dalle ripetute analisi del sangue,un semplice emocromo,in un secondo momento, mi sono accorta che alcune cellule del sangue erano costantemente alterate.Gli ho fatto eseguire una serie di controlli ematologici:gli è stata effettuata un agoaspirazione midollare risultata negativa per 2 volte e da tale controllo è risultato positivo al JAK2. Ha effettuato poi una biopsia ossea che ha mostrato un aumento globale delle tre serie maturative e una marcata accentuazione del reticolo argirofilo che ha reso ragione del non aver ottenuto materiale dell'aspirato midollare,pertento si è fatta diagnosi di mielofibrosi a fase cellulare. Ora la terapia attuale sarebbe: 1 busta di cardirene e 1 compressa di oncocarbide,modificabile al bisogno,il fatto è che,nelle mie piccole conoscenze mediche,il principio attivo di uno di questi medicinali è l'equivalente dell'acido acetilsalicilico e mio padre ha presenza di varici esofagee a rischio sanguinamento,nonostante le ripetute sedute di scleroterapia quindi non sono d'accordo sulla somministrazione di questi faramaci. Con questa mail,infatti,nonostante la complessità del caso riassunta brevemente,volevo chiedere a quale altro centro potevo fare riferimento per ulteriori consulti poichè l'équipe medica del centro in cui mio padre è seguito non ha preso in considerazione il fatto che tale cura,in quanto lesiva,potrebbe essere rischiosa per lui e potrebbere essere compromettente sul piano gastro-intestinale. Purtroppo i problemi sono molteplici,ma appunto perchè sono tanti bisogna tenerli in considerazioni tutti.Chiedo un consulto a lei,poichè il tempo passa,mio padre è giovane e la sua malattia progredisce e non so a chi far riferimento per ulteriori consulti.La ringrazio anticipatamente per la sua attenzione.
Distinti Saluti
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 336
Guardi di centri ve ne sono molti e nella sua città quello di ematologia dell'Università è ottimo; però prima di decidere parli con i medici che hanno in cura suo padre esponendo i suoi dubbi e vedendo se possono sostituire il cardirene.

Un saluto

A. Baraldi