Mielofibrosi
salve,
a mio padre è stata diagnosticata nel febbraio 2002 la trombocitemia essenziale. in questo periodo ha avuto sintomi quali un crollo dell'emoglobina, splenomegalia, grave anemia e piastrinopenia che fanno sospettare un'evoluzioe della malattia in mielofibrosi.
è stata effettuata oggi una mielocentesi caratterizzata da punctio sicca. il referto si avrà quindi tra almeno una settimana.
ho letto che con questa malattia si ha una sopravvivenza dai 3 ai 5 anni, ma come si fa a stabilire a che stadio si trova in questo momento? non esistono cure di alcun genere? nemmeno centri in cui vengono fatte ricerche magari testando nuove terapie?
il miglior centro in italia specializzato in questa malattia è l'ospadale di Pavia?
grazia mille
Grazia
a mio padre è stata diagnosticata nel febbraio 2002 la trombocitemia essenziale. in questo periodo ha avuto sintomi quali un crollo dell'emoglobina, splenomegalia, grave anemia e piastrinopenia che fanno sospettare un'evoluzioe della malattia in mielofibrosi.
è stata effettuata oggi una mielocentesi caratterizzata da punctio sicca. il referto si avrà quindi tra almeno una settimana.
ho letto che con questa malattia si ha una sopravvivenza dai 3 ai 5 anni, ma come si fa a stabilire a che stadio si trova in questo momento? non esistono cure di alcun genere? nemmeno centri in cui vengono fatte ricerche magari testando nuove terapie?
il miglior centro in italia specializzato in questa malattia è l'ospadale di Pavia?
grazia mille
Grazia
[#1]
Gentile Utente,
il decorso di sindromi mielofibrotiche solitamente è protratto , anni e , in taluni casi, decenni ma la prognosi alla lunga non è buona. Il punto di fondo è l'efficienza della mielopoiesi extra midollo. Le maggiori complicanze riguardano l'insorgenza di infezioni per carenza di granulociti e le emorragie per carenza di piastrine. In alcuni casi si può avere una trasformazione in leucemia acuta.
La terapia è soltanto sintomatica. Le trasfusioni periodiche di sangue servono per sollevare le condizioni del paziente; è controverso l'utilizzo della terapia citostatica e dell'irradiazione della milza. Si utilizzano androgeni anche di tipo semisintetico come l'ossimetolone
Ottimi centri di ematologia ve ne sono in tutt'Italia e quello di Pavia è uno di essi
il decorso di sindromi mielofibrotiche solitamente è protratto , anni e , in taluni casi, decenni ma la prognosi alla lunga non è buona. Il punto di fondo è l'efficienza della mielopoiesi extra midollo. Le maggiori complicanze riguardano l'insorgenza di infezioni per carenza di granulociti e le emorragie per carenza di piastrine. In alcuni casi si può avere una trasformazione in leucemia acuta.
La terapia è soltanto sintomatica. Le trasfusioni periodiche di sangue servono per sollevare le condizioni del paziente; è controverso l'utilizzo della terapia citostatica e dell'irradiazione della milza. Si utilizzano androgeni anche di tipo semisintetico come l'ossimetolone
Ottimi centri di ematologia ve ne sono in tutt'Italia e quello di Pavia è uno di essi
Un saluto
A. Baraldi
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.9k visite dal 21/07/2008.
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