Il salasso ogni tre mesi fin quando, sotto mia insistenza, ha fatto esami
Salve, sono qui a sottoporre alla vostra attenzione la vicenda di mio padre. Ha 54 anni e da dieci anni ha una malattia che gli provoca un aumento dell' HCT (Lo ha avuto persino a 60) e Plt, ma che nessuno specialista gli ha mai diagnosticato...
Lo hanno curato con il salasso ogni tre mesi fin quando, sotto mia insistenza, ha fatto esami su esami anche fuori regione e da poco ha scoperto di avere la policitemia. Documentandomi ho letto che nei pazienti nei quali la malattia è stata curata solo col salasso col tempo potrebbe avvenire una modificazione trasformandosi in leucemia. Potrebbe accadere?Inoltre qual è la causa di questa malattia? Da giovane era ciclista e ha assunto molti farmaci. Vi prego sono davvero preoccupata. Grazie
Lo hanno curato con il salasso ogni tre mesi fin quando, sotto mia insistenza, ha fatto esami su esami anche fuori regione e da poco ha scoperto di avere la policitemia. Documentandomi ho letto che nei pazienti nei quali la malattia è stata curata solo col salasso col tempo potrebbe avvenire una modificazione trasformandosi in leucemia. Potrebbe accadere?Inoltre qual è la causa di questa malattia? Da giovane era ciclista e ha assunto molti farmaci. Vi prego sono davvero preoccupata. Grazie
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Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
Esiste un continuum fra il semplice stato pletorico (ematocrico alto, viso rubizzo), la malattia mieloproliferativa (es. trombocitemia essenziale) e la policitemia vera e propria (m. di Vaquez) con iperproduzione di globuli rossi e piastrine.
Si tratta sempre di un midollo che produce troppo, avendo perso la capacita' di autoregolarsi. Sia che il midollo venga trattato con citostatici sia con semplici salassi, il termine dell'avventura dopo 10, 15, 20 anni viene segnalato da una crisi midollare (blastica o aplastica).
Ma in un certo senso, e non mi fraintenda, e' una "fine desiderabile" in quanto significa che fino allora il paziente e' stato curato correttamente, evitandogli di morire prima per le complicazioni della malattia di fondo, tipicamente infarti di arti e organi per l'eccesso di globuli e piastrine che ostruiscono i vasi (trombosi di gambe e braccia con amputazioni, infarti mesenterici, cardiaci e cerebrali ecc.).
Immagino che il papa' sia seguito da un centro ematologico, si affidi a loro con fiducia e scrupolo nei controlli periodici e ricordi che la malattia e'cronica e lei e il papa' con po' di fortuna starete assieme ancora molti lunghi anni.
Si tratta sempre di un midollo che produce troppo, avendo perso la capacita' di autoregolarsi. Sia che il midollo venga trattato con citostatici sia con semplici salassi, il termine dell'avventura dopo 10, 15, 20 anni viene segnalato da una crisi midollare (blastica o aplastica).
Ma in un certo senso, e non mi fraintenda, e' una "fine desiderabile" in quanto significa che fino allora il paziente e' stato curato correttamente, evitandogli di morire prima per le complicazioni della malattia di fondo, tipicamente infarti di arti e organi per l'eccesso di globuli e piastrine che ostruiscono i vasi (trombosi di gambe e braccia con amputazioni, infarti mesenterici, cardiaci e cerebrali ecc.).
Immagino che il papa' sia seguito da un centro ematologico, si affidi a loro con fiducia e scrupolo nei controlli periodici e ricordi che la malattia e'cronica e lei e il papa' con po' di fortuna starete assieme ancora molti lunghi anni.
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Utente
La ringrazio Dr. Bianchi per la Sua estrema chiarezza e sensibilità dimostratami.
La mia perplessità sta semplicemente nella cura. E' possibile evitare che si arrivi ad una leucemia? Lei conosce l'esistenza di qualche cura sperimentale o studio in corso in merito a tale malattia?
E inoltre la sua eziologia potrebbe esser determinata da qualche fattore ereditario?Io, i miei fratelli, o i nostri figli, potremmo avere la stessa malattia?
Il centro ematologico che lo sta seguendo, non mi ha in alcun modo fornito spiegazioni al riguardo, anzi.
La ringrazio ancora.
La mia perplessità sta semplicemente nella cura. E' possibile evitare che si arrivi ad una leucemia? Lei conosce l'esistenza di qualche cura sperimentale o studio in corso in merito a tale malattia?
E inoltre la sua eziologia potrebbe esser determinata da qualche fattore ereditario?Io, i miei fratelli, o i nostri figli, potremmo avere la stessa malattia?
Il centro ematologico che lo sta seguendo, non mi ha in alcun modo fornito spiegazioni al riguardo, anzi.
La ringrazio ancora.
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Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
Sull'ereditarieta' so quello che si legge in rete, a cui la rimando.
la trasformazione terminale in leucemia acuta e' solo una delle possibili conclusioni, l'altra e' che il midollo a un certo punto si esaurisce e il paziente muore per consunzione: infezioni, anemia, emorragie. In mezzo pero' esiste la possibilita' di decesso da evento acuto (trombosi, il vecchio "colpo apoplettico" tipico delle costituzioni sanguigne), e' questo evento acuto che abbiamo l'obbligo morale di scongiurare.
Rispetto ai vecchi e sempre efficaci salassi (che prevengono le trombosi ma non sono una cura causale) esistono le terapie citostatiche, la classica idrossiurea e oggi le citochine modulanti.
Non ho esperienze dirette perche' dai ns. laboratori di qs. pazienti ne vediamo passare tanti, ma non ne gestiamo direttamente nessuno.
la trasformazione terminale in leucemia acuta e' solo una delle possibili conclusioni, l'altra e' che il midollo a un certo punto si esaurisce e il paziente muore per consunzione: infezioni, anemia, emorragie. In mezzo pero' esiste la possibilita' di decesso da evento acuto (trombosi, il vecchio "colpo apoplettico" tipico delle costituzioni sanguigne), e' questo evento acuto che abbiamo l'obbligo morale di scongiurare.
Rispetto ai vecchi e sempre efficaci salassi (che prevengono le trombosi ma non sono una cura causale) esistono le terapie citostatiche, la classica idrossiurea e oggi le citochine modulanti.
Non ho esperienze dirette perche' dai ns. laboratori di qs. pazienti ne vediamo passare tanti, ma non ne gestiamo direttamente nessuno.
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Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
La cardioaspirina va molto bene, e' un efficace antiaggregante piastrinico appunto per prevenire le complicanze trombotiche.
In Toscana a FI e' molto reputata la scuola del prof. Domenico Prisco, che si occupa appunto di trombosi, ma -che io sappia- non direttamente del problema ematologico.
In Toscana a FI e' molto reputata la scuola del prof. Domenico Prisco, che si occupa appunto di trombosi, ma -che io sappia- non direttamente del problema ematologico.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 36.6k visite dal 07/07/2008.
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