Anni affetto dal 2003 di leucemia mieloide cronica
Sono un uomo di 54 anni affetto dal 2003 di leucemia mieloide cronica, in trattamento farmacologico con Glivec 400 mg al giorno. Attualmente sono in remissione biologica e molecolare completa e chiedo se questo mio stato attuale può durare per sempre o in ogni caso la malattia sfocierà comunque nella fase accellerata e poi in quella acuta.
Solo a titolo di curiosità e per divagare un po', vorrei sapere per quanto tempo si può sospendere la terapia del Glivec prima che si riacutizzi la malattia e se per caso uno fosse "miracolosamente guarito" cosa comporta l'assunzione di Glivec senza necessità?
Solo a titolo di curiosità e per divagare un po', vorrei sapere per quanto tempo si può sospendere la terapia del Glivec prima che si riacutizzi la malattia e se per caso uno fosse "miracolosamente guarito" cosa comporta l'assunzione di Glivec senza necessità?
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Gentile Utente,
al momento il trattamento con imatinib ( Glivec ) è ritenuto il miglior trattamento della LMC per una superiorità di risposta sotto il profilo ematologico, citogenetico, di tollerabilità e di probabilità di assenza di progressione verso la fase accelerata e blastica. L'imatinib come tutti i farmaci è generalmente ben tollerato ma può presentare effetti collaterali. Sicuramente l'introduzione di questo farmaco ha rappresentato una svolta decisiva nel trattamento della LMC. Riguardo la possibilità di interrompere o no la terapia, questo va valutato dal suo ematologo in base alle sue condizioni.
al momento il trattamento con imatinib ( Glivec ) è ritenuto il miglior trattamento della LMC per una superiorità di risposta sotto il profilo ematologico, citogenetico, di tollerabilità e di probabilità di assenza di progressione verso la fase accelerata e blastica. L'imatinib come tutti i farmaci è generalmente ben tollerato ma può presentare effetti collaterali. Sicuramente l'introduzione di questo farmaco ha rappresentato una svolta decisiva nel trattamento della LMC. Riguardo la possibilità di interrompere o no la terapia, questo va valutato dal suo ematologo in base alle sue condizioni.
Un saluto
A. Baraldi
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.5k visite dal 12/03/2008.
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