Trombofilia
Gentili dottori,
due anni fa ho assunto la pillola per 6 mesi per problemi di ovaio policistico e non ho avuto alcun tipo di problema. Il mese scorso con l'intenzione di riprenderla per lo stesso problema ma anche per motivi contraccettivi, ho effettuato una visita ginecologica da un nuovo dottore il quale mi ha prescritto delle analisi per escludere una predisposizione alla trombosi, analisi che prima ad ora nessun ginecologo mi aveva fatto fare prima di iniziare la cura estroprogestinica, limitandosi tutti ai tempi di coagulazione PT, PT, FIBRINOGENO. Questi sono sempre risultati nella norma ma il TEMPO DI PROTROMBINA è sempre stato leggermente più allungato. Alle nuove analisi MHTFR, PROTEINA S, PROTEINA C, OMOCISTEINA e FATTORE V DI LEIDEN sono risultate MHTFR : presenza della mutazione in omozigosi, OMOCISTEINA: 11.62 (valori di riferim 3-14) FATTORE V : assenza della mutazione, le altre due analisi sono perfettamente nei parametri. Il ginecologo non è stato molto chiaro riguardo all'eventualità di riprendere la pillola,invitandomi a sentire un parere ematologico. Chiedo quindi a voi un consulto poichè non capisco l'incongruenza tra un tempo di coaugulazione più lungo (che presupporrebbe un ritardo coagulativo) e una condizione genetica predisponente ad eventi trombotici.
Ringrazio per l'attenzione.
due anni fa ho assunto la pillola per 6 mesi per problemi di ovaio policistico e non ho avuto alcun tipo di problema. Il mese scorso con l'intenzione di riprenderla per lo stesso problema ma anche per motivi contraccettivi, ho effettuato una visita ginecologica da un nuovo dottore il quale mi ha prescritto delle analisi per escludere una predisposizione alla trombosi, analisi che prima ad ora nessun ginecologo mi aveva fatto fare prima di iniziare la cura estroprogestinica, limitandosi tutti ai tempi di coagulazione PT, PT, FIBRINOGENO. Questi sono sempre risultati nella norma ma il TEMPO DI PROTROMBINA è sempre stato leggermente più allungato. Alle nuove analisi MHTFR, PROTEINA S, PROTEINA C, OMOCISTEINA e FATTORE V DI LEIDEN sono risultate MHTFR : presenza della mutazione in omozigosi, OMOCISTEINA: 11.62 (valori di riferim 3-14) FATTORE V : assenza della mutazione, le altre due analisi sono perfettamente nei parametri. Il ginecologo non è stato molto chiaro riguardo all'eventualità di riprendere la pillola,invitandomi a sentire un parere ematologico. Chiedo quindi a voi un consulto poichè non capisco l'incongruenza tra un tempo di coaugulazione più lungo (che presupporrebbe un ritardo coagulativo) e una condizione genetica predisponente ad eventi trombotici.
Ringrazio per l'attenzione.
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Allergologo
Gentile utente,
la mutazione del gene per la MTHFR è associata all'eventuale alterazione dei livelli plasmatici di omocisteina, che è il vero fattore di rischio trombotico (non la presenza della mutazione in sé); in quei casi si può intervenire con supplementi di acido folico.
Non ha alcuna relazione con l'allungamento del PT, il quale - anche perché «lieve» (trascurabile?) - non dovrebbe controindicare l'assunzione degli estroprogestinici.
Saluti,
la mutazione del gene per la MTHFR è associata all'eventuale alterazione dei livelli plasmatici di omocisteina, che è il vero fattore di rischio trombotico (non la presenza della mutazione in sé); in quei casi si può intervenire con supplementi di acido folico.
Non ha alcuna relazione con l'allungamento del PT, il quale - anche perché «lieve» (trascurabile?) - non dovrebbe controindicare l'assunzione degli estroprogestinici.
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 25/05/2012.
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