Emiorragie e antiaggreganti
Scrivo per mio padre 74 anni, 100 kg di peso, che endoprotesizzato per aneurisma dell’aorta toracica e con insufficienza renale, ha delle emorragie in diverse parti dell’intestino e date le sue condizioni non è operabile, ricorrendo allora a ferro endovena e per bocca più a volte ad eritropoietina; il problema ora è il seguente: giacché ha il D dimero decuplicato (2240 mentre il massimo del range 255) e il fibrinogeno plasmatico 505 necessiterebbe di cura con antiaggreganti ma i dottori preferiscono evitarla per non incorrere in una più seria emorragia. Ora dunque il quesito che mi attanaglia: non possiamo proprio fare niente per prevenire i fenomeni trombotici e l’embolia polmonare che tali valori esageratamente alti fanno presagire?
Ringrazio anticipatamente per la sensibilità che mi dimostrerete.
Ringrazio anticipatamente per la sensibilità che mi dimostrerete.
[#1]
Gentile Utente,
la situazione che descrive è sicuramente grave e sicuramnete un dimero così alto espone il paziente ad un alto rischio.
Il trattamento con eparina è , però, attuabile non con emorragie in atto e , purtroppo, da quanto lei scrive, non è la situazione di suo padre, in più c'è anche da considerare l'insufficienza renale. E' una situazione da seguirsi in stretto ambito ospedaliero. In questa fase non mi sento di aggiungere altro.
Un caro saluto
A. Baraldi
la situazione che descrive è sicuramente grave e sicuramnete un dimero così alto espone il paziente ad un alto rischio.
Il trattamento con eparina è , però, attuabile non con emorragie in atto e , purtroppo, da quanto lei scrive, non è la situazione di suo padre, in più c'è anche da considerare l'insufficienza renale. E' una situazione da seguirsi in stretto ambito ospedaliero. In questa fase non mi sento di aggiungere altro.
Un caro saluto
A. Baraldi
Un saluto
A. Baraldi
[#2]
Utente
Ringrazio per la cortese risposta ma avverto la necessità di chiedere chiarimenti sulla frase "E' una situazione da seguirsi in stretto ambito ospedaliero"...
Inoltre: esiste allora una possibilità di agire in questa situazione... quale specialista dovrebbe occuparsi di prendere in carico questa situazione ?
Grazie.
Inoltre: esiste allora una possibilità di agire in questa situazione... quale specialista dovrebbe occuparsi di prendere in carico questa situazione ?
Grazie.
[#3]
Gentile Utente,
Io credo che suo padre sia già ricoverato presso un ospedale che , vista la gravità della situazione, permette un tempestivo intervento in relazione all'evolversi della malattia ( questo intendo per stretto ambito ospedaliero ).
Riguardo la sua seconda domanda, finchè permarranno le emorragie intestinali, il rischio di utilizzare eparina, a parer mio, è molto alto
Un saluto
A. Baraldi
Io credo che suo padre sia già ricoverato presso un ospedale che , vista la gravità della situazione, permette un tempestivo intervento in relazione all'evolversi della malattia ( questo intendo per stretto ambito ospedaliero ).
Riguardo la sua seconda domanda, finchè permarranno le emorragie intestinali, il rischio di utilizzare eparina, a parer mio, è molto alto
Un saluto
A. Baraldi
[#4]
Utente
Egregio Dr Baraldi,
dalle ultime analisi risultano ancora aumentati D dimero e fibrinogeno; abbiamo anche fatto la beta 2 microglobulina e questa è il doppio dei valori massimi del range; la proteina C reattiva è alta ed un pò anche il Psa Free: la mia domanda è dunque la seguente: piuttosto che contrastare il D dimero ed il fibrinogeno con antiaggreganti ( dato che per le emorragie nello stomaco non è ipotizzabile far ciò) non si può bloccare la formazione di d dimero e fibrinogeno alla base, alla radice? Se è vero che questi due fattori di rischio sono sempre il risultato di un processo infiammatorio ( che la proteina c reattiva di fatto un pò segnala) non si può trovare la causa di tale processo e così impedire all'origine la formazione di d dimero e fibrinogeno? Insomma: non si può agire sulle cause piuttosto che ricorrere agli antiaggreganti?
Un medico inoltre sosteneva che le cause fossero le angiodisplasie che al passaggio delle feci s'infiammerebbero scatenanndo la formazione del d dimero ecc. ma il gastroenterologo esclude che la colpa sia delle angiodisplasie..Come fare allora?
La ringrazio per la sua comprensione ma Lei ben capisce lo stato di ansia generato dal fatto di avere una spada di damocle sulla testa e non poter fare nulla...Distinti saluti.
A Iosia
dalle ultime analisi risultano ancora aumentati D dimero e fibrinogeno; abbiamo anche fatto la beta 2 microglobulina e questa è il doppio dei valori massimi del range; la proteina C reattiva è alta ed un pò anche il Psa Free: la mia domanda è dunque la seguente: piuttosto che contrastare il D dimero ed il fibrinogeno con antiaggreganti ( dato che per le emorragie nello stomaco non è ipotizzabile far ciò) non si può bloccare la formazione di d dimero e fibrinogeno alla base, alla radice? Se è vero che questi due fattori di rischio sono sempre il risultato di un processo infiammatorio ( che la proteina c reattiva di fatto un pò segnala) non si può trovare la causa di tale processo e così impedire all'origine la formazione di d dimero e fibrinogeno? Insomma: non si può agire sulle cause piuttosto che ricorrere agli antiaggreganti?
Un medico inoltre sosteneva che le cause fossero le angiodisplasie che al passaggio delle feci s'infiammerebbero scatenanndo la formazione del d dimero ecc. ma il gastroenterologo esclude che la colpa sia delle angiodisplasie..Come fare allora?
La ringrazio per la sua comprensione ma Lei ben capisce lo stato di ansia generato dal fatto di avere una spada di damocle sulla testa e non poter fare nulla...Distinti saluti.
A Iosia
[#5]
Gentile Signore,
il D Dimero sono prodotti di degradazione della fibrina ed in condizione di infiammazione, come anche il fibrinogeno, tendono ad aumentare, sono una spia , un campanello d'allarme, ma non se ne può bloccare l'aumento se non risolvendo la situazione che è alla base, se possibile. La stessa proteina C è indice di infiammazione; ritengo che occorrerebbe un miglioramento delle condizioni generali per prendere in considerazione un intervento.
il D Dimero sono prodotti di degradazione della fibrina ed in condizione di infiammazione, come anche il fibrinogeno, tendono ad aumentare, sono una spia , un campanello d'allarme, ma non se ne può bloccare l'aumento se non risolvendo la situazione che è alla base, se possibile. La stessa proteina C è indice di infiammazione; ritengo che occorrerebbe un miglioramento delle condizioni generali per prendere in considerazione un intervento.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.7k visite dal 16/01/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.