Linfoma n.h. follicolare
Ho 39 anni. nel maggio 2003 mi é stato diagnosticato un linfoma n.h.tipo follicolare G2, stadio clinico IIIA all'esordio FLIPI 2. Sedi della malattia alla diagnosi: LN ascellari, retroperitonali, lombo-aortico-mesenterico, iliache ed inguinali bilaterali. Ho effettuato terapia Chl + PDN; CT di induzione con Mabth+ Zevalin- protocollo SAKK - CT sec schema R-acod x due cicli - leucaferesi - 2 cicli R-2CdA - protocollo T8/505 e Palifermin. Dal giugno 2006 R-Novantrone + Alkeran- trasfusione piastrine.Da circa tre anni sono in remissione completa con controlli ecografici ogni 3 mesi e visite di controllo ogni sei mesi. Il medico evita di farmi sottoporre ancora a TAC o PET avendo in precedenza assorbito parecchie radiazioni e il consulto avviene, da quando sono in remissione, sulla base degli esami ematologici ed ecografici (che finora confermano la negatività della malattia a livello ascellare, addome e pelvi). Gradirei avere un Vostro cortese parere se a questo punto si renda consigliabile una terapia di mantenimento per, diciamo così, rafforzare lo stato di remissione e se sarebbe il caso di effettuare anche una TAC o PET per confermare che anche i linfonoti interni, non percepibili dalla ecografia, non denotino segni di ripresa. Confido nella Vostra cortese comprensione per quanto richiesto e ringrazio sentitamente per l'attenzione prestatami.
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Il fatto di essere in remissione completa da 3 anni non richiede ulteriore terapia; sugli esami strumentali deve decidere il suo medico; ritengo , a mio parere, che potrebbero essere utili, soprattutto per sua totale tranquillità. Ne parli con gli ematologi che la seguono
Un saluto
A. Baraldi
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.3k visite dal 25/10/2010.
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