Fattore v leiden mutato in omozigosi
buona sera,
Vorrei porviqualche domanda sul fattore V di leiden durante la mia seconda gravidanza ho scoperto di avere questo problema con mutazione in omozigote e la mutazione in eterozigote del mthfr il mio ginecologo mi ha rassicurato dicendomi che i rischi si corrono solo in gravidanza ma da un recente ricovero avuto per altre ragioni mi e'stato detto dal medico che non e' cosi'. Premetto che assumo da due anni la pillola anticoncezionale Estinette,che la mia ginecologa attuale mi ha prescritto senza pero' fare le analisi. Vorrei sapere se posso continuare a prenderla e soprattutto se devo sottopormi a qualche tipo di terapia.
La ringrazio per l'attenzione prestatami cordiali saluti
Vorrei porviqualche domanda sul fattore V di leiden durante la mia seconda gravidanza ho scoperto di avere questo problema con mutazione in omozigote e la mutazione in eterozigote del mthfr il mio ginecologo mi ha rassicurato dicendomi che i rischi si corrono solo in gravidanza ma da un recente ricovero avuto per altre ragioni mi e'stato detto dal medico che non e' cosi'. Premetto che assumo da due anni la pillola anticoncezionale Estinette,che la mia ginecologa attuale mi ha prescritto senza pero' fare le analisi. Vorrei sapere se posso continuare a prenderla e soprattutto se devo sottopormi a qualche tipo di terapia.
La ringrazio per l'attenzione prestatami cordiali saluti
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Il fattore di Leiden esprime un difetto genetico che è causa della “resistenza alla Proteina C attivata”, ossia dell’impossibilità da parte della Proteina C
attivata di svolgere la sua funzione anticoagulante
La mutazione in eterozigosi (presente su un solo
gene) è relativamente frequente in Europa e
in assenza di altri fattori di rischio può restare
asintomatica. La forma in omozigosi (entrambi
i geni coinvolti) è più rara ma conferisce un rischio trombotico molto maggiore.
Il rischio aumenta se si aggiungono altri difetti
della coagulazione, durante l’uso di contraccettivi
orali, dopo interventi chirurgici, in condizioni di
immobilità forzata, in gravidanza.
Il rischio di trombosi aumenta se in famiglia vi sono stati fenomeni tromboembolici.
Per quanto riguarda la pillola dunque , anche se gli episodi tromboembolici si manifestano più frequentemente durante il primo anno di assunzione, ne sconsiglirei l'uso
attivata di svolgere la sua funzione anticoagulante
La mutazione in eterozigosi (presente su un solo
gene) è relativamente frequente in Europa e
in assenza di altri fattori di rischio può restare
asintomatica. La forma in omozigosi (entrambi
i geni coinvolti) è più rara ma conferisce un rischio trombotico molto maggiore.
Il rischio aumenta se si aggiungono altri difetti
della coagulazione, durante l’uso di contraccettivi
orali, dopo interventi chirurgici, in condizioni di
immobilità forzata, in gravidanza.
Il rischio di trombosi aumenta se in famiglia vi sono stati fenomeni tromboembolici.
Per quanto riguarda la pillola dunque , anche se gli episodi tromboembolici si manifestano più frequentemente durante il primo anno di assunzione, ne sconsiglirei l'uso
Dr. Cesare Gentili
www.cesaregentili.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3k visite dal 03/01/2010.
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