Feficit fattori coagulativi
Salve...sono una signora 52enne il mio quesito è il seguente:
nel 2004 in attesa di un intervento chirurgico, ho fatto gli esami di routine preoperatori, esami del sangue mi hanno riscontrato un Ptt allungato 47 ( 38-45)di conseguenza l'anstesista ha optato sottopormi allo studio ematologico di zona. Risultato fattore viii e xi diminuiti rispetto al range rispettivamente fattore viii 49 ( 60-120), fattore xi 50 (60-120) APTT 1,33 RATIO ,l'ematologo in previsione dell'intervento non ha prescritto nessun coagulante perche' non a rischio di emorragie.In effetti l'intervento è andato benesenza complicazioni, però alla dimissione hanno tolto l'ago cannula ho avuto problemi a coagulare per quasi un'ora. Premetto che nel 1998 ho avuto un aborto spontaneo e successivamente dopo un mese , un'altro ricovero per emorragia, altro aborto spontaneo nel 2000, sottoposta a raschiamento , dimessa senza complicazione e nuoavamente dopo due mesi un'altro ricovero per emorragia senza motivazione, Ora il mio problema attuale è il seguente devo sottopormi a estrazioni dentali e sinceramente sono preoccupata. Sapendo del mio problema ho rifatto gli esami ematologici onde evitare sorprese,. Risultato fattore viii 53 (60-120), fattore xi 57(60-120), fattore xii 12 (60-120), APTT 163 ratio ( 0,8-1,2)PT NORMALE , PIASTRINE 186,fibrinogeno 335. Risposta ematologo: riduzione dei livelli di FXII . privi di rilevanza pratica. FVII E FXI ai limiti della norma. Per l'estrazione dentaria , utile sciacqui orali con acido tranzamico ( 1 fiala da 500 mg diluita in altrettanta acqua, sciacquo della durata di 2 minuti) prima e ogni 8 ore per 3 gg.Alla luce di quanto esposto chiedo se il valore del fattore xii è preoccupante che complicazioni devo aspettarmi, ultima domanda ho diritto all'esenzione per malattie rare.Ringraziando anticipatamente porgo cordiali saluti.
nel 2004 in attesa di un intervento chirurgico, ho fatto gli esami di routine preoperatori, esami del sangue mi hanno riscontrato un Ptt allungato 47 ( 38-45)di conseguenza l'anstesista ha optato sottopormi allo studio ematologico di zona. Risultato fattore viii e xi diminuiti rispetto al range rispettivamente fattore viii 49 ( 60-120), fattore xi 50 (60-120) APTT 1,33 RATIO ,l'ematologo in previsione dell'intervento non ha prescritto nessun coagulante perche' non a rischio di emorragie.In effetti l'intervento è andato benesenza complicazioni, però alla dimissione hanno tolto l'ago cannula ho avuto problemi a coagulare per quasi un'ora. Premetto che nel 1998 ho avuto un aborto spontaneo e successivamente dopo un mese , un'altro ricovero per emorragia, altro aborto spontaneo nel 2000, sottoposta a raschiamento , dimessa senza complicazione e nuoavamente dopo due mesi un'altro ricovero per emorragia senza motivazione, Ora il mio problema attuale è il seguente devo sottopormi a estrazioni dentali e sinceramente sono preoccupata. Sapendo del mio problema ho rifatto gli esami ematologici onde evitare sorprese,. Risultato fattore viii 53 (60-120), fattore xi 57(60-120), fattore xii 12 (60-120), APTT 163 ratio ( 0,8-1,2)PT NORMALE , PIASTRINE 186,fibrinogeno 335. Risposta ematologo: riduzione dei livelli di FXII . privi di rilevanza pratica. FVII E FXI ai limiti della norma. Per l'estrazione dentaria , utile sciacqui orali con acido tranzamico ( 1 fiala da 500 mg diluita in altrettanta acqua, sciacquo della durata di 2 minuti) prima e ogni 8 ore per 3 gg.Alla luce di quanto esposto chiedo se il valore del fattore xii è preoccupante che complicazioni devo aspettarmi, ultima domanda ho diritto all'esenzione per malattie rare.Ringraziando anticipatamente porgo cordiali saluti.
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Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
La gravita' della situazione e' misurata dal PTT, che e' solo modicamente allungato. Quindi lei avra' una tendenza a sanguinare un po' di piu' in determinate circostanze "traumatiche", ma senza che questo la esponga a emorragie improvvise. Sapendo della cosa, si prendono contromisure (vedi consigli dell'ematologo x l'estrazione) e la cosa finisce li'.
La situazione e' congenita e non ha compromesso la qualita' della sua vita fin qua; del resto, una volta accertata, non e' che si continui a fare esami per ribadire cio' che ormai e' noto. Per questo dubito che abbia senso concederle un'esenzione.
La situazione e' congenita e non ha compromesso la qualita' della sua vita fin qua; del resto, una volta accertata, non e' che si continui a fare esami per ribadire cio' che ormai e' noto. Per questo dubito che abbia senso concederle un'esenzione.
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Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
Funziona cosi': Lo specialista, meglio se ospedaliero o comunque pubblico, certifica per iscritto il problema e conferma che esso richiede controlli ripetuti nel tempo. A quel punto il medico funzionario ASL guarda nel nomenclatore delle patologie e concede l'esenzione per gli esami e per il tempo necessario a sorvegliare la malattia certificata dallo specialista.
Deve rivolgersi a un altro ematologo piu' accomodante dell'attuale per ottenere la certificazione e sperare che poi il locale medico funzionario ASL non sollevi obiezioni.
Siccome lei non ha una malattia (qualcosa che ti far star male e che si puo' guarire), ma una lieve anomalia, non invalidante e del resto non modificabile, l'ottenimento della esenzione potrebbe risultare ne' automatico ne' pieno.
Deve rivolgersi a un altro ematologo piu' accomodante dell'attuale per ottenere la certificazione e sperare che poi il locale medico funzionario ASL non sollevi obiezioni.
Siccome lei non ha una malattia (qualcosa che ti far star male e che si puo' guarire), ma una lieve anomalia, non invalidante e del resto non modificabile, l'ottenimento della esenzione potrebbe risultare ne' automatico ne' pieno.
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Utente
Grazie di cuore per le delucidazioni del caso,però scusi se insisto ,siccome sono a conoscenza che qualsiasi ematologo in territorio nazionale da nord a sud potrebbe fare la dichiarazione per iscritto , se vengo presso l'ASL dove Lei lavora la situazione sarebbe semplice, ovviamente una visita a pagamento in libera professione.
Premetto anch'io lavoro presso l'Asl di zona in laboratorio analisi come amministrativa.
Premetto anch'io lavoro presso l'Asl di zona in laboratorio analisi come amministrativa.
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Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
Codesto sito non fornisce garanzie, e' basato sulla spontanea disponibilita' dei collaboratori. Io faccio un passo indietro e se c'e' un ematologo con diploma desideroso di assecondarla, si fara' vivo senz'altro.
Provi a chiedere anche in medicina legale, in quanto alla fine il suo problema e' piu' di certificazioni che di salute.
Provi a chiedere anche in medicina legale, in quanto alla fine il suo problema e' piu' di certificazioni che di salute.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 3.3k visite dal 16/12/2009.
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