Linfonodi ingrossati all'inguine
Salve,
dopo aver cercato informazioni sul seguente problema, non sono ancora riuscito a farmi un'idea del problema.
Mi affido a Voi specialisti, perchè sono sicuro che siate in grado di darmi una risposta.
Il problema non riguarda me, ma una persona (uomo) a me vicina ed è il seguente:
a partire dal mese di luglio ha notato la presenza di linfonodi ingrossati all'inguine; ne sono presenti alcuni di diversa dimensione sul lato destro e un altro su quello sinistro.
Ha fatto dei controlli nell'ultimo periodo e il chirurgo che ha consulato gli ha subito detto di voler operare.
Dopo aver fatto l'ecografia, l'ecografo ha detto che sembrerebbero di tipo benigno. (E' possibile fare affidamento su questo che è stato detto dall'ecografo?)
Inoltre, dall'ecografia è risultato che si tratta di una LINFOADENOPATIA REATTIVA e le dimensioni, se non erro, sono di 1,8cm e 1,2cm.
Per quanto riguarda i sintomi, non ve ne sono. Ho letto di persone che hanno dolore o a cui sono scomparsi nel giro di poche settimane o giorni. Invece, la persona di cui Vi parlo non ha alcun dolore, nè altri sintomi e non sono in grado di dirVi se al tatto siano duri o meno.
La persona interessata dovrà sottoporsi ad un intervento per l'asportazione e successiva analisi.
Sapete dirmi di cosa possa trattarsi, in base alla situazione che Vi ho descritto ?
Principalmente mi interesserebbe sapere se c'è da preoccuparsi oppure se non c'è nulla di grave. Vorrei tranquillizzarmi
In attesa di una risposta, Vi porgo distinti saluti.
dopo aver cercato informazioni sul seguente problema, non sono ancora riuscito a farmi un'idea del problema.
Mi affido a Voi specialisti, perchè sono sicuro che siate in grado di darmi una risposta.
Il problema non riguarda me, ma una persona (uomo) a me vicina ed è il seguente:
a partire dal mese di luglio ha notato la presenza di linfonodi ingrossati all'inguine; ne sono presenti alcuni di diversa dimensione sul lato destro e un altro su quello sinistro.
Ha fatto dei controlli nell'ultimo periodo e il chirurgo che ha consulato gli ha subito detto di voler operare.
Dopo aver fatto l'ecografia, l'ecografo ha detto che sembrerebbero di tipo benigno. (E' possibile fare affidamento su questo che è stato detto dall'ecografo?)
Inoltre, dall'ecografia è risultato che si tratta di una LINFOADENOPATIA REATTIVA e le dimensioni, se non erro, sono di 1,8cm e 1,2cm.
Per quanto riguarda i sintomi, non ve ne sono. Ho letto di persone che hanno dolore o a cui sono scomparsi nel giro di poche settimane o giorni. Invece, la persona di cui Vi parlo non ha alcun dolore, nè altri sintomi e non sono in grado di dirVi se al tatto siano duri o meno.
La persona interessata dovrà sottoporsi ad un intervento per l'asportazione e successiva analisi.
Sapete dirmi di cosa possa trattarsi, in base alla situazione che Vi ho descritto ?
Principalmente mi interesserebbe sapere se c'è da preoccuparsi oppure se non c'è nulla di grave. Vorrei tranquillizzarmi
In attesa di una risposta, Vi porgo distinti saluti.
[#1]
Posso dirle che una linfoadenopatia reattiva non è nulla di grave e riguarda una reazione dell'organismo a stimoli di varia natura ( virus, batteri ecc ). In pratica una reazione del sistema immunologico. L'esame che evidenzia ciò è proprio quello ecografico.
Un saluto
A. Baraldi
[#2]
Utente
La ringrazio infinitamente..
Mi ha fatto tornare il sorriso!
..e finalmente posso tirare un sospiro di sollievo.
Le auguro una buona serata.
Mi permetta però un'ultima domanda. L'operazione chirurgica è necessaria?
Il chirurgo ha fatto capire di si, dicendo che la persona interessata "sta preendo sotto gamba il problema". Le sue parole hanno preoccupato me e la persona di cui vi parlo.
Mi ha fatto tornare il sorriso!
..e finalmente posso tirare un sospiro di sollievo.
Le auguro una buona serata.
Mi permetta però un'ultima domanda. L'operazione chirurgica è necessaria?
Il chirurgo ha fatto capire di si, dicendo che la persona interessata "sta preendo sotto gamba il problema". Le sue parole hanno preoccupato me e la persona di cui vi parlo.
[#3]
E' proprio questo il problema; un ingrossamento dei linfonodi di tipo reattivo semplice non si opera. Perchè il chirurgo vuole operare ? Dovreste chiederglielo . Al più un linfonodo si sottopone a biopsia quando c'è qualche dubbio sulla sua natura, ma questi dubbi vengono già evidenziati dall'ecografia. Ecco perchè rimango perplesso da quanto vi ha detto il chirurgo.
[#4]
Utente
Il chirurgo fin da subito, SENZA ECOGRAFIA, non ha perso tempo e ha detto "bisogna operare". Aveva addirittura prenotato tutto per l'intervento.
E' stato l'interessato a voler richiedere un'ecografia prima di operare e, nonostante risulti dall'ecografia tutto quello che le ho detto, il chirurgo ha detto che lo stesso bisogna operare.
Ora devo pensare che davvero ci sia un problema più grave che non risulta dall'ecografia?
O forse il chirurgo ha interesse nel fare l'operazione ?
E' stato l'interessato a voler richiedere un'ecografia prima di operare e, nonostante risulti dall'ecografia tutto quello che le ho detto, il chirurgo ha detto che lo stesso bisogna operare.
Ora devo pensare che davvero ci sia un problema più grave che non risulta dall'ecografia?
O forse il chirurgo ha interesse nel fare l'operazione ?
[#15]
Utente
Buon pomeriggio,
mi scuso se "risollevo" la questione di questo consulto, nonostante sia passato del tempo.
Vorrei porre una domanda.
La sifilide ad oggi è stata trattata (nei mesi di novembre e dicembre) con una cura con Diaminocillina.
La cura si è svolta in 3 settimane.
Un giorno a settimana due punture, una per lato (natica).
Terminata la terapia, sono stati fatti i controlli l'8 aprile e ritirati ieri i risultati, dai quali si evince che:
TPHA 1:80
FTA 1:40
Il VDRL se non sbaglio è negativo.
Il dottore ha detto di attendere le prossime analisi (a 6 mesi dalla cura) per vedere se è il caso di ripetere la cura oppure se si è in via di guarigione, ma, la persona di cui Le parlo, ha richiesto, per maggiore tranquillità, di rifare la terapia.
Lei cosa ne pensa? Cosa avrebbe deciso di fare?
Inoltre, dai risultati, può evincere se la malattia è "stabile" o meno?
La ringrazio per l'attenzione.
Buona giornata.
mi scuso se "risollevo" la questione di questo consulto, nonostante sia passato del tempo.
Vorrei porre una domanda.
La sifilide ad oggi è stata trattata (nei mesi di novembre e dicembre) con una cura con Diaminocillina.
La cura si è svolta in 3 settimane.
Un giorno a settimana due punture, una per lato (natica).
Terminata la terapia, sono stati fatti i controlli l'8 aprile e ritirati ieri i risultati, dai quali si evince che:
TPHA 1:80
FTA 1:40
Il VDRL se non sbaglio è negativo.
Il dottore ha detto di attendere le prossime analisi (a 6 mesi dalla cura) per vedere se è il caso di ripetere la cura oppure se si è in via di guarigione, ma, la persona di cui Le parlo, ha richiesto, per maggiore tranquillità, di rifare la terapia.
Lei cosa ne pensa? Cosa avrebbe deciso di fare?
Inoltre, dai risultati, può evincere se la malattia è "stabile" o meno?
La ringrazio per l'attenzione.
Buona giornata.
Questo consulto ha ricevuto 18 risposte e 49.7k visite dal 13/10/2009.
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