Mielofibrosi
Salve,
volevo delle informazioni:
Mio padre (72 anni) soffre da alcuni anni della sindrome mieloproliferativa degenerativa.
All’inizio faceva dei salassi (periodici), causa troppi globuli rossi.
Purtroppo ora gli hanno diagnosticato (dagli esami del sangue) una Mielofibrosi.
L’ematologo tuttavia, non ha prescritto nessuna biopsia del midollo. L’unica fatta, risale ad un anno fa, quando non era ancora diagnosticata la Mielofibrosi.
L’ematologo dice che non ci sono cure particolari, basta controllare più spesso il sangue, ed eventualmente fare delle trasfusioni di sangue.
Volevo sapere se non ci sono altre alternative e quali sono le aspettative di vita.
Vi ringrazio.
volevo delle informazioni:
Mio padre (72 anni) soffre da alcuni anni della sindrome mieloproliferativa degenerativa.
All’inizio faceva dei salassi (periodici), causa troppi globuli rossi.
Purtroppo ora gli hanno diagnosticato (dagli esami del sangue) una Mielofibrosi.
L’ematologo tuttavia, non ha prescritto nessuna biopsia del midollo. L’unica fatta, risale ad un anno fa, quando non era ancora diagnosticata la Mielofibrosi.
L’ematologo dice che non ci sono cure particolari, basta controllare più spesso il sangue, ed eventualmente fare delle trasfusioni di sangue.
Volevo sapere se non ci sono altre alternative e quali sono le aspettative di vita.
Vi ringrazio.
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Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
L'evoluzione in mielofibrosi (il midollo emopoietico si esaurisce e viene sostituito da cicatrici fibrose) e' una conclusione comune delle forme mieloproliferative. L'altra possibilita' e' la evoluzione in leucemia acuta.
Non serve guardare il midollo perche' quando si vede che il pz prima policitemico va in anemia, calano le piastrine, compaiono dacriociti e eritroblasti, si sa gia' cosa si troverebbe nel midollo, se si riuscisse a campionarlo, e non cambierebbe la prognosi.
La terapia e' di sostegno, la prognosi puo'arrivare ad alcuni anni, se il sostegno e' buono e non sopravvengono infezioni o complicanze.
Non serve guardare il midollo perche' quando si vede che il pz prima policitemico va in anemia, calano le piastrine, compaiono dacriociti e eritroblasti, si sa gia' cosa si troverebbe nel midollo, se si riuscisse a campionarlo, e non cambierebbe la prognosi.
La terapia e' di sostegno, la prognosi puo'arrivare ad alcuni anni, se il sostegno e' buono e non sopravvengono infezioni o complicanze.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.7k visite dal 05/10/2009.
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