Linfonodo ingrossato da un anno
Gentili dottori, chiedo scusa per il disturbo; vorrei porvi domande rispetto ad una questione che mi sta facendo perdere il sonno.
Il mio ragazzo, 32 anni, un anno fa (dicembre 2022) ha avuto un ingrossamento dei linfonodi sottomandibolari dx, contenstualmente ad un impianto dentario; poiché i linfonodi erano notevolmente aumentati di volume il medico di base ha prescritto esame ecografico ed analisi del sangue.
L’ecografia (di cui ora non ho il referto, magari lo scriverò in un secondo momento) ha rilevato una condizione di reattività e le analisi del sangue erano buone (il profilo ematologico nella norma tranne RDW-CV 11. 7% cut off 12/15, PCR E VES nella norma, FORMULA LEUCOCITARIA NELLA NORMA, GGT NORMALE, IMMUNOGLOBULINE A/G/M normali, ELETTROFORESI SIEROPROTEICA a1 abbassata a 2. 4 tutto il resto normale senza evidenza di componenti monoclonali, beta 2 microglobulina sierica normale, esame delle urine normale).
Davanti a questa situazione ci siamo tranquillizzati.
Durante questo anno, però, il linfonodo non accennava a ridursi di dimensioni infatti, è rimasto costantemente ingrossato (in alcuni momenti più gonfio in altri di meno) Tanto che rispetto agli altri era facilmente palpabile e anche visibile; così, preoccupati che in un anno intero non si fosse ridotto minimamente di dimensioni, facciamo un’altra ecografia (di cui non ho il referto, lo allego in un secondo momento se necessario) e riferisco quello che ci disse L’ecografista avendo parlato con lui per molto tempo: effettivamente la dimensione è maggiore di 1 cm (non ricordo con precisione quanto) , si tratta di una condizione reattiva, verosimilmente dipendente dal dente (il linfonodo si trova appena sotto e dal lato dell’impianto), E le dimensioni ancora aumentate sono il risultato della forte sollecitazione a cui è stato sottoposto motivo per cui ci vorrà del tempo prima che torni alla dimensione normale ma non c’è assolutamente nessun aspetto di malignità.
Io, però non mi sono tranquillizzata totalmente, forse questo dipende anche dal fatto che studio medicina, le mie domande:
- possiamo veramente stare tranquilli o sono necessarie altre indagini?
- qual è il tempo necessario affinché si sgonfi?
Se dovesse rimanere così o addirittura aumentare di dimensioni, per esempio, tra un anno, sarebbe necessario un altro controllo?
Sempre di tipo ecografico?
- la più importante per me: questa costante infiammazione può determinare un viraggio in senso neoplastico?
Se sì, come evitarlo?
Inoltre ricordo che dall’esame di anatomia patologica alcune condizioni di iperplasia follicolare potevano precedere lo sviluppo del linfoma di Hodgkin, come facciamo ad essere sicuri di non essere in una situazione di questo tipo? In altri termini, si può essere sicuri che da questo linfonodo non ci sarà poi una evoluzione?
- con la sola ecografia è possibile escludere categoricamente la presenza di aspetti neoplastici?
Grazie d cuore
Il mio ragazzo, 32 anni, un anno fa (dicembre 2022) ha avuto un ingrossamento dei linfonodi sottomandibolari dx, contenstualmente ad un impianto dentario; poiché i linfonodi erano notevolmente aumentati di volume il medico di base ha prescritto esame ecografico ed analisi del sangue.
L’ecografia (di cui ora non ho il referto, magari lo scriverò in un secondo momento) ha rilevato una condizione di reattività e le analisi del sangue erano buone (il profilo ematologico nella norma tranne RDW-CV 11. 7% cut off 12/15, PCR E VES nella norma, FORMULA LEUCOCITARIA NELLA NORMA, GGT NORMALE, IMMUNOGLOBULINE A/G/M normali, ELETTROFORESI SIEROPROTEICA a1 abbassata a 2. 4 tutto il resto normale senza evidenza di componenti monoclonali, beta 2 microglobulina sierica normale, esame delle urine normale).
Davanti a questa situazione ci siamo tranquillizzati.
Durante questo anno, però, il linfonodo non accennava a ridursi di dimensioni infatti, è rimasto costantemente ingrossato (in alcuni momenti più gonfio in altri di meno) Tanto che rispetto agli altri era facilmente palpabile e anche visibile; così, preoccupati che in un anno intero non si fosse ridotto minimamente di dimensioni, facciamo un’altra ecografia (di cui non ho il referto, lo allego in un secondo momento se necessario) e riferisco quello che ci disse L’ecografista avendo parlato con lui per molto tempo: effettivamente la dimensione è maggiore di 1 cm (non ricordo con precisione quanto) , si tratta di una condizione reattiva, verosimilmente dipendente dal dente (il linfonodo si trova appena sotto e dal lato dell’impianto), E le dimensioni ancora aumentate sono il risultato della forte sollecitazione a cui è stato sottoposto motivo per cui ci vorrà del tempo prima che torni alla dimensione normale ma non c’è assolutamente nessun aspetto di malignità.
Io, però non mi sono tranquillizzata totalmente, forse questo dipende anche dal fatto che studio medicina, le mie domande:
- possiamo veramente stare tranquilli o sono necessarie altre indagini?
- qual è il tempo necessario affinché si sgonfi?
Se dovesse rimanere così o addirittura aumentare di dimensioni, per esempio, tra un anno, sarebbe necessario un altro controllo?
Sempre di tipo ecografico?
- la più importante per me: questa costante infiammazione può determinare un viraggio in senso neoplastico?
Se sì, come evitarlo?
Inoltre ricordo che dall’esame di anatomia patologica alcune condizioni di iperplasia follicolare potevano precedere lo sviluppo del linfoma di Hodgkin, come facciamo ad essere sicuri di non essere in una situazione di questo tipo? In altri termini, si può essere sicuri che da questo linfonodo non ci sarà poi una evoluzione?
- con la sola ecografia è possibile escludere categoricamente la presenza di aspetti neoplastici?
Grazie d cuore
[#1]
Nessuna malattia linfoproliferativa, compresi i Linfomi di Hodgkin o Non Hodgkin, può essere diagnosticata esclusivamente con l’esame ecografico. La diagnosi è sempre istologica, quindi dopo una biopsia escissionale sul linfonodo interessato. Tuttavia l’esame ecografico, se fatto da mani esperte, può indirizzare o meno sull’opportunità di procedere a un esame bioptico. Pertanto se le caratteristiche morfologiche del linfonodo fanno propendere per un’adenopatia reattiva( tanto più che vi è stato un intervento odontoiatrico proprio nella zona) starei piuttosto tranquillo. Suppongo siano già stati eseguiti esami completi per escludere infezioni virali o batteriche( hiv, toxoplasma, cmv, ebv .) e immagino vi siate confrontati con l’odontoiatra per escludere un problema all’impianto. Proseguirei monitoraggio, eventualmente antinfiammatorio per qualche giorno. Se nell’arco dei mesi la situazione non si risolvesse o dovesse peggiorare, ripeto che l’unica diagnosi di malattia linfoproliferativa è istologica e quindi bisognerà procedere a una biopsia ( ma solo in condizioni di sospetto reale!). Un esame non sempre dirimente, non invasivo, ma che a volte può dare una mano è l’esame citofluorimetrico su sangue, cioè un immunofenotipo per valutare eventuale presenza di cellule monoclonali/anomale circolanti. La biopsia rimane comunque, nei casi dubbi, l’esame principe.
Dr. Gian Luca Michelis
[#2]
Utente
Gentile dottore, grazie per la sua risposta.
Premetto che non ha fatto esami per EBV, CMV, TOXOPLASMA e HIV ( che quindi deve fare?) e che probabilmente dovrà riparlare con l’odontoiatra per capire se l’impianto è effettivamente ok. L’odontoiatra è sempre stato molto evanescente sulla questione che si dovrebbe fare in questi casi? Una panoramica ad esempio?
Qualche giorno fa sono andata dal meidico di base al quale ho espresso le stesse perplessità che ho esposto a voi e lui mi ha detto che, per togliere ogni dubbio, potremmo fare una agobiopsia linfonodale ecoguidata con esame Istocitopatologico o che, in alternativa, potremmo rivolgerci ad un chirurgo generale che ci dirà se effettivamente c’è necessità di fare la biopsia. Qual è la sua opinione? Secondo lei , ad oggi, deve farla la biopsia? Ci sono i presupposti per sospettare realmente che sia altro? A tal proposito le lascio il risultato del L’ecografia che l’altra volta non avevo ( questa è l’ultima, quella che ha fatto ad ottobre quindi dopo un anno dall’ingrandimento) l’esame ecografico, eseguito con sonda lineare multifrequenza, ha evidenziato in sede sottomandibolare sx, in corrispondenza delle formazioni palpabili, alcune formazioni linfonodali a morfologia ovalare, con ispessimento della corticale, margini regolari, ilo evidenziabile compatibili le 2 maggiori ravvicinate di 2 0,7 cm e 2.2 0,6 cm compatibili con linfonodi di verosimile significato flogistico-reattivo. Non evidenza di linfonodi con caratteristiche ecografiche patologiche in sede lateròcervicale, bilateralmente . Tiroide in sede ,di dimensioni ed eco struttura nei limiti in assenza di immagini da riferire o formazioni nodulari
Noi non sappiamo cosa fare e la questione mi preoccupa molto. La ringrazio.
Premetto che non ha fatto esami per EBV, CMV, TOXOPLASMA e HIV ( che quindi deve fare?) e che probabilmente dovrà riparlare con l’odontoiatra per capire se l’impianto è effettivamente ok. L’odontoiatra è sempre stato molto evanescente sulla questione che si dovrebbe fare in questi casi? Una panoramica ad esempio?
Qualche giorno fa sono andata dal meidico di base al quale ho espresso le stesse perplessità che ho esposto a voi e lui mi ha detto che, per togliere ogni dubbio, potremmo fare una agobiopsia linfonodale ecoguidata con esame Istocitopatologico o che, in alternativa, potremmo rivolgerci ad un chirurgo generale che ci dirà se effettivamente c’è necessità di fare la biopsia. Qual è la sua opinione? Secondo lei , ad oggi, deve farla la biopsia? Ci sono i presupposti per sospettare realmente che sia altro? A tal proposito le lascio il risultato del L’ecografia che l’altra volta non avevo ( questa è l’ultima, quella che ha fatto ad ottobre quindi dopo un anno dall’ingrandimento) l’esame ecografico, eseguito con sonda lineare multifrequenza, ha evidenziato in sede sottomandibolare sx, in corrispondenza delle formazioni palpabili, alcune formazioni linfonodali a morfologia ovalare, con ispessimento della corticale, margini regolari, ilo evidenziabile compatibili le 2 maggiori ravvicinate di 2 0,7 cm e 2.2 0,6 cm compatibili con linfonodi di verosimile significato flogistico-reattivo. Non evidenza di linfonodi con caratteristiche ecografiche patologiche in sede lateròcervicale, bilateralmente . Tiroide in sede ,di dimensioni ed eco struttura nei limiti in assenza di immagini da riferire o formazioni nodulari
Noi non sappiamo cosa fare e la questione mi preoccupa molto. La ringrazio.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.7k visite dal 27/11/2023.
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