Diabete e coumadin

Buongiorno,

mio padre ha il diabete ed ora ha iniziato una cura di coumadin per almeno 6 mesi.
Mi potreste consigliare una dieta?
Quali cibi non confliggono?

grazie
Vittoria
[#1]
Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio attivo dal 2006 al 2010
Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
Il Coumadin non richiede una dieta in senso stretto, intesa come elenco di menu' pesati.

Richiede pero' attenzione agli alimenti che contengono vitamina K, in quanto il Coumadin e' un antagonista competitivo di tale vitamina.

La vitamina K, come dice il nome (fillochinone) e' contenuta nella verdure a foglie verdi (coste e spinaci), negli asparagi, nei broccoli.

Il problema principale della terapia anticoagulante e' la variabilita' del suo effetto (INR ballerino) che puo' portare a sottodosaggi o sovradosaggi. La variabilita' dipende dal metabolismo epatico variabile (non possiamo farci niente), dalla regolarita' della prescrizione e dell'assunzione, dall'interferenza di altri farmaci (i pazienti sono tipicamente anziani e in polifarmacoterapia) e infine dalla variabilita' della vitamina K nella dieta.

Si tratta di stabilizzare questa variabilita' trasformando l'introito di vitamina K da variabile a costante, in modo da aggiustare il dosaggio del coumadin sulla base di tale costante.

Una volta si diceva allo scoagulato di eliminare tutte le verdure, in tal modo mettendo fissa a zero la variabile della "vitamina k nella dieta". Sistema efficace ma rozzo, dato che le verdure fanno bene.

Oggi invece gli diciamo di assumere quantita' regolari tutti i giorni di verdure, se gli piacciono. Qualunque verdura, ma abbastanza stabile per tipo e dose, in modo che la vitamina K nel cibo sia diversa da zero, ma _costante_. A quel punto semplicemente daremo un po' piu' di coumadin per compensare.

Io ai pazienti scoagulati inizialmente lascio dieta libera. Se l' INR e' stabile vuol dire che stanno gia' facendo bene cosi'. Gli focalizzo l'attenzione, fra le altre cose, sulle verdure, solo quando vedo sperimentalmente che l' INR e' instabile.

Se la terapia di suo papa' va bene, per adesso non pensi alla dieta.




[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta.

In effetti cercavo un vostro aiuto perche' i valori dell'INR hanno subito le seguenti variazioni:
1.3 - 1.8 - 2.0 - 1.4 - 1.9

Mio padre, prima di avere un embolia polmonare, mangiava molta verdura, di tutti i generi, specialemte a foglia larga.
Da quando ha iniziato la cura di coumadin gli hanno dato l'elenco dei cibi vietati.
Tra questi ci sono 3/4 delle verdure.
In piu', essendo a rischio diabete, deve ora limitare le porzioni.
Lui e' una persona che fa un sacco di lavori ed e' una persona di grande appetito e queste rinuncie gli aumentano il senso di stanchezza

Alla luce della Sua risposta capisco che forse il privarlo di cibi che assumeva regolarmente l'ha scombussolato con il duplice inconveniente di non stabilizzare l'INR e di non fornirgli le energie necessarie.
Capisco bene? o c'e' qualcos' altro che devo considerare?

Alla luce di cio', cosa deve fare, ricominciare a mangiare di tutto ed aumentare (dietro prescrizione) il coumadin? e gli effetti collaterali?

Grazie
[#3]
Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio attivo dal 2006 al 2010
Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
L' INR nel suo caso deve stare fra 2 e 3. Fluttuazioni sono inevitabili, ma dovrebbero essere modeste e soprattutto verificarsi attorno al valore centrale (2,5), mentre qui il papa' e' sottodosato.

Io ho le mie tecniche di gestione dei pazienti, con risultati buoni, ma i pazienti vanno seguiti dal vivo o dal loro medico di base, se e' un oattento che segna tutto, oppure da un centro ospedaliero sorveglianza anticoagulati (www.fcsa.it).

Se il papa' senza verdure e' sotto a 2, prima bisogna aumentare la dose, scoprire la dose media che porta l' INR stabilmente al valore desiderato, e solo dopo reintrodurre le verdure in modo controllato, e a quel punto eventualmente correggere ulteriormente il dosaggio se necessario.

il prelievo periodico all'inizio e' deprimente per i pazienti piu' attivi, specie se viene male. Occorre dargli tempo di adattarsi all'idea e fargli vedere che "sono bravi" e "viene bene". una volta adattati all'idea, vengono all'appuntamento volentieri ("papa' hai sempre pagato le tasse [spero], ora lo stato si prende cura di te").

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