Fame, tachicardia, senso di svenimento

Gentili dottori,
Sono un ragazzo di Monza (MI),ho 23 anni, sono alto 1.87 e peso 78 kg. Faccio plaestra intensamente 3 volte a settimana e, dal mese di ottobre di quest'anno ho un problema decisamente singolare.
Una sera dopo cena ho incominciato ad accusare un forte senso di "fame d'aria". Dopo di che ho avuto un certo senso di mancamento e tachicardia, oltre ad un fortissimo senso di fame. L'attacco è durato pochi istanti, ma dopo pochi giorni si è ripresentato e da lì in poi sempre con frequenza giornaliera e principalmente di notte. Mi capitava di alzarmi come in preda ad un attacco ipoglicemico, sempre con tachicardia. Mangiavo una banana o una bustina di zucchero, ma dopo pochi istanti tutto si ripresentava. Dopo due settimane mi sono recato dal mio medico di famiglia, il quale in virtù del forte stress da me vissuto quest'anno (per recuperare con l'Università e finire in tempo ho sostenuto 19 esami da Gennaio ad Ottobre, l'ultimo proprio pochi giorni prima del primo attacco), ha sospettato una sindrome da attacchi di panico, negando una possibile relazione con il mio frequente e continuo ricorso al caffè (arrivavo a berne 5-6 al giorno) nel periodo degli esami.
Comunque mi sono sottoposto ad esami del sangue e delle urine che, oltre ad un'anemia mediterranea di cui ero già a conoscenza, non hanno però rilevato nulla, con una glicemia perfettamente nella norma.
Il medico mi ha quindi detto che si trattava di fattori psicologici. Tuttavia i sintomi si sono ripresentati puntualmente (alcune volte con intensità maggiore, altre minore) e, sinceramente, temo si possa trattare di diabete di tipo 1, nonostante la glicemia nella norma e il fatto che non senta il bisogno di andare frequentemente in bagno per urinare.
E' possibile?

Qui di seguito posto la mia dieta attuale che seguo da un mese circa per controllare il peso:

GIORNI NON DI ALLENAMENTO (LUN-MER-VEN-DOM)/ GIORNI DI ALLENAMENTO

Colazione:
200 ml.di latte/400 ml. di latte
4 biscotti opp. 100 gr. di cereali/ 6 biscotti opp. 1 brioche
1 tè/caffè con una bustina di zucchero

Spuntino delle 10.30-11.00:
Pezzettino di formaggio
1 frutto

Pranzo:
100 gr.pasta-pane-riso opp.200 gr.patate/ 150 gr. pasta-pane-riso
80 gr.affettato/ 120 gr.affettato
1 frutto / 2-3 frutti
verdurà a volontà
1 caffè

Spuntino 15.30/17.00:
1 pezzettino di formaggio opp. 1 yoghurt
1 frutto

Cena:
No carboidrati / 90 gr. pasta-pane-riso
200 gr.carne-affettato-pesce / 300 gr. carne-affettato-pesce
verdura a volontà

Prima di dormire:
1 pezzettino di formaggio opp. 1 yoghurt
1 frutto

QUESTA INVECE LA DIETA DI PRIMA

Colazione:
400 ml. di latte
150 gr. cereali opp. 1 brioche
1 caffè

Pranzo:
170 gr. di pasta
150 gr. proteine
frutta a volontà
1 caffè

Cena:
100 gr.pasta
250 gr.proteine
frutta a volontà
[#1]
Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali

Non riferisce quali esami ha eseguito, importanti sono quelli che vanno ad indagare la tiroide e non solo gli ormoni, ma anche gli anticorpi e la ecografia tiroidea con ecocolordoppler; la ricerca di agenti patogeni eventualmente presenti, che possono costituire la base di una infiammazione cronica attiva, persistente, subclinica asintomatica, in questa la produzione di cortisone endogeno, patologico, si verifica espressamente alla sera, dalle 19 in poi, con tutti gli effetti collaterali che il cortisone rappresenta, compresa la tendenza alla iperglicemia, con conseguente iperinsulinemia e insulino-resistenza, che potrebbero condurrre a crisi ipoglicemiche notturne.
Lei nella sua dieta, mette: “No carboidrati / 90 gr. pasta-pane-riso” ma poi aggiunge 90 gr di riso-pane-pasta, come se questi non fossero carboidrati; inoltre “Prima di dormire: 1 pezzettino di formaggio opp. 1 yoghurt 1 frutto” anche questi sono carboidrati, hanno un indice glicemico importante, stimolano la produzione di cortisone endogeno, iperglicemia, con conseguente reazione iperinsulinemica che conduce alla ipoglicemia.
Lei assume pochi carboidrati al mattino e troppi alla sera, senza aver eseguito una elaborazione diagnostica nutrizionale, che tenga conto della presenza di infiammazioni e della sua struttura e composizione corporea. Lei segue una dieta troppo vaga, non basata sulle sue esigenze nutrizionali, che vanno adeguatamente calcolate sulla sua persona.
I suoi sintomi sono caratteristici di crisi ipoglicemiche, ma anche di un lieve ipertiroidismo, che va indagato accuratamente, come la presenza degli agenti patogeni e della infiammazione subclinica; troppo facile imputare sempre ai disturbi psichici i sintomi presentati. L’organismo va analizzato nel suo complesso, organo per organo, perché tutto è correlato.

Saluti Alberto Moschini

alberto.moschini@fastwebnet.it

moschinialberto@medicitalia.it


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