Labbra che si spaccano
Gentili Dottori,
da ormai 3 settimane convivo con un forte bruciore alle mie labbra, per l'esattezza nella congiunzione labbro inferiore superiore sinistra. Il mio problema, che in principio sembrava una semplice screpolazione da freddo, si e' trasformato in qualcos'altro che tutt'ora quando apro la bocca per mangiare fa davvero male portando anche a sanguinare. Ci sono 2 taglietti che sembrano cicatrizzarsi durante la notte ma al mattino, con la colazione, si riaprono e sanguinano, come posso curarli? Posso usare il cortisone? Di cosa si tratta?
Anticipatamente grazie per il vostro consiglio.
da ormai 3 settimane convivo con un forte bruciore alle mie labbra, per l'esattezza nella congiunzione labbro inferiore superiore sinistra. Il mio problema, che in principio sembrava una semplice screpolazione da freddo, si e' trasformato in qualcos'altro che tutt'ora quando apro la bocca per mangiare fa davvero male portando anche a sanguinare. Ci sono 2 taglietti che sembrano cicatrizzarsi durante la notte ma al mattino, con la colazione, si riaprono e sanguinano, come posso curarli? Posso usare il cortisone? Di cosa si tratta?
Anticipatamente grazie per il vostro consiglio.
[#1]
Gentile utente,
potrebbe trattarsi di una "Perlèche" (dal francese "per leccamento") detta anche "Cheilite angolare".
Tali situazioni sono spesso delle ragadi sovracontaminate da affezioni candidosiche dovute a varie situazioni (atopia, condizioni ambientali etc.)
non usi ASSOLUTAMENTE il cortisone e si faccia visitare dal Dermatologo per la terapia più appropriata, che ricordo segue sempre la diagnosi (la quale non può essere effettuata in via telematica naturalmente)
Cari Saluti.
Dott. Luigi LAINO
Dermatologo e Venereologo, ROMA
potrebbe trattarsi di una "Perlèche" (dal francese "per leccamento") detta anche "Cheilite angolare".
Tali situazioni sono spesso delle ragadi sovracontaminate da affezioni candidosiche dovute a varie situazioni (atopia, condizioni ambientali etc.)
non usi ASSOLUTAMENTE il cortisone e si faccia visitare dal Dermatologo per la terapia più appropriata, che ricordo segue sempre la diagnosi (la quale non può essere effettuata in via telematica naturalmente)
Cari Saluti.
Dott. Luigi LAINO
Dermatologo e Venereologo, ROMA
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#2]
Egr. utente da Bari,
il quadro da Lei descritto corrisponde molto probabilmente ad una cheilite angolare (detta comunemente boccheruola o perléche). Può accadere ad esempio che con il vento ed il freddo di questo periodo e con le labbra inumidite, si possa creare una macerazione della zona di confine tra cute e mucose. L'ambiente umido che si viene a creare si può facilmente contaminare con microrganismi del tipo candida e non solo. E' importante pertanto non applicare farmaci fino alla diagnosi clinica fatta dal Suo dermatologo di zona. Solo dopo aver accertato con la visita tale diagnosi, il collega Le potrà indicare quali sono i farmaci da applicare localmente per ridurre l'infiammazione, l'umidità e l'eventuale infezione. Nel frattempo l'uso di creme aspecifiche potrebbe addirittura prolungare i tempi di guarigione, in quanto così facendo, associamo altra acqua ad un ambiente già di per sé umido, al contrario delle paste all'ossido di zinco (es: la fissan che si utilizza per i neonati) che possono talora rivelarsi un utile palliativo prima della visita specialistica. Cordiali saluti ed in bocca al lupo.
Dott. Antonio DEL SORBO
Medico Chirurgo – Specialista in Dermatologia e Venereologia
Dottore di Ricerca in Dermatologia Sperimentale
Corso Nazionale, 139 – 84018 SCAFATI (Salerno)
Email: antoniodelsorbo@libero.it – Sito internet: www.scafati.it
Telefono Studio: 081/8502377 – Cellulare: 338/6422985
il quadro da Lei descritto corrisponde molto probabilmente ad una cheilite angolare (detta comunemente boccheruola o perléche). Può accadere ad esempio che con il vento ed il freddo di questo periodo e con le labbra inumidite, si possa creare una macerazione della zona di confine tra cute e mucose. L'ambiente umido che si viene a creare si può facilmente contaminare con microrganismi del tipo candida e non solo. E' importante pertanto non applicare farmaci fino alla diagnosi clinica fatta dal Suo dermatologo di zona. Solo dopo aver accertato con la visita tale diagnosi, il collega Le potrà indicare quali sono i farmaci da applicare localmente per ridurre l'infiammazione, l'umidità e l'eventuale infezione. Nel frattempo l'uso di creme aspecifiche potrebbe addirittura prolungare i tempi di guarigione, in quanto così facendo, associamo altra acqua ad un ambiente già di per sé umido, al contrario delle paste all'ossido di zinco (es: la fissan che si utilizza per i neonati) che possono talora rivelarsi un utile palliativo prima della visita specialistica. Cordiali saluti ed in bocca al lupo.
Dott. Antonio DEL SORBO
Medico Chirurgo – Specialista in Dermatologia e Venereologia
Dottore di Ricerca in Dermatologia Sperimentale
Corso Nazionale, 139 – 84018 SCAFATI (Salerno)
Email: antoniodelsorbo@libero.it – Sito internet: www.scafati.it
Telefono Studio: 081/8502377 – Cellulare: 338/6422985
Dott. Antonio DEL SORBO
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Sito web: www.ildermatologorisponde.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 28.2k visite dal 17/01/2007.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.