Il medico sulle considerazioni anatomiche
Buongiorno, ho 33 anni e da circa un mese ho una infiammazione sulla pella interna del glande, esattamente attorno all'uscita del canale urinario. Quest'infiammazione si manifesta con un'alone rosso e un fastidioso bruciore, talvolta anche continuo e comunque sempre presente al momento della minzione. Inoltre, in alcuni giornate ho alcuni forti stimoli alla minzione anche in presenza di non molto liquido in vescica. Pochi giorni fa ho effettuato una visita da un dermatologo della mia città, che mi ha diagnosticato lichen scloroatrofico del prepuzio, ipospadia e un principio di fimosi, consigliandomi di programmare un intervento di circoncisione e prescrivendomi una cura a base di Kaloidon gel e di Gentalyn Beta. Dopo alcuni giorni di cura con pomata e gel, il rossore permane e continuo ad avere bruciori. Navigando in rete, anche sul vostro sito, mi sono accorto che al lichen scleroatrofico sono in genere associate macchie bianche e una leggera fimosi in realtà io l'ho sempre avuta, anche se non ho mai avuto grosso disturbi nei rapporti sessuali. Pur concordando con il medico sulle considerazioni anatomiche e quindi anche sulla possibilità di effettuare in futuro la circoncisione, non ho assolutamente capito quale sia la correlazione tra il lichen del prepuzio e la leggera fimosi con quest'infiammazione rossastra (che ovviamente mi da' fastidio nei rapporti sessuali, che non ho da circa un mese) proprio attorno all'uscita del canale delle urine e con gli stimoli alla minzione. E' possibile che vi siano altri fattori (herpes, fattori di stress, ecc.) che il medico non mi ha segnalato o anche una tipologia di infiammazione del genere può essere diretta conseguenza della cause segnalate dal medico? E, in quest'ultimo caso, come? Per sfregamento e abrasione? Secondo voi la cura è corretta o devo prendere anche qualcosa per bocca? Vi segnalo che, applicando con regolarità pomata e gel in questi giorni, i bruciori sono addirittura aumentati: sono gli effetti dei farmaci? Grazie mille!!
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caro lettore 24151,
a parte le corrette indicazioni del collega sulla fimosi e sul lichen scleroatrofico... Pensi ad effettuare una circoncisione con esame istologico della cute prepziale..
Il Collega dermatolgo forse non ci ha pensao ma io le consiglierei di farsi prescrivere un tampone uretrale per germi comuni , per Clamydia e Mycoplasma per vedere la possibile contemporanea presenza di una uretrite che potrebbe darle alcuni sintomi da lei decritti
Car
a parte le corrette indicazioni del collega sulla fimosi e sul lichen scleroatrofico... Pensi ad effettuare una circoncisione con esame istologico della cute prepziale..
Il Collega dermatolgo forse non ci ha pensao ma io le consiglierei di farsi prescrivere un tampone uretrale per germi comuni , per Clamydia e Mycoplasma per vedere la possibile contemporanea presenza di una uretrite che potrebbe darle alcuni sintomi da lei decritti
Car
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#3]
Utente
Nel ringraziarvi molto per la tempestiva risposta, vi segnalo che, prima della visita con il dermatologo, il medico di famiglia mi aveva già prescritto 2 cure, che non avevano avuto esito: una con il Flagyl e una con lavande di Pevaryl. Questi due farmaci c'entrano qualcosa con i germi di cui mi avete parlato? Il tampone uretrale chi lo prescrire, lo specialista o il medico di famiglia? Devo effettuare anche le analisi del sangue? Vi ringrazio ancora
[#4]
Gentile utente,
il Lichen sclerosus, E' una infiammazione cronica immunologicamente determinata, che conduce, se non trattata con terapie mediche, prima ancora che chirurgiche, a serie problematiche anche anatomo-funzionali, nelle quali l rientrano anche i processi fimotici (e non solo): eccole spiegata pertanto la relazione fra rossore-fimosi-lichen.
mi pare di capire però che lei abbia correlate altre patologie non secondarie: l'ipospadia in primis, ma mi sembra strano che in età pediatrica nessuno le abbia peromeno ipotizzato tale situazione..
La reinvierei pertanto ad un consulto speciaslitico Dermato-venereologico per ciò che concerne:
-il lichen sclerosus
-le eventuali postiti infettive (meglio infatti la prescrizione e l'esecuzione specifica del tipo di tampone in ambito specialistico)
ed urologico per l'ipospadia.
Cari Saluti.
Dott. Luigi LAINO
Dermatologo e Venereologo, ROMA
il Lichen sclerosus, E' una infiammazione cronica immunologicamente determinata, che conduce, se non trattata con terapie mediche, prima ancora che chirurgiche, a serie problematiche anche anatomo-funzionali, nelle quali l rientrano anche i processi fimotici (e non solo): eccole spiegata pertanto la relazione fra rossore-fimosi-lichen.
mi pare di capire però che lei abbia correlate altre patologie non secondarie: l'ipospadia in primis, ma mi sembra strano che in età pediatrica nessuno le abbia peromeno ipotizzato tale situazione..
La reinvierei pertanto ad un consulto speciaslitico Dermato-venereologico per ciò che concerne:
-il lichen sclerosus
-le eventuali postiti infettive (meglio infatti la prescrizione e l'esecuzione specifica del tipo di tampone in ambito specialistico)
ed urologico per l'ipospadia.
Cari Saluti.
Dott. Luigi LAINO
Dermatologo e Venereologo, ROMA
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#5]
Egr. utente da Siena,
Le invio una mia risposta in merito ad un quesito molto simile al Suo su questo stesso forum. Come ha giustamente ricordato il collega urologo, è molto importante, vista la Sua sintomatologia, poter escludere un'uretrite eseguendo un comune tampone uretrale. Seguendo attentamente i consigli del collega che la sta curando, l'infiammazione tra qualche settimana
dovrebbe rientrare. Per il lichen scleroatrofico invece il discorso è un pò più complesso e pertanto Le invio qualche informazione utile. Cordiali saluti.
Il LICHEN SCLEROSUS (noto anche come lichen sclero atrofico) è una patologia infiammatoria di tipo cronico, che si localizza frequentemente a livello del distretto anogenitale pur potendo interessare altri distretti cutanei (meno del 10% dei casi). Da come si può già intuire dal nome stesso, il termine scleroatrofico descrive le caratteristiche del quadro clinico. Le aree interessate infatti si presentano meno elastiche, di colorito disomogeneo (dal grigio perla al bruno marrone) e qualche volta può essere confuso con la vitiligine e la melanosi genitale, patologie che si presentano in queste zone rispettivamente con colorito ridotto (vitiligine) o aumentato (melanosi). Ma in queste due ultime condizioni l’unico aspetto clinico è il colorito non uniforme, mentre mancano invece i sintomi classici del lichen. Nel lichen sclerosus infatti, il colorito (a tratti più chiaro e a tratti più scuro) è dovuto soprattutto all’atrofia tissutale. Quando ad esempio nel maschio interessa il frenulo, può provocare una retrazione di questo ed il glande risulta così costantemente scoperto. La disidratazione del glande dovuta alla ridotta capacità del prepuzio di svolgere la sua funzione protettiva, rende questa zona più vulnerabile e sensibile. Quando viene diagnosticato un lichen sclerosus in genere il Dermatologo spiega che il termine “cronico” significa che si tratta di una patologia che tende quasi sempre a persistere o a ripresentarsi. Quindi l’espressione utilizzata dal collega che l’ha visitata (con il lichen bisogna conviverci) è quindi concreta. E’ importante seguirne negli anni l’evoluzione… in quanto nella letteratura scientifica esistono casi di degenerazione neoplastica (circa il 5%). Si tratta spesso di persone con forme molto estese e trascurate per molti anni. Nella stragrande maggioranza dei casi invece il Dermatologo gestisce tale patologia con terapie locali o anche per via generale. Se è vero che dal lichen sclerosus non si guarisce mai del tutto, è anche vero che con i rimedi oggi esistenti si riesce a convivere con il problema quasi come se non ci fosse. Nelle donne tale problema, si presenta con la stessa frequenza del sesso maschile e determina altrettanti problemi di carattere pratico e le ripercussioni funzionali possono variare dalle semplici ragadi fino alla stenosi. Anche le donne necessitano perciò di controllo specialistico, in quanto il rischio di degenerazione sebbene raro è una realtà concreta… infatti il lichen scleroatrofico è in entrambi i sessi una potenziale PRECANCEROSI, nel senso che nelle zone interessate dal lichen esisterebbe un’ aumentata predisposizione alla comparsa di tumori cutanei (circa 5% dei casi secondo la letteratura). Le cause di questo disturbo così frequente non sono del tutto note e tra le varie ipotesi trova largo consenso la teoria autoimmunitaria, secondo la quale l’organismo produrrebbe degli autoanticorpi diretti contro la cute e le mucose delle aree interessate, con conseguente sclerosi, discromia, atrofia tissutale e quindi perdita di elasticità. Il Suo dermatologo di zona Le spiegherà l’importanza della visita specialistica in base alla Sua situazione clinica (fase iniziale, intermedia, avanzata) e alla risposta alle terapie tradizionali. Come giustamente sottolineato dai colleghi di questo forum, il lichen sclerosus è una patologia molto variabile dal punto di vista clinico ed infatti ne esistono diverse varianti morfologiche (lichen sclerosus vitiligoideo, ipercromico, bolloso, melanosico, ipertrofico, xantelasma-like). Il cortisone va bene se utilizzato localmente e per il periodo consigliato dal Suo dermatologo, ma un uso eccessivo (es: come accade per le terapie fai da te) può contribuire all’atrofia del tessuto (infatti nel foglietto illustrativo delle creme al cortisone troviamo sempre tra gli effetti collaterali, il termine atrofia tissutale). Quindi segua i consigli del Suo dermatologo di zona e stia tranquillo… in quanto il lichen sclerosus può essere una patologia pericolosa solo se trascurata negli anni. Le invio i miei più cordiali in bocca al lupo. Dott. Antonio Del Sorbo – Dott.ssa Anna Maria Riccardo.
Dott. Antonio DEL SORBO
Medico Chirurgo – Specialista in Dermatologia e Venereologia
Dott. di Ricerca in Dermatologia Sperimentale presso il 2° Policlinico di Napoli
Corso Nazionale, 139 – 84018 SCAFATI (SALERNO)
Sito internet: www.scafati.it – Email: antoniodelsorbo@libero.it
Telefono Studio Scafati: 081/8502377 – Cellulare: 338/6422985
Dott.ssa Anna Maria RICCARDO
Medico Chirurgo – Specialista in Dermatologia e Venereologia
Dott. di Ricerca in Dermatologia Sperimentale presso il 2° Policlinico di Napoli
Via Giuseppe di Vittorio, 76/B – 80014 GIUGLIANO IN CAMPANIA (NAPOLI)
Sito internet: www.scafati.it – Email: antoniodelsorbo@libero.it
Telefono Studio Giugliano: 081/7130040 – Cellulare: 339/6507273
Le invio una mia risposta in merito ad un quesito molto simile al Suo su questo stesso forum. Come ha giustamente ricordato il collega urologo, è molto importante, vista la Sua sintomatologia, poter escludere un'uretrite eseguendo un comune tampone uretrale. Seguendo attentamente i consigli del collega che la sta curando, l'infiammazione tra qualche settimana
dovrebbe rientrare. Per il lichen scleroatrofico invece il discorso è un pò più complesso e pertanto Le invio qualche informazione utile. Cordiali saluti.
Il LICHEN SCLEROSUS (noto anche come lichen sclero atrofico) è una patologia infiammatoria di tipo cronico, che si localizza frequentemente a livello del distretto anogenitale pur potendo interessare altri distretti cutanei (meno del 10% dei casi). Da come si può già intuire dal nome stesso, il termine scleroatrofico descrive le caratteristiche del quadro clinico. Le aree interessate infatti si presentano meno elastiche, di colorito disomogeneo (dal grigio perla al bruno marrone) e qualche volta può essere confuso con la vitiligine e la melanosi genitale, patologie che si presentano in queste zone rispettivamente con colorito ridotto (vitiligine) o aumentato (melanosi). Ma in queste due ultime condizioni l’unico aspetto clinico è il colorito non uniforme, mentre mancano invece i sintomi classici del lichen. Nel lichen sclerosus infatti, il colorito (a tratti più chiaro e a tratti più scuro) è dovuto soprattutto all’atrofia tissutale. Quando ad esempio nel maschio interessa il frenulo, può provocare una retrazione di questo ed il glande risulta così costantemente scoperto. La disidratazione del glande dovuta alla ridotta capacità del prepuzio di svolgere la sua funzione protettiva, rende questa zona più vulnerabile e sensibile. Quando viene diagnosticato un lichen sclerosus in genere il Dermatologo spiega che il termine “cronico” significa che si tratta di una patologia che tende quasi sempre a persistere o a ripresentarsi. Quindi l’espressione utilizzata dal collega che l’ha visitata (con il lichen bisogna conviverci) è quindi concreta. E’ importante seguirne negli anni l’evoluzione… in quanto nella letteratura scientifica esistono casi di degenerazione neoplastica (circa il 5%). Si tratta spesso di persone con forme molto estese e trascurate per molti anni. Nella stragrande maggioranza dei casi invece il Dermatologo gestisce tale patologia con terapie locali o anche per via generale. Se è vero che dal lichen sclerosus non si guarisce mai del tutto, è anche vero che con i rimedi oggi esistenti si riesce a convivere con il problema quasi come se non ci fosse. Nelle donne tale problema, si presenta con la stessa frequenza del sesso maschile e determina altrettanti problemi di carattere pratico e le ripercussioni funzionali possono variare dalle semplici ragadi fino alla stenosi. Anche le donne necessitano perciò di controllo specialistico, in quanto il rischio di degenerazione sebbene raro è una realtà concreta… infatti il lichen scleroatrofico è in entrambi i sessi una potenziale PRECANCEROSI, nel senso che nelle zone interessate dal lichen esisterebbe un’ aumentata predisposizione alla comparsa di tumori cutanei (circa 5% dei casi secondo la letteratura). Le cause di questo disturbo così frequente non sono del tutto note e tra le varie ipotesi trova largo consenso la teoria autoimmunitaria, secondo la quale l’organismo produrrebbe degli autoanticorpi diretti contro la cute e le mucose delle aree interessate, con conseguente sclerosi, discromia, atrofia tissutale e quindi perdita di elasticità. Il Suo dermatologo di zona Le spiegherà l’importanza della visita specialistica in base alla Sua situazione clinica (fase iniziale, intermedia, avanzata) e alla risposta alle terapie tradizionali. Come giustamente sottolineato dai colleghi di questo forum, il lichen sclerosus è una patologia molto variabile dal punto di vista clinico ed infatti ne esistono diverse varianti morfologiche (lichen sclerosus vitiligoideo, ipercromico, bolloso, melanosico, ipertrofico, xantelasma-like). Il cortisone va bene se utilizzato localmente e per il periodo consigliato dal Suo dermatologo, ma un uso eccessivo (es: come accade per le terapie fai da te) può contribuire all’atrofia del tessuto (infatti nel foglietto illustrativo delle creme al cortisone troviamo sempre tra gli effetti collaterali, il termine atrofia tissutale). Quindi segua i consigli del Suo dermatologo di zona e stia tranquillo… in quanto il lichen sclerosus può essere una patologia pericolosa solo se trascurata negli anni. Le invio i miei più cordiali in bocca al lupo. Dott. Antonio Del Sorbo – Dott.ssa Anna Maria Riccardo.
Dott. Antonio DEL SORBO
Medico Chirurgo – Specialista in Dermatologia e Venereologia
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Corso Nazionale, 139 – 84018 SCAFATI (SALERNO)
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Dott.ssa Anna Maria RICCARDO
Medico Chirurgo – Specialista in Dermatologia e Venereologia
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Dott. Antonio DEL SORBO
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Sito web: www.ildermatologorisponde.it
[#6]
Utente
Nel ringraziare tutti i medici per le cortesi e tempestive risposte, vorrei informarvi che ho effettuato una ulteriore visita specialistica ad Arezzo e il dermatologo (che non sapeva della visita precedente nè tanto meno dei vostri commenti) mi ha fornito, dopo una visita accurata, una diagnosi praticamente identica a quella da voi suggerita, ipotizzando una uretrite e prescrivendomi tamponi uretrali e urinocoltura. Contestualmente, mi ha evidenziato il fatto che a suo parere non sussiste alcun sintomo di lichen scleroatrofico, nè tanto meno mi ha parlato di ipospadia. L'unica manifestazione "dermatologica", un rossore circoscritto attorno all'uscita del canale urinario, sarebbe a suo avviso una diretta conseguenza dell'infiammazione dell'uretra. Mi sarei quindi trovato di fronte ad un caso di diagnosi erronea da parte del primo dermatologo, che sinceramente mi ha visitato in maniera molto frettolosa. Io in effetti, non avevo notato fimosi e grosse differenze "meccaniche" rispetto al passato, contiuando a non avere fastidi nei rapporti sessuali. Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 28.5k visite dal 07/01/2007.
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