Neo pigmentato e cisti sebacea.
Salve,sono un ragazzo di 25 anni. Ho scritto in questa sezione alcune settimane fa a proposito di una dermatite persistente. A ciò si era unito il pensiero per una presunta cisti sebacea che si era gonfiata zona ascellare. Sono riuscito a fare una visita dermatologica in tempi brevi e il responso è stato il seguente:
1- circa la dermatite mi sono stati dati alcuni consigli comportamentali e di trattamento con creme preventive e al bisogno, giudicandola una dermatite atopica legata alla mia condizione di allergico rinitico e asmatico.
2- riguardo alla presunta cisti la dermatologa ha confermato la diagnosi di cisti sebacea infiammata di cui si è consigliata l'asportazione se non si fosse spontaneamente ridotta in tempi ragionevoli.
3- Ha effettuato il controllo dei nei con lente manuale, e un solo neo collocato tra il terzo e il quarto dito del piede è stato considerato non tipico con consiglio di asportazione da effettuare senza fretta dopo la stagione estiva.
Inizialmente per togliermi il pensiero ho prenotato subito la visita chirurgica. Il chirurgo con un fare che non ho particolarmente apprezzato ha smentito la diagnosi di cisti fatta dalla dermatologa dicendo che si trattava di un linfonodo. Gli ho detto che da quella supposta cisti era uscito del grasso. Lui a quel punto è rimasto perplesso (dicendo:" allora diciamo che è una cisti") e mi ha prenotato comunque l'operazione per la settimana seguente.
Nel frattempo convinto si trattasse di un fenomeno flogistico probabilmente derivante da creme e deodorante ho cessato di spargere il mio deodorante solito sull'ascella e ho smesso di sollecitare la mia cisti. In sole 48 ore la pallina infiammata è quasi scomparsa (riducendosi ad una minuscola palletta morbida). Ho richiamato la dermatologa per raccontarle quanto avvenuto e chiederle se era possibile attendere comunque la fine dell'estate sia per la cisti che per il neo. Al suo assenso ho disdetto l'appuntamento per l'operazione sia per la cattiva impressione che mi aveva fatto il chirurgo, sia per la vicinanza della mia partenza per il mare.
Le mie domande a questo punto sono due:
1- Ritenete da quanto esposto che la diagnosi di cisti sebacea sfiammatasi e in via di assorbimento sia probabile e, se si, che non vi sia alcun problema ad attendere cosa accade entro Settembre ?
2- Ritenete che attendere la fine dell'estate per l'asportazione del neo non sia imprudente? Premetto che si tratta di un neo di forma irregolare, marrone chiaro non del tutto compatto nella colorazione (cioé varie sfumature sempre sul marrone chiaro), pigmentato di circa 5mm, che ho controllato costantemente negli ultimi 3 anni ed è rimasto sempre assolutamente immutato nelle sue caratteristiche. Tra l'altro la dermatologa, come vi dicevo, ha detto, anche per il neo, di procedere all'asportazione con assoluta calma. Posso pertanto stare davvero tranquillo ? Siccome sono un po' ipocondriaco volevo avere delle rassicurazioni ulteriori e capire se l'attesa, visto il caso, non compromette nulla.
Grazie mille per le risposte
1- circa la dermatite mi sono stati dati alcuni consigli comportamentali e di trattamento con creme preventive e al bisogno, giudicandola una dermatite atopica legata alla mia condizione di allergico rinitico e asmatico.
2- riguardo alla presunta cisti la dermatologa ha confermato la diagnosi di cisti sebacea infiammata di cui si è consigliata l'asportazione se non si fosse spontaneamente ridotta in tempi ragionevoli.
3- Ha effettuato il controllo dei nei con lente manuale, e un solo neo collocato tra il terzo e il quarto dito del piede è stato considerato non tipico con consiglio di asportazione da effettuare senza fretta dopo la stagione estiva.
Inizialmente per togliermi il pensiero ho prenotato subito la visita chirurgica. Il chirurgo con un fare che non ho particolarmente apprezzato ha smentito la diagnosi di cisti fatta dalla dermatologa dicendo che si trattava di un linfonodo. Gli ho detto che da quella supposta cisti era uscito del grasso. Lui a quel punto è rimasto perplesso (dicendo:" allora diciamo che è una cisti") e mi ha prenotato comunque l'operazione per la settimana seguente.
Nel frattempo convinto si trattasse di un fenomeno flogistico probabilmente derivante da creme e deodorante ho cessato di spargere il mio deodorante solito sull'ascella e ho smesso di sollecitare la mia cisti. In sole 48 ore la pallina infiammata è quasi scomparsa (riducendosi ad una minuscola palletta morbida). Ho richiamato la dermatologa per raccontarle quanto avvenuto e chiederle se era possibile attendere comunque la fine dell'estate sia per la cisti che per il neo. Al suo assenso ho disdetto l'appuntamento per l'operazione sia per la cattiva impressione che mi aveva fatto il chirurgo, sia per la vicinanza della mia partenza per il mare.
Le mie domande a questo punto sono due:
1- Ritenete da quanto esposto che la diagnosi di cisti sebacea sfiammatasi e in via di assorbimento sia probabile e, se si, che non vi sia alcun problema ad attendere cosa accade entro Settembre ?
2- Ritenete che attendere la fine dell'estate per l'asportazione del neo non sia imprudente? Premetto che si tratta di un neo di forma irregolare, marrone chiaro non del tutto compatto nella colorazione (cioé varie sfumature sempre sul marrone chiaro), pigmentato di circa 5mm, che ho controllato costantemente negli ultimi 3 anni ed è rimasto sempre assolutamente immutato nelle sue caratteristiche. Tra l'altro la dermatologa, come vi dicevo, ha detto, anche per il neo, di procedere all'asportazione con assoluta calma. Posso pertanto stare davvero tranquillo ? Siccome sono un po' ipocondriaco volevo avere delle rassicurazioni ulteriori e capire se l'attesa, visto il caso, non compromette nulla.
Grazie mille per le risposte
[#1]
Gentile utente,
nonostante la prolissità del suo racconto, purtroppo non possiamo soddisfare quello che lei ci richiede: solo il suo dermatologo può farlo poichè è lui che la sta tenedo in cura e sa ben valutare quale siano le tempistiche per gli approcci che ci ha indicati: non esistono schemi fissi per queste cose, variano in base al singolo quadro
cari saluti
nonostante la prolissità del suo racconto, purtroppo non possiamo soddisfare quello che lei ci richiede: solo il suo dermatologo può farlo poichè è lui che la sta tenedo in cura e sa ben valutare quale siano le tempistiche per gli approcci che ci ha indicati: non esistono schemi fissi per queste cose, variano in base al singolo quadro
cari saluti
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#2]
Ex utente
Capisco quanto dice. Mi limito comunque a porle tre brevi domande di ordine più generale sui nevi, soprattutto per il comportamento da tenere in futuro. Se un nevo, per quanto atipico possa essere, viene seguito per anni con meticolosità e cura e non si nota alcun tipo di modificazione, si può stare più o meno tranquilli sulla sua natura benigna? E'mai possibile che un melanoma ad esempio si sviluppi su un neo senza dare alcun segno visivo di trasformazione nel tempo?
Ed infine: può un melanoma rimanere per anni tale senza dare alcun problema di salute colletarale, senza cioé che ci si accorga della sua presenza?
Grazie infinite per le eventuali risposte
Ed infine: può un melanoma rimanere per anni tale senza dare alcun problema di salute colletarale, senza cioé che ci si accorga della sua presenza?
Grazie infinite per le eventuali risposte
[#3]
Ex utente
Salve, scrivo nuovamente per comunicare che ieri mattina mi è stato asportato il neo pigmentato di cui riferivo.
L'esame istologico mi sarà consegnato tra dieci giorni. Siccome, ahimé, non riesco a vivere in maniera del tutto tranquilla questa attesa volevo, se possibile, alcune rassicurazioni.
Come vi dicevo, il neo, comparso presumibilmente tre anni fa era irregolare nei bordi e nella forma, bicromatico con striature irregolari marrone più scuro su un fondo marrone più chiaro, di dimensione immutata nel tempo pari a 5mm di diametro. La dermatologa non mi ha messo alcuna fretta dicendomi a Luglio che avrei potuto effettuare l'asportazione dopo l'estate. Tra l'altro nel mese e mezzo di attesa intercorso tra il consulto dermatologico e l'asportazione ho controllato in maniera costante (fin troppo!!) la forma del neo che è risultata assolutamente stabile ed immutata (dimensione misurata compresa).
A questo punto, posto che solo l'esame istologico potrà fornire un verdetto certo, volevo sapere se, per lo meno, sulla base degli elementi che vi fornisco si può escludere la presenza di un melanoma in fase relativamente avanzata. Come a dire che nella peggiore delle ipotesi si può trattare al massimo di un melanoma superficiale.
Ho letto e saputo da più parti che, salvo il melanoma nodulare (che ha però caratteristiche ben specifiche) gli altri melanomi conoscono prima una fase di sviluppo dimensionale orizzontale e solo in seguito lo sviluppo verticale potenzialmente portatore di metastasi.
Considerando che il mio neo non si è espanso affatto in tre anni, posso essere certo, per lo meno,che non si tratti di un melanoma già sviluppato verticalmente.
Infine il chirurgo ha mostrato in fase di intervento una certa tranquillità.
Grazie infinite per le eventuali risposte
L'esame istologico mi sarà consegnato tra dieci giorni. Siccome, ahimé, non riesco a vivere in maniera del tutto tranquilla questa attesa volevo, se possibile, alcune rassicurazioni.
Come vi dicevo, il neo, comparso presumibilmente tre anni fa era irregolare nei bordi e nella forma, bicromatico con striature irregolari marrone più scuro su un fondo marrone più chiaro, di dimensione immutata nel tempo pari a 5mm di diametro. La dermatologa non mi ha messo alcuna fretta dicendomi a Luglio che avrei potuto effettuare l'asportazione dopo l'estate. Tra l'altro nel mese e mezzo di attesa intercorso tra il consulto dermatologico e l'asportazione ho controllato in maniera costante (fin troppo!!) la forma del neo che è risultata assolutamente stabile ed immutata (dimensione misurata compresa).
A questo punto, posto che solo l'esame istologico potrà fornire un verdetto certo, volevo sapere se, per lo meno, sulla base degli elementi che vi fornisco si può escludere la presenza di un melanoma in fase relativamente avanzata. Come a dire che nella peggiore delle ipotesi si può trattare al massimo di un melanoma superficiale.
Ho letto e saputo da più parti che, salvo il melanoma nodulare (che ha però caratteristiche ben specifiche) gli altri melanomi conoscono prima una fase di sviluppo dimensionale orizzontale e solo in seguito lo sviluppo verticale potenzialmente portatore di metastasi.
Considerando che il mio neo non si è espanso affatto in tre anni, posso essere certo, per lo meno,che non si tratti di un melanoma già sviluppato verticalmente.
Infine il chirurgo ha mostrato in fase di intervento una certa tranquillità.
Grazie infinite per le eventuali risposte
[#4]
Ex utente
Salve, vi scrivo per aggiornarvi sul risultato dell'esame istologico del neo rimosso, giunto quest'oggi.
La diagnosi cita: NEVO MELANOCITICO COMPOSTO.
Ho parlato con il chirurgo che mi ha operato il quale mi ha detto che è un normalissimo neo benigno.
Approfitto per scusarmi per aver posto domande in un momento in cui non potevano avere risposte. Ma, come immaginerete, le paure giocano brutti scherzi.
In ogni modo questa banale esperienza di asportazione di un neo è stata l'occasione per imparare l'importanza decisiva della prevenzione in dermatologia e di norme comportamentali sane. Si tratta di qualcosa che tutti, specie i più giovani, dovrebbero sapere. La cosa paradossale è che, malgrado il gran parlare mediatico e il salutismo su tutti i fronti(spesso quasi maniacale ed eccessivo), tale problematica così semplice e seria insieme è raramente percepita nella sua importanza. Conosco decine di persone che non hanno mai fatto vedere i propri nei ad un dermatologo.
Spero di convincere almeno qualcuno ad adottare un atteggiamento preventivo non allarmistico ma intelligente.
La diagnosi cita: NEVO MELANOCITICO COMPOSTO.
Ho parlato con il chirurgo che mi ha operato il quale mi ha detto che è un normalissimo neo benigno.
Approfitto per scusarmi per aver posto domande in un momento in cui non potevano avere risposte. Ma, come immaginerete, le paure giocano brutti scherzi.
In ogni modo questa banale esperienza di asportazione di un neo è stata l'occasione per imparare l'importanza decisiva della prevenzione in dermatologia e di norme comportamentali sane. Si tratta di qualcosa che tutti, specie i più giovani, dovrebbero sapere. La cosa paradossale è che, malgrado il gran parlare mediatico e il salutismo su tutti i fronti(spesso quasi maniacale ed eccessivo), tale problematica così semplice e seria insieme è raramente percepita nella sua importanza. Conosco decine di persone che non hanno mai fatto vedere i propri nei ad un dermatologo.
Spero di convincere almeno qualcuno ad adottare un atteggiamento preventivo non allarmistico ma intelligente.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 8.9k visite dal 16/07/2009.
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Approfondimento su Dermatite
La dermatite è un'infiammazione della pelle dovuta a varie cause (per esempio atopica, allergica o da contatto), con sintomi comuni come prurito e arrossamento.