Gli studi sono ovviamente focalizzati sulla vitiligine classica
Ho 31 anni e ormai da circa 24 anni ho la vitiligine.I primi anni nel suo stato più diffuso ossia con le classiche macchie;dopo qualche anno,non saprei dire se in seguito a qualche cura o se ha solamente seguito il suo corso le macchie sono sparite.Adesso non ho più melanina in tutto il corpo.Sicuramente esteticamente è meglio ma prendere il sole non è facile.Il classico colorito di chi si abbronza per me è impossibile,divento facilmente rosso come quando ci si scotta.Leggendo articoli o sentendo pareri mi sembra di capire che tutti gli studi sono ovviamente focalizzati sulla vitiligine classica (quella a macchie).
La mia domanda è se il mio caso potrebbe essere di più facile risoluzione o se per assurdo rischia di essere anche peggio.
Grazie
La mia domanda è se il mio caso potrebbe essere di più facile risoluzione o se per assurdo rischia di essere anche peggio.
Grazie
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Gentile utente,
Sembra di capire, leggendo la sua descrizione che lei sia affetto da una forma di "vitiligine totale" che prende tutta la cute od "universale" la forma a più ampia diffusione a carico del tegumento e di tutti gli annessi cutanei (da differenziare dall'albinismo).
credo di interpretare la sua domanda pensando che essa sia rivolta alla richiesta di un parere circa una possibile repigmentazione della sua pelle:
la risposta, in questo senso, basandoci sulla esperienza personale e sui principali studi scientifici internazionali, purtroppo non è granchè confortante:
di norma, ma solo in termini statistici, la diffusione e l'età della vitiligine sono inversamente proporzionali alle probabilità di successi terapeutici.
A tale riguardo, può essere d'ausilio il sapere che nelle vitiligine che prendono quasi totalmente la cute, si cerca di ottenere i migliori risultati estetici, cercando di "schiarire" le poche macchie sane (cioè pigmentate) rimaste, con differenti prodotti che funzionano in maniera similare al vecchio idrochinone.
il consiglio personale, è quindi quello di svolgere tranquillamente le proprie abitudini di vita facendo però attenzione all'esposizione solare, poichè la sua pelle non si difende affatto dalle aggressioni dei raggi UV.
Ogni tentativo terapeutico è sempre possibile e plausibile, ma a mio avviso poco utile e soprattutto molto dispendioso, nel suo caso sia in termini economici che sociali.
Cari Saluti.
Dott. Luigi Laino
Dermatologo e Venereologo, Roma
Sembra di capire, leggendo la sua descrizione che lei sia affetto da una forma di "vitiligine totale" che prende tutta la cute od "universale" la forma a più ampia diffusione a carico del tegumento e di tutti gli annessi cutanei (da differenziare dall'albinismo).
credo di interpretare la sua domanda pensando che essa sia rivolta alla richiesta di un parere circa una possibile repigmentazione della sua pelle:
la risposta, in questo senso, basandoci sulla esperienza personale e sui principali studi scientifici internazionali, purtroppo non è granchè confortante:
di norma, ma solo in termini statistici, la diffusione e l'età della vitiligine sono inversamente proporzionali alle probabilità di successi terapeutici.
A tale riguardo, può essere d'ausilio il sapere che nelle vitiligine che prendono quasi totalmente la cute, si cerca di ottenere i migliori risultati estetici, cercando di "schiarire" le poche macchie sane (cioè pigmentate) rimaste, con differenti prodotti che funzionano in maniera similare al vecchio idrochinone.
il consiglio personale, è quindi quello di svolgere tranquillamente le proprie abitudini di vita facendo però attenzione all'esposizione solare, poichè la sua pelle non si difende affatto dalle aggressioni dei raggi UV.
Ogni tentativo terapeutico è sempre possibile e plausibile, ma a mio avviso poco utile e soprattutto molto dispendioso, nel suo caso sia in termini economici che sociali.
Cari Saluti.
Dott. Luigi Laino
Dermatologo e Venereologo, Roma
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
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Perfezionato in medicine non convenzionali
La vitiligo è una malattia autoimmune, in cui è coinvolto il complesso di istocompatibilità MHC, major histocompatibility complex, con gli alleli maggiormente coinvolti DRB1*04-DQB1*0301, DRB1*15-DQB1*0602. Nei pazienti con vitiligo sono stati trovati T linfociti che autoreagiscono contro melanociti in differenziazione. Inoltre si è constato una associazione fra vitiligo e altre malattie autoimmuni, soprattutto tiroiditi autoimmuni.
Con questo, è coinvolto il meccanismo del mimetismo molecolare, che riconosce un innesco infettivo, che va sempre cercato, per bloccare la produzione di autoanticorpi, in questo caso, contro le cellule della melanina.
La ricerca va sempre eseguita, per impedire la eventuale concomitanza con altre malattie autoimmuni.
Impedire la continua produzione di autoanticorpi fa parte della terapia, non solo della vitiligo, che ottiene un miglioramento, ma anche delle altre patologie autoimmuni.
SAluti
Con questo, è coinvolto il meccanismo del mimetismo molecolare, che riconosce un innesco infettivo, che va sempre cercato, per bloccare la produzione di autoanticorpi, in questo caso, contro le cellule della melanina.
La ricerca va sempre eseguita, per impedire la eventuale concomitanza con altre malattie autoimmuni.
Impedire la continua produzione di autoanticorpi fa parte della terapia, non solo della vitiligo, che ottiene un miglioramento, ma anche delle altre patologie autoimmuni.
SAluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 11.7k visite dal 02/08/2006.
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