Arrossamento e irritazione del frenulo con punti rossi sul glande
Gentili dottori,
sono un uomo di 27 anni e prima di sottoporvi la mia situazione ritengo necessario fare alcune premesse:
- sono da sempre molto libidinoso, motivo per il quale pratico spesso la masturbazione anche da solo.
- sono ipocondriaco
Detto ciò:
Un mese fa ho avuto un rapporto orale non protetto con una ragazza appena conosciuta. Qualche giorno dopo sono comparsi sul glande alcuni puntini rossi. Una situazione già vissuta in passato e, proprio su consiglio del dottore che mi visitò, ho praticato dei lavaggi con acqua tiepida e bicarbonato che hanno portato alla totale scomparsa dei puntini.
Un paio di settimane dopo, a causa di una tosse persistente dopo una leggera influenza, ho dovuto assumere un antibiotico prescrittomi dal dottore (Cefixoral) per un totale di 5 compresse, insieme a 10 bustine di nalkeflu (anche queste prescritte dal dottore). Terminato l'antibiotico ho accusato, il giorno successivo, un continuo bisogno di urinare (anche pochi minuti dopo averla fatta): parlatone col dottore ho risolto il problema con l'assunzione di due bustine di monuril da 3 grammi ciascuna. Il giorno successivo però ho notato un bruciore al prepuzio nell'atto di scoprire il glande (ma solo la prima volta, se ripetuto il movimento successivamente non avvertito bruciore) con un lieve arrossamento del frenulo e la presenza di alcuni piccoli puntini rossi corpuscolari sul glande solo nella zona del frenulo (per il resto il glande non presenta nulla). Ho deciso di correre ai ripari recandomi in farmacia e acquistando il Pevisone (consigliatomi dalla farmacista come equivalente del Peravyl, un farmaco già adoperato in passato su prescrizione del medico per risolvere una situazione simile). Devo riconoscere che dopo sole 3 applicazioni la situazione pare piuttosto migliorata, ed ho intenzione di continuare ad utilizzarlo per un periodo complessivo di 5 giorni da quando ho cominciato (come suggeritomi dalla farmacista). Premetto che allo stato attuale non avverto alcun dolore, fastidio o bruciore e riesco a svolgere tutte le funzioni del pene (urinare, avere un'erezione ed eiaculare) senza problemi. Detto questo ho forse sottovalutato il problema? È necessaria una visita? Ho comunque intenzione di farmi vedere dal medico di base qualora al termine del trattamento non dovesse tornare normale. Premetto inoltre che ho sospeso quasi completamente la pratica della masturbazione.
Vi ringrazio per l'attenzione e attendo un vostro parere
sono un uomo di 27 anni e prima di sottoporvi la mia situazione ritengo necessario fare alcune premesse:
- sono da sempre molto libidinoso, motivo per il quale pratico spesso la masturbazione anche da solo.
- sono ipocondriaco
Detto ciò:
Un mese fa ho avuto un rapporto orale non protetto con una ragazza appena conosciuta. Qualche giorno dopo sono comparsi sul glande alcuni puntini rossi. Una situazione già vissuta in passato e, proprio su consiglio del dottore che mi visitò, ho praticato dei lavaggi con acqua tiepida e bicarbonato che hanno portato alla totale scomparsa dei puntini.
Un paio di settimane dopo, a causa di una tosse persistente dopo una leggera influenza, ho dovuto assumere un antibiotico prescrittomi dal dottore (Cefixoral) per un totale di 5 compresse, insieme a 10 bustine di nalkeflu (anche queste prescritte dal dottore). Terminato l'antibiotico ho accusato, il giorno successivo, un continuo bisogno di urinare (anche pochi minuti dopo averla fatta): parlatone col dottore ho risolto il problema con l'assunzione di due bustine di monuril da 3 grammi ciascuna. Il giorno successivo però ho notato un bruciore al prepuzio nell'atto di scoprire il glande (ma solo la prima volta, se ripetuto il movimento successivamente non avvertito bruciore) con un lieve arrossamento del frenulo e la presenza di alcuni piccoli puntini rossi corpuscolari sul glande solo nella zona del frenulo (per il resto il glande non presenta nulla). Ho deciso di correre ai ripari recandomi in farmacia e acquistando il Pevisone (consigliatomi dalla farmacista come equivalente del Peravyl, un farmaco già adoperato in passato su prescrizione del medico per risolvere una situazione simile). Devo riconoscere che dopo sole 3 applicazioni la situazione pare piuttosto migliorata, ed ho intenzione di continuare ad utilizzarlo per un periodo complessivo di 5 giorni da quando ho cominciato (come suggeritomi dalla farmacista). Premetto che allo stato attuale non avverto alcun dolore, fastidio o bruciore e riesco a svolgere tutte le funzioni del pene (urinare, avere un'erezione ed eiaculare) senza problemi. Detto questo ho forse sottovalutato il problema? È necessaria una visita? Ho comunque intenzione di farmi vedere dal medico di base qualora al termine del trattamento non dovesse tornare normale. Premetto inoltre che ho sospeso quasi completamente la pratica della masturbazione.
Vi ringrazio per l'attenzione e attendo un vostro parere
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Gentile utente
lei ha usato una crema cortisonica sulle mucose genitali data da un farmacista (!) e senza una diagnosi medica.
Sicuramente quanto di peggio per tutelare la Salute, considerando che queste associazioni terapeutiche in forma di crema possono celare quadri senza trattarli.
Consiglio subito una visita Venereologica
Saluti
Dr Laino
lei ha usato una crema cortisonica sulle mucose genitali data da un farmacista (!) e senza una diagnosi medica.
Sicuramente quanto di peggio per tutelare la Salute, considerando che queste associazioni terapeutiche in forma di crema possono celare quadri senza trattarli.
Consiglio subito una visita Venereologica
Saluti
Dr Laino
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.4k visite dal 10/11/2019.
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