Calvizie: che fare?
Salve,
Sto sperimentando l'arrivo della calvizie e mi chiedevo quali sono i passi da intraprendere per intervenire efficacemente.
Ho 26 anni, mio padre è più o meno calvo (come i suoi fratelli) e suppongo che tale caratteristica mi sia stata passata ereditariamente.
I capelli cadono sempre di più (in modo a me evidente). la ricrescita è lenta e il capello è sensibilmente più sottile.
So che esistono nuovi medicinali (compresse) e lozioni (da passare giornalmente) che usate con costanza possono dare buoni risultati. E' vero? e soprattutto è possibile evitare la caduta dei capelli ( o farli ricrescere) o sono solo dei palliativi?
Mi interessa sapere delle tecniche, le visite e i medicinali (o altro) che si consigliano in questi casi.
Ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti
Sto sperimentando l'arrivo della calvizie e mi chiedevo quali sono i passi da intraprendere per intervenire efficacemente.
Ho 26 anni, mio padre è più o meno calvo (come i suoi fratelli) e suppongo che tale caratteristica mi sia stata passata ereditariamente.
I capelli cadono sempre di più (in modo a me evidente). la ricrescita è lenta e il capello è sensibilmente più sottile.
So che esistono nuovi medicinali (compresse) e lozioni (da passare giornalmente) che usate con costanza possono dare buoni risultati. E' vero? e soprattutto è possibile evitare la caduta dei capelli ( o farli ricrescere) o sono solo dei palliativi?
Mi interessa sapere delle tecniche, le visite e i medicinali (o altro) che si consigliano in questi casi.
Ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti
[#1]
Gentile utente,
il problema da lei descritto è compatibile con
L'Alopecia Androgenetica (la coseddetta, CALVIZIE).
Questa è una situazione para-fisiologica, che può svilupparsi per motivi ormonali e genetici.
La prima cosa da fare è una diagnosi corretta: a volte infatti la caduata di capelli può essere associata ad altre situazioni come un telogen effluvium o un'alopecia areata incognita o ancora molte altre evenienze.
Questo per affermare che la diagnosi di patologie del cuoio capelluto, spetta sempre al Medico Dermatologo che è anche l'unica figura che può utilizzare il termine TRICOLOGO..non ce ne sono (o non ce ne dovrebbero essere) altri..
stabilita la diagnosi di alopecia androgenetica (Calvizie) si agisce in maniera diversa se il paziente è uomo o donna (anche il sesso femminile può esserne colpito).
Nel suo caso, bisognerà stadiare la calvizie (il grado di alopecia androgenetica), classificarla secondo una scala universalmente accettata (Norwood ad es.)
e stabilire la migliore terapia:
La Calvizie infatti è una situazione che può essere curata e stabilizzata con buoni risultati, utilizzando le recenti terapie mediche.
pertanto la risposta alle sue domande è positiva: le terapie posseggono un'efficacia universalmente riconosciuta, anche nella nostra esperienza.
Se invece la calvizie è ormai in stato molto avanzato esiste una via alternativa:
l'AUTOTRAPIANTO: una tecnica anche ambulatoriale,in anestesia locale e ben consolidata per il ripristino dermo-estetico dei capelli perduti con i propri capelli, provenienti da una piccola area cosiddetta "donatrice" nella parte occipitale; questi capelli non cadranno più, perchè provenienti da una zona non ormono-sensibile.
Spero che i suoi dubbi siano stati almeno in parte dissipati.
Cari Saluti.
Dott. Luigi Laino
Dermatologo e Venereolgo, ROMA
il problema da lei descritto è compatibile con
L'Alopecia Androgenetica (la coseddetta, CALVIZIE).
Questa è una situazione para-fisiologica, che può svilupparsi per motivi ormonali e genetici.
La prima cosa da fare è una diagnosi corretta: a volte infatti la caduata di capelli può essere associata ad altre situazioni come un telogen effluvium o un'alopecia areata incognita o ancora molte altre evenienze.
Questo per affermare che la diagnosi di patologie del cuoio capelluto, spetta sempre al Medico Dermatologo che è anche l'unica figura che può utilizzare il termine TRICOLOGO..non ce ne sono (o non ce ne dovrebbero essere) altri..
stabilita la diagnosi di alopecia androgenetica (Calvizie) si agisce in maniera diversa se il paziente è uomo o donna (anche il sesso femminile può esserne colpito).
Nel suo caso, bisognerà stadiare la calvizie (il grado di alopecia androgenetica), classificarla secondo una scala universalmente accettata (Norwood ad es.)
e stabilire la migliore terapia:
La Calvizie infatti è una situazione che può essere curata e stabilizzata con buoni risultati, utilizzando le recenti terapie mediche.
pertanto la risposta alle sue domande è positiva: le terapie posseggono un'efficacia universalmente riconosciuta, anche nella nostra esperienza.
Se invece la calvizie è ormai in stato molto avanzato esiste una via alternativa:
l'AUTOTRAPIANTO: una tecnica anche ambulatoriale,in anestesia locale e ben consolidata per il ripristino dermo-estetico dei capelli perduti con i propri capelli, provenienti da una piccola area cosiddetta "donatrice" nella parte occipitale; questi capelli non cadranno più, perchè provenienti da una zona non ormono-sensibile.
Spero che i suoi dubbi siano stati almeno in parte dissipati.
Cari Saluti.
Dott. Luigi Laino
Dermatologo e Venereolgo, ROMA
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#3]
Condivido il trattamento medico, inizialmente, al quale far seguire, eventualente, il risolutivo autotrapianto. Non si fidi di chi si definisce "tricologo" senza essere un dermatologo. Saluti.
Dott. Amedeo GUAGNANO
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Via Vieste, 8 - San Severo (FG)
tel. 3479011375
dott.guagnano@yahoo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.7k visite dal 12/06/2006.
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