Lichen scl
Mi sono comparsi degli aloni bianchi sul prepuzio da qualche mese. Me ne sono accorto perché a seguito di un rapporto ho avvertito un generale indolenzimento e una vaga sensazione di prurito nella parte interessata. Una delle macchie si presenta leggermente ruvida e inoltre, ho avvertito un fastidio durante le erezioni che ho interpretato vome fimosi. Ovviamente la mia preoccupazione maggiore è che si tratti di un inizio di lichen scl.
Ho già effettuato 3 visite presso dermatologi specialisti in venereologia. 2 sospettano lichen scl (quello che temevo), 1 lo ha escluso con convinta certezza. Ho deciso pertanto, sotto suo consiglio, di effettuare la biopsia e l'esame istologico.
Il problema che ho riscontrato durante le visite è che il mio presunto lichen, se è vero che c'è, è certamente in una fase iniziale e la pelle del prepuzio retratto, non consente ai medici di valutare visivamente in modo adeguato e ogni volta ho dovuto intervenire per mostrare gli aloni chiari. Tendendo la pelle sono visibili poi dei capillari più arrossati, come infiammati, in zone vicine agli aloni,
Scrivo per porrvi le seguenti domande.
1-Può l'esame di istologico fornire un falso negativo nel caso il lichen sia in fase iniziale?
Mi chiedo anche quante certezze possa produrre sulla malattia. Si tratta di un esame che può descrivere in maniera netta la presenza di lichen, oppure prova ad abbozzare una tesi in base all'annalisi dei tessuti?
2- Altra cosa, mi domando se l'intervento di biopsia sulla pelle possa aggravare l'infiammazione in corso?
3- Il mio maggiore timore legato a questa malattia, è che il lichen si possa propagare, es sul glande. Ho l'impressione che già si stia formando un altro alone sul prepuzuo, vicino al primo, tant'è che non vedo l'ora di avere il risultato istoligico cosi, se è lui, finalmente smetto di perdere tempo prezioso e su consiglio del dermatologo, inizio la cura. E vengo alla mia ultima domanda: da vostra esperienza di studio sul lichen, la propagazione è in qualche modo legata alla sede dove si manifesta il lichen? Ho letto delle tesi sulla probabile natura autoimmune della malattia, ma se si propaga a partire da punti precisi dai quali agredisce la pelle, esiste una possibilità che la circoncisione, con tutti i problemi che presenta e quindi sconsigliata dai dermatologi, riduca però in qualche modo le possibilità del suo avanzamento?
Ho già effettuato 3 visite presso dermatologi specialisti in venereologia. 2 sospettano lichen scl (quello che temevo), 1 lo ha escluso con convinta certezza. Ho deciso pertanto, sotto suo consiglio, di effettuare la biopsia e l'esame istologico.
Il problema che ho riscontrato durante le visite è che il mio presunto lichen, se è vero che c'è, è certamente in una fase iniziale e la pelle del prepuzio retratto, non consente ai medici di valutare visivamente in modo adeguato e ogni volta ho dovuto intervenire per mostrare gli aloni chiari. Tendendo la pelle sono visibili poi dei capillari più arrossati, come infiammati, in zone vicine agli aloni,
Scrivo per porrvi le seguenti domande.
1-Può l'esame di istologico fornire un falso negativo nel caso il lichen sia in fase iniziale?
Mi chiedo anche quante certezze possa produrre sulla malattia. Si tratta di un esame che può descrivere in maniera netta la presenza di lichen, oppure prova ad abbozzare una tesi in base all'annalisi dei tessuti?
2- Altra cosa, mi domando se l'intervento di biopsia sulla pelle possa aggravare l'infiammazione in corso?
3- Il mio maggiore timore legato a questa malattia, è che il lichen si possa propagare, es sul glande. Ho l'impressione che già si stia formando un altro alone sul prepuzuo, vicino al primo, tant'è che non vedo l'ora di avere il risultato istoligico cosi, se è lui, finalmente smetto di perdere tempo prezioso e su consiglio del dermatologo, inizio la cura. E vengo alla mia ultima domanda: da vostra esperienza di studio sul lichen, la propagazione è in qualche modo legata alla sede dove si manifesta il lichen? Ho letto delle tesi sulla probabile natura autoimmune della malattia, ma se si propaga a partire da punti precisi dai quali agredisce la pelle, esiste una possibilità che la circoncisione, con tutti i problemi che presenta e quindi sconsigliata dai dermatologi, riduca però in qualche modo le possibilità del suo avanzamento?
[#1]
Gentile utente
occupandomi quasi da 20 anni di Lichen sclerosus le fornisco le mie risposte in modo sintetico e la rimando alla lettura dei miei articoli sul tema Lichen sclerosus e scleroatrofico
1-Può l'esame di istologico fornire un falso negativo nel caso il lichen sia in fase iniziale?
R: no, l'esame istologico è dirimente sempre.
Mi chiedo anche quante certezze possa produrre sulla malattia. Si tratta di un esame che può descrivere in maniera netta la presenza di lichen, oppure prova ad abbozzare una tesi in base all'analisi dei tessuti?
R: dipende da chi legge il referto: meglio sempre che lo faccia il dermatopatologo, a mio avviso
2- Altra cosa, mi domando se l'intervento di biopsia sulla pelle possa aggravare l'infiammazione in corso?
Ogni approccio chirurgico non seguito da adeguata terapia può alimentare l'infiammazione cutanea e quindi quella lichenoide.
Pertanto serve sempre la terapia in sostegno.
3- da vostra esperienza di studio sul lichen, la propagazione è in qualche modo legata alla sede dove si manifesta il lichen? Ho letto delle tesi sulla probabile natura autoimmune della malattia, ma se si propaga a partire da punti precisi dai quali agredisce la pelle, esiste una possibilità che la circoncisione, con tutti i problemi che presenta e quindi sconsigliata dai dermatologi, riduca però in qualche modo le possibilità del suo avanzamento?
No la circoncisione senza terapia non risolve una malattia autoimmune. Per tale ragione è necessaria una terapia che preveda un approccio multifattoriale alla malattia, proprio come ho illustrato in questo articolo scientifico
https://www.medicitalia.it/news/dermatologia-e-venereologia/5710-global-dermatology-journal-novita-nella-terapia-del-lichen-sclerosus.html
cari saluti
Dr Laino
occupandomi quasi da 20 anni di Lichen sclerosus le fornisco le mie risposte in modo sintetico e la rimando alla lettura dei miei articoli sul tema Lichen sclerosus e scleroatrofico
1-Può l'esame di istologico fornire un falso negativo nel caso il lichen sia in fase iniziale?
R: no, l'esame istologico è dirimente sempre.
Mi chiedo anche quante certezze possa produrre sulla malattia. Si tratta di un esame che può descrivere in maniera netta la presenza di lichen, oppure prova ad abbozzare una tesi in base all'analisi dei tessuti?
R: dipende da chi legge il referto: meglio sempre che lo faccia il dermatopatologo, a mio avviso
2- Altra cosa, mi domando se l'intervento di biopsia sulla pelle possa aggravare l'infiammazione in corso?
Ogni approccio chirurgico non seguito da adeguata terapia può alimentare l'infiammazione cutanea e quindi quella lichenoide.
Pertanto serve sempre la terapia in sostegno.
3- da vostra esperienza di studio sul lichen, la propagazione è in qualche modo legata alla sede dove si manifesta il lichen? Ho letto delle tesi sulla probabile natura autoimmune della malattia, ma se si propaga a partire da punti precisi dai quali agredisce la pelle, esiste una possibilità che la circoncisione, con tutti i problemi che presenta e quindi sconsigliata dai dermatologi, riduca però in qualche modo le possibilità del suo avanzamento?
No la circoncisione senza terapia non risolve una malattia autoimmune. Per tale ragione è necessaria una terapia che preveda un approccio multifattoriale alla malattia, proprio come ho illustrato in questo articolo scientifico
https://www.medicitalia.it/news/dermatologia-e-venereologia/5710-global-dermatology-journal-novita-nella-terapia-del-lichen-sclerosus.html
cari saluti
Dr Laino
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 28/09/2018.
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