Istologico per melanoma in situ
Gent.mi Dott.ri, da qualche giorno abbiamo ritirato l'esame istologico di mio marito, su un neo sospetto precedentemente asportato.
Riporto quanto scritto:
REPERTO MACROSCOPICO
Losanga cutanea reg. fianco sn, di cm 1,5 x 0,7 x 1 comprendente lesione pigmentata, a margini sfumati, del diametro massimo di cm 1.
ELENCO DEI PRELIEVI
materiale incluso tutto
REPERTO MICROSCOPICO
Aree di melanoma in situ (livello I di Clark e Mihm ) su nevo composto displastico. Margini indenni.
Vi premetto che i dermatologi da cui siamo in cura ci hanno rassicurato sull'esito positivo della prognosi, dopo l'exeresi allargata, eseguita secondo le linee guida.
Il mio dubbio è relativo allo spessore, come mai non viene mensionato l'indice di spessore nell'istologico?
Altro quesito. La scorsa settimana ho portatao mio figlio di 4 anni ad un controllo oculistico, da cui è risultato portatore di un'iperpigmentazione da tenere sotto controllo, vista anche la precedente familiarità.
Pensate sia il caso che anche mio marito, avendo avuto un melanoma in situ, si sottoponga ad un controllo oculistico?
Grazie per le risposte. Buon lavoro.
Riporto quanto scritto:
REPERTO MACROSCOPICO
Losanga cutanea reg. fianco sn, di cm 1,5 x 0,7 x 1 comprendente lesione pigmentata, a margini sfumati, del diametro massimo di cm 1.
ELENCO DEI PRELIEVI
materiale incluso tutto
REPERTO MICROSCOPICO
Aree di melanoma in situ (livello I di Clark e Mihm ) su nevo composto displastico. Margini indenni.
Vi premetto che i dermatologi da cui siamo in cura ci hanno rassicurato sull'esito positivo della prognosi, dopo l'exeresi allargata, eseguita secondo le linee guida.
Il mio dubbio è relativo allo spessore, come mai non viene mensionato l'indice di spessore nell'istologico?
Altro quesito. La scorsa settimana ho portatao mio figlio di 4 anni ad un controllo oculistico, da cui è risultato portatore di un'iperpigmentazione da tenere sotto controllo, vista anche la precedente familiarità.
Pensate sia il caso che anche mio marito, avendo avuto un melanoma in situ, si sottoponga ad un controllo oculistico?
Grazie per le risposte. Buon lavoro.
[#1]
Per qaunto riguarda lo spessore non è riportato poichè in situ è già indice che non è andato in profondotà ma è confinato all'epidermide (gran bella notizia).
Un controllo oculistico di suo marito può essere comunque utile anche se non presenta neoformazioni pigmentate evidenti.
Cari saluti
Un controllo oculistico di suo marito può essere comunque utile anche se non presenta neoformazioni pigmentate evidenti.
Cari saluti
Dr.Alessandro Benini
Dirigente Medico Centro Grandi Ustionati
Osp."M.Bufalini" Cesena
[#2]
gentile utente,
il melanoma in situ - è una entità a sè stante che non viene calcolata con lo spessore di Breslow.
Pertanto la notizia del basso spessore è molto buona e confermo seppure in via telematica quanto asserito dai vostri curanti.
La seconda domanda ha come risposta: si, può essere una buona regola vista la situazione familiare.
cari saluti
il melanoma in situ - è una entità a sè stante che non viene calcolata con lo spessore di Breslow.
Pertanto la notizia del basso spessore è molto buona e confermo seppure in via telematica quanto asserito dai vostri curanti.
La seconda domanda ha come risposta: si, può essere una buona regola vista la situazione familiare.
cari saluti
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#3]
Utente
Gentili Dott. Benini e Dott. Laino, vi ringrazio per la celerità, la cortesia e la correttezza delle vostre risposte.
Dopo la prima visita, quando c'era da attendere ancora l'esito dell'istologico, mi sono affidata ai documenti che brillantemente avete redatto sull'argomento e alle risposte date ad altri utenti.
Il consulto è telematico, ma la vostra preparazione riesce a renderlo vivo.
Grazie a voi sono riuscita a controllare l'ansia di quest'ultimo periodo, perchè in voi ho trovato un appoggio, che ho sentito molto concreto.
Certo, la diagnosi non può essere sostituita, ma spesso al di là di un esito diagnostico, il paziente ha bisogno di una parola, di uno sguardo, che non sempre chi indossa un camice bianco è disposto a "donare", forse per incapacità, forse per paura di coinvolgersi troppo...Il reparto presso il quale mio marito si sta curando è gestito brillantemente, i medici sorridono, parlano, cercano di ascoltare...ma i tempi di attesa sono molto lunghi, gli spazi sono stretti...e i miracoli non possono essere fatti..Ci sarebbe bisogno di uno sportello di ascolto, dove poter appoggiare le proprie ansie di pazienti e di familiari..Ma questo è un altro capitolo...
Grazie ancora e buon lavoro.
Dopo la prima visita, quando c'era da attendere ancora l'esito dell'istologico, mi sono affidata ai documenti che brillantemente avete redatto sull'argomento e alle risposte date ad altri utenti.
Il consulto è telematico, ma la vostra preparazione riesce a renderlo vivo.
Grazie a voi sono riuscita a controllare l'ansia di quest'ultimo periodo, perchè in voi ho trovato un appoggio, che ho sentito molto concreto.
Certo, la diagnosi non può essere sostituita, ma spesso al di là di un esito diagnostico, il paziente ha bisogno di una parola, di uno sguardo, che non sempre chi indossa un camice bianco è disposto a "donare", forse per incapacità, forse per paura di coinvolgersi troppo...Il reparto presso il quale mio marito si sta curando è gestito brillantemente, i medici sorridono, parlano, cercano di ascoltare...ma i tempi di attesa sono molto lunghi, gli spazi sono stretti...e i miracoli non possono essere fatti..Ci sarebbe bisogno di uno sportello di ascolto, dove poter appoggiare le proprie ansie di pazienti e di familiari..Ma questo è un altro capitolo...
Grazie ancora e buon lavoro.
[#4]
Gentile utente,
anche le sue parole gratificano l'operato di tutti professionisti che si battono per la prevenzione, vera missione medica e fonte di soddsfazione umana, morale e professionale.
Il caso di suo marito è la dimostrazione che la professionalità e la preparazione di chi ha posto questa diagnosi in modo così precoce e tempestivo ha consentito di individuare e di eliminare sul nascere una lesione così pericolosa come il melanoma che negli stadi più invasivi di spessore misurabile superiore ad 1 mm di breslow può essere metastatizzante e persino mortale.
Il riconoscimento precoce di un melanoma in situ su nevo non è cosa facile, poichè il melanoma è una lesione subdola che nelle fasi così precoci talvolta può ingannare anche occhi mediamente esperti.
Una diagnosi precoce nel melanoma salva una vita ed è per un medico la soddisfazione più grande di qualunque altra. Ringrazi personalmente il collega dermatologo che ha posto questa brillante diagnosi.
Le diagnosi precoci dimostrano anche l'importanza dell'informazione corretta che porta i pazienti ad una maggiore conoscenza della propria pelle, fa comprendere l'importanza di effetuare visite dermatologiche di controllo periodiche con esame dermatoscopico in epiluminescenza e ad accorgersi immediatamente di eventuali modificazioni a carico dei propri nei ed a rivolgersi conseguentemente al dermatologo per il controllo degli stessi.
Tutti possono contribuire a diffondere le informazioni sulla prevenzione, specie chi ne ha avuto esperienza personale e familiare.
Cordialità
Lo spessore di Breslow si misura istometricamente (millimetricamente all'osservazione microscopica) a partire dalla giunzione dermo epidermica (membrana sottile che separa epidermide dal derma), nel caso del m. i.s. questa non è superata ed è il motivo per cui nel suo caso è riportato solo il livello di Clark.
anche le sue parole gratificano l'operato di tutti professionisti che si battono per la prevenzione, vera missione medica e fonte di soddsfazione umana, morale e professionale.
Il caso di suo marito è la dimostrazione che la professionalità e la preparazione di chi ha posto questa diagnosi in modo così precoce e tempestivo ha consentito di individuare e di eliminare sul nascere una lesione così pericolosa come il melanoma che negli stadi più invasivi di spessore misurabile superiore ad 1 mm di breslow può essere metastatizzante e persino mortale.
Il riconoscimento precoce di un melanoma in situ su nevo non è cosa facile, poichè il melanoma è una lesione subdola che nelle fasi così precoci talvolta può ingannare anche occhi mediamente esperti.
Una diagnosi precoce nel melanoma salva una vita ed è per un medico la soddisfazione più grande di qualunque altra. Ringrazi personalmente il collega dermatologo che ha posto questa brillante diagnosi.
Le diagnosi precoci dimostrano anche l'importanza dell'informazione corretta che porta i pazienti ad una maggiore conoscenza della propria pelle, fa comprendere l'importanza di effetuare visite dermatologiche di controllo periodiche con esame dermatoscopico in epiluminescenza e ad accorgersi immediatamente di eventuali modificazioni a carico dei propri nei ed a rivolgersi conseguentemente al dermatologo per il controllo degli stessi.
Tutti possono contribuire a diffondere le informazioni sulla prevenzione, specie chi ne ha avuto esperienza personale e familiare.
Cordialità
Lo spessore di Breslow si misura istometricamente (millimetricamente all'osservazione microscopica) a partire dalla giunzione dermo epidermica (membrana sottile che separa epidermide dal derma), nel caso del m. i.s. questa non è superata ed è il motivo per cui nel suo caso è riportato solo il livello di Clark.
Dott. Emanuele Di Pierri - Dermatologo e Dermochirurgo - Centro Medico Dermoestetica Laser - Taranto
www.dermoesteticalaser.it
[#5]
Utente
Gent.mo Dott. Di Pierri, naturalmente ringrazio anche lei e tutti coloro che ogni giorno ci arricchiscono con le loro risposte.
Il reparto da cui siamo seguiti è ineccepibile, non avrebbero potuto fare di meglio...Il problema è legato alle strutture. Gli spazi sono piccoli, poco riservati. il tempo è sempre pochissimo...si corre e spesso non c'è tempo per un sorriso.
Il giorno del 2° intervento, ho dovuto sostenere la moglie di un paziente, sottoposto a sua volta ad un incisione di allargamento. La poverina aveva perso completamente l'orientamento!..Il marito, per "proteggerla" non le aveva detto "tutta la verità", e nell'udire la parola "melanoma", la sua reazione non è stata molto buona...Una sua vicina di casa era morta con questa "brutta malattia"...
Le campagne informative purtroppo non arrivano dappertutto, e la parola "melanoma" nell'immaginario collettivo è ancora assimilata a "tumore maligno" e quindi a "morte"...Chiedeva se suo marito doveva sottoporsi a trattamenti chemioterapici, ma in quel momento i medici non avevano tempo per "ascoltare", per spiegarle che il melanoma non è un mostro, che preso in tempo è guaribile al 100%, che il trattamento chemioterapico è riservato alle situazioni drastiche, quando la lesione è profonda e il linfonodo sentinella è risultato positivo...quando le metastasi sono conclamate e l'interferone non ha avuto alcun effetto...
La signora stava piangendo, e in quel momento non c'era nessuno che potesse badare ai suoi bisogni di familiare!...
Credo che oggi in oncologia non si possa fare a meno di un'adeguata informazione al paziente e ai propri familiari, attraverso una comunicazione, cui si possa concedere il giusto tempo e uno spazio dove vivere e superare le proprie ansie...
Le strutture dovrebbero essere fornite di uno sportello di ascolto, dove uno psicologo formato in psiconcologia sia in grado di dare delle risposte a quegli interrogativi, che spesso rimangono in sospensione in un ambiente anonimo e carico di ansia...
Da anni cerco di formarmi in psiconcologia. Si spendono milioni di parole per affrontare il problema della comunicazione...Libri...convegni..Workshop...Ma nella pratica i luoghi forniti di uno spazio di ascolto sono ancora pochissimi.
Credo si possa fare di più.
In oncologia è fondamentale lavorare insieme per garantire la qualità di vita al paziente e ai propri familiari, sin dal momento della diagnosi.
Grazie ancora per il vostro preziosissimo lavoro.
Marilena
Il reparto da cui siamo seguiti è ineccepibile, non avrebbero potuto fare di meglio...Il problema è legato alle strutture. Gli spazi sono piccoli, poco riservati. il tempo è sempre pochissimo...si corre e spesso non c'è tempo per un sorriso.
Il giorno del 2° intervento, ho dovuto sostenere la moglie di un paziente, sottoposto a sua volta ad un incisione di allargamento. La poverina aveva perso completamente l'orientamento!..Il marito, per "proteggerla" non le aveva detto "tutta la verità", e nell'udire la parola "melanoma", la sua reazione non è stata molto buona...Una sua vicina di casa era morta con questa "brutta malattia"...
Le campagne informative purtroppo non arrivano dappertutto, e la parola "melanoma" nell'immaginario collettivo è ancora assimilata a "tumore maligno" e quindi a "morte"...Chiedeva se suo marito doveva sottoporsi a trattamenti chemioterapici, ma in quel momento i medici non avevano tempo per "ascoltare", per spiegarle che il melanoma non è un mostro, che preso in tempo è guaribile al 100%, che il trattamento chemioterapico è riservato alle situazioni drastiche, quando la lesione è profonda e il linfonodo sentinella è risultato positivo...quando le metastasi sono conclamate e l'interferone non ha avuto alcun effetto...
La signora stava piangendo, e in quel momento non c'era nessuno che potesse badare ai suoi bisogni di familiare!...
Credo che oggi in oncologia non si possa fare a meno di un'adeguata informazione al paziente e ai propri familiari, attraverso una comunicazione, cui si possa concedere il giusto tempo e uno spazio dove vivere e superare le proprie ansie...
Le strutture dovrebbero essere fornite di uno sportello di ascolto, dove uno psicologo formato in psiconcologia sia in grado di dare delle risposte a quegli interrogativi, che spesso rimangono in sospensione in un ambiente anonimo e carico di ansia...
Da anni cerco di formarmi in psiconcologia. Si spendono milioni di parole per affrontare il problema della comunicazione...Libri...convegni..Workshop...Ma nella pratica i luoghi forniti di uno spazio di ascolto sono ancora pochissimi.
Credo si possa fare di più.
In oncologia è fondamentale lavorare insieme per garantire la qualità di vita al paziente e ai propri familiari, sin dal momento della diagnosi.
Grazie ancora per il vostro preziosissimo lavoro.
Marilena
[#6]
Gentile Marilena
comprendo appieno quanto scrive,
l'umanità e l'ascolto dei pazienti sono fondamentali ed ogni medico cerca sicuramente di dividersi come può tra impegno nella cura della malattia (del corpo) ed il sollievo dell'angoscia dell'animo che dalla malattia deriva, ma talvolta il supporto può non risultare sufficiente.
Ogni giorno ed ogni spunto aiuta a crescere e migliorare.
Per quanto riguarda la divulgazione dell'informazione finalizzata alla conoscenza ed alla prevenzione , ogniuno di noi può fare molto.
Se lo desidera può scaricare e stampare gratuitamente (come chiunque) dal sito divulgativo del progetto amici per la pelle di cui sono personalmente promotore e referente scientifico, il libricino omonimo a mia firma, in formato pdf.
Lo troverà nella colonna a sinistra, sotto al logo del progetto.
http://www.amiciperlapelle.eu/html/home.asp
Cordialità
comprendo appieno quanto scrive,
l'umanità e l'ascolto dei pazienti sono fondamentali ed ogni medico cerca sicuramente di dividersi come può tra impegno nella cura della malattia (del corpo) ed il sollievo dell'angoscia dell'animo che dalla malattia deriva, ma talvolta il supporto può non risultare sufficiente.
Ogni giorno ed ogni spunto aiuta a crescere e migliorare.
Per quanto riguarda la divulgazione dell'informazione finalizzata alla conoscenza ed alla prevenzione , ogniuno di noi può fare molto.
Se lo desidera può scaricare e stampare gratuitamente (come chiunque) dal sito divulgativo del progetto amici per la pelle di cui sono personalmente promotore e referente scientifico, il libricino omonimo a mia firma, in formato pdf.
Lo troverà nella colonna a sinistra, sotto al logo del progetto.
http://www.amiciperlapelle.eu/html/home.asp
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 28.2k visite dal 16/01/2009.
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Approfondimento su Melanoma
Il melanoma (tumore maligno della pelle) è una forma di cancro molto aggressiva, che si sviluppa dalle cellule della pelle che producono melanina (melanociti).