Estrogeni amici o nemici dei capelli?
Recentemente ho letto sul sito di anagen.net un articolo dal seguente titolo: "inibitori dell'aromatasi e antiestrogeni".
Questo articolo afferma che un farmaco ad azione antiestrogena provoca l'uscita del follicolo dalla fase telogen e l'entrata in anagen e la conseguente crescita di capelli.
Io ho sempre pensato che fossero gli androgeni a provocare la caduta dei capelli ma dopo aver letto questa cosa non ci capisco più niente e vorrei se possibile un chiarimento al riguardo grazie.
Io soffro di alopecia androgenetica e dopo quasi un anno di diane non ho avuto grossi miglioramenti anzi diciamo che l'unica cosa positiva di questa pillola è la scomparsa dei brufoli.
Questo articolo afferma che un farmaco ad azione antiestrogena provoca l'uscita del follicolo dalla fase telogen e l'entrata in anagen e la conseguente crescita di capelli.
Io ho sempre pensato che fossero gli androgeni a provocare la caduta dei capelli ma dopo aver letto questa cosa non ci capisco più niente e vorrei se possibile un chiarimento al riguardo grazie.
Io soffro di alopecia androgenetica e dopo quasi un anno di diane non ho avuto grossi miglioramenti anzi diciamo che l'unica cosa positiva di questa pillola è la scomparsa dei brufoli.
[#1]
Gentile utente,
le chiarisco subito questo aspetto:
diciamo immediatamente che gli ormoni che concorrono l'alopecia androgenetica maschile e femminile (calvizie) sono gli ANDROGENI : diidrotestosterone: metabolita attivo del testosterone.
Il problema soprattutto nel sesso femminile è la "commutazione" a livello degli adipociti e del follicolo pilo sebaceo degli ormoni femminili in maschili.
pertanto le donne che detengono per disequilibri ormonali un aumento di precursori ormonali maschili od ormoni maschili in eccesso, debbono essere curate da questo punto di vista.
chi invece detenendo il gene della calvizie ma non avendo un problema di questo genere si gioverà molto meno di terapia anti-androgene, anche se bisognerà sempre tenere presente che anche livelli appena superiori o ai limiti della norma possono causare (a causa della aumentata recettorialità espressa dal follicolo pilifero per questi ormoni) gli stessi effetti: come vede il discorso non è facilmente digeribile per i non addetti ai lavori.
per tale ragione - è necessario sottolinare che le terapie per la CALVIZIE Femminile, non possono essere date con "lo stampino", ma debbono esitare da un serio e preciso iter diagnostico teso a comprendere quali siano le spie accese e quli gli interruttori da spegnere.
si affidi pertanto al suo dermatologo per una parola chiara sulla sua salute e non si affidi alle letture del mare di internet che possono sortire a chi non detiene una LAUREA in Medicina (6 anni) ed un Diploma di Specializzazione in Dermatologia (altri 4) più esperienze cliniche e terapeutiche, oltre chè ricerca scientifica continuativa (spero comprenda l'utilità della mia affermazione) - solo confusione e mistificazione.
carissimi saluti
le chiarisco subito questo aspetto:
diciamo immediatamente che gli ormoni che concorrono l'alopecia androgenetica maschile e femminile (calvizie) sono gli ANDROGENI : diidrotestosterone: metabolita attivo del testosterone.
Il problema soprattutto nel sesso femminile è la "commutazione" a livello degli adipociti e del follicolo pilo sebaceo degli ormoni femminili in maschili.
pertanto le donne che detengono per disequilibri ormonali un aumento di precursori ormonali maschili od ormoni maschili in eccesso, debbono essere curate da questo punto di vista.
chi invece detenendo il gene della calvizie ma non avendo un problema di questo genere si gioverà molto meno di terapia anti-androgene, anche se bisognerà sempre tenere presente che anche livelli appena superiori o ai limiti della norma possono causare (a causa della aumentata recettorialità espressa dal follicolo pilifero per questi ormoni) gli stessi effetti: come vede il discorso non è facilmente digeribile per i non addetti ai lavori.
per tale ragione - è necessario sottolinare che le terapie per la CALVIZIE Femminile, non possono essere date con "lo stampino", ma debbono esitare da un serio e preciso iter diagnostico teso a comprendere quali siano le spie accese e quli gli interruttori da spegnere.
si affidi pertanto al suo dermatologo per una parola chiara sulla sua salute e non si affidi alle letture del mare di internet che possono sortire a chi non detiene una LAUREA in Medicina (6 anni) ed un Diploma di Specializzazione in Dermatologia (altri 4) più esperienze cliniche e terapeutiche, oltre chè ricerca scientifica continuativa (spero comprenda l'utilità della mia affermazione) - solo confusione e mistificazione.
carissimi saluti
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#2]
Gent.le pz
ho dato una scorsa all'articolo di cui sopra, nel quale si propongono concetti frammentari e slegati.Risibile il riferimento al novaldex molto più adatto alla cura del carcinoma mammario(!)
Alopecia andro-genetica riconosce in parole poverissime due pilastri;quello genetico e quello ormonale ,basato sulla azione di alcuni ormoni del gruppo degli androgeni.
Non sto a farle la storia della conversione del testosterone in DHT, anche se si potrebbe parlare di una sindrome particolare (più comune nei caraibi)in cui per un deficit genetico si è potuto studiare anche la folta capigliatura di questi soggetti.
Comunque in altra sezione del sito in oggetto si trovavano affermazioni condivisibili sulla alopecia androgenetica femminile.
Si riferisca sempre al suo dermatologo , che sarà senz'altro in grado di esplorare tutte le opzioni diagnostiche e terapeutiche
Cordialità
ho dato una scorsa all'articolo di cui sopra, nel quale si propongono concetti frammentari e slegati.Risibile il riferimento al novaldex molto più adatto alla cura del carcinoma mammario(!)
Alopecia andro-genetica riconosce in parole poverissime due pilastri;quello genetico e quello ormonale ,basato sulla azione di alcuni ormoni del gruppo degli androgeni.
Non sto a farle la storia della conversione del testosterone in DHT, anche se si potrebbe parlare di una sindrome particolare (più comune nei caraibi)in cui per un deficit genetico si è potuto studiare anche la folta capigliatura di questi soggetti.
Comunque in altra sezione del sito in oggetto si trovavano affermazioni condivisibili sulla alopecia androgenetica femminile.
Si riferisca sempre al suo dermatologo , che sarà senz'altro in grado di esplorare tutte le opzioni diagnostiche e terapeutiche
Cordialità
Dott.Giampiero Griselli Dermovenereologo
www.dermoonline.com
Ferrara,Torino,Brescia,Porto Tolle(RO)
[#3]
Utente
Grazie a entrambi per la risposta e anche se non sono "un'addetta ai lavori" purtroppo so che alopecia androgenetica vuol dire nel mio caso di donna 35enne ritrovarsi a quarant'anni probabilmente quasi calva, perchè una cura che combatta la causa non esiste. Mi sono rivolta a diversi dermatologi e le cure che ho ricevuto devo dire la verità sono state date con lo "stampino" ovvero diane diane e ancora diane...e lozioni varie tra cui ultimamente il minoxidil.
Spero che le ricerche su questa, chiamiamola "malattia" continuino, soprattutto per aiutare le donne che come me non possono risolvere il problema rasandosi a zero come gli uomini e che non possono prendere la pillola per tutta la vita. Arrivederci.
Spero che le ricerche su questa, chiamiamola "malattia" continuino, soprattutto per aiutare le donne che come me non possono risolvere il problema rasandosi a zero come gli uomini e che non possono prendere la pillola per tutta la vita. Arrivederci.
[#4]
Gent.le pz
purtroppo lo stato dell'arte , pur in costante evoluzione, non prevede ,a differenza degli uomini, soluzioni tanto più incisive, anche se vi sono molecole all'orizzonte molto promettenti.
Lo stesso autotrapianto nelle donne non è consigliabile, seppur provato talvolta.
Le terapie comunque abbisognano di tempi lunghi e molta costanza perchè siano portatrici di benefici.
Cordialità
purtroppo lo stato dell'arte , pur in costante evoluzione, non prevede ,a differenza degli uomini, soluzioni tanto più incisive, anche se vi sono molecole all'orizzonte molto promettenti.
Lo stesso autotrapianto nelle donne non è consigliabile, seppur provato talvolta.
Le terapie comunque abbisognano di tempi lunghi e molta costanza perchè siano portatrici di benefici.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 18.3k visite dal 11/01/2009.
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