Togliere un neo
Salve, ho 19 anni e da un pò di tempo stò pensando di togliere un neo sulla guancia destra, più precisamente di lato allo zigomo, quasi vicino l'orecchio. Il neo ha il diametro di mezzo cm circa, è tondo e non è piatto, ha una forma di cupola un pò in rilievo. Vorrei fare quest'operazione sia per un fattore estetico ma anche perchè spessò mi capita di farmi qualche graffio con le unghie. Anocra non ho fatto visite da dertmatologi, ma intanto vorrei sapere come si chiama il tipo di operazione chirurgica che va fatta.
Grazie mille!
Grazie mille!
[#1]
si chiama: exeresi chirurgica di lesione melanocitaria e può essere fatta con molte tecniche: essa segue imprescindibilmente la visita dermatologica.
cari saluti.
cari saluti.
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#2]
L’asportazione di un neo (meglio definito nevo) può esere dettata da due ordini di motivazioni:
La prima è ovviamente una necessità che può scaturire da una diagnosi di sospetto e pertanto l’asportazione è consigliabile o necessaria ed è effettuata a scopo bioptico, cioè per avere un esame istologico che fornisca una diagnosi di certezza; viene effettuata quando il Dermatologo individua un’elemento che ritiene a rischio o sospetto, specie quando si tratti di una lesione di recente insorgenza.
La seconda motivazione, anche in ordine di priorità è di tipo estetico o funzionale ovvero quando il paziente ne desideri l’asportazione poiché ritiene antiestetico un elemento nevico o quando la sua localizzazione corporea sia in una regione corporea in cui reca fastidio, specie se in rilievo (dorso del piede, cuoio capelluto, in corrispondenza della bretellina del reggiseno o della cintura dei pantaloni, etc.).
Va da se che non si può prescindere da una accurata visita specialistica di un dermatologo per porre una diagnosi accurata anche mediante l’esame dermatoscopico in epiluminescenza .
L’esame in epiluminescenza consente al Dermatologo esperto dermatoscopista di analizzare visivamente la caratteristiche interne di un neo e di capire esso presenta al suo interno strutture che rendono un neo “caldo” cioè atipico, sospetto o a rischio, ovvero se quel neo può o meno avere delle potenzialità future di evoluzione verso il melanoma.
Essa serve anche a soddisfare tutti gli interrogativi riguardanti il caso in esame, valutarne le possibilità chirurgiche e tutte le possibili alternative, vantaggi e svantaggi che però possono essere discussi solo in relazione a quel singolo specifico caso clinico in esame.
Il Laser solo in alcuni casi, può essere preso in considerazione per l'asportazione dei nevi in rilievo, specie del volto, ma solo in quei casi in cui la diagnosi clinica e dermatoscopica e la storia clinica non lascino alcun dubbio sulla sua natura benigna.
E' dimostrato che il trattamento laser non può provocare una trasformazione di un nevo. In molti casi il laser consente anche di effettuare l'esame istologico se usato con una tecnica di shaving ma in quel caso non consente la radicalità.
Quando è utile l'esame istologico il laser non va mai usato.
In ogni caso bisogna sempre tener conto che:
- un nevo DEVE essere asportato solo se vi è sospetto o se è considerato a rischio
- PUO' essere asportato facoltativamente se pur essendo un nevo diagnosticato come innocente esso genera NEL PAZIENTE disagio estetico o problemi funzionali
- l'esame istologico si IMPONE quando in piena coscienza del DERMATOLOGO COMPETENTE ED ESPERTO DERMATOSCOPISTA vi sia anche solo l'ombra di un dubbio che possa trattarsi di un nevo a rischio e non già di un melanoma.
- ogni cosa incida anche solo superficialmente l'epidermide o la cute in toto lascia un segno anche se questo poi potrà divenire col tempo meno visibile (pensi al segno che può esitare ad un graffio generato dalla spina di una rosa)
- la decisione di asportare un nevo per il quale l'intervento non sia necessario deve sempre essere presa mettendo sui piatti della bilancia da una parte l'inestetismo che si va a rimuovere e dall’altra il risultato che si potrebbe ottenere, anche mettendo in conto l'ipotesi meno ottimistica di aspettativa, poichè c'è sempre da fare i conti con la biologia della riparazione tissutale che è assolutamente individuale.
- un buon operatore però è sempre consapevole di partire quanto meno da una sutura che deve essere "perfetta" possibilmente senza alcun punto esterno alla pelle, per farla apparire solo come un graffio lineare che sarà lungo al massimo tre volte il diametro del nevo.
- la scelta di impiegare il laser può essere dettata solo, in assenza assoluta di sospetti, quando il suo impiego offra indubbi vantaggi circa la qualità degli esiti nella successiva riepitelizzazione e questo è frequente solo nel caso di nevi in netto rilievo e non pigmentati o poco pigmentati, specie al volto.
Sia l’asportazione eseguita mediante la tecnica laser di fotoablazione (vaporizzazione laser) che mediante la tecnica chirurgica tradizionale, possono essere praticate ambulatoriamente, in anestesia locale (la stessa praticata dal dentista).
L’intervento effettuato con il Laser CO2 non provoca alcun sanguinamento e non richiede l’applicazione di punti di sutura.
Nel caso dell’asportazione con tecnica chirurgica tradizionale di un nevo sospetto o a rischio o di un tumore cutaneo, l’incisione viene eseguita eseguita con bisturi a lama fredda.
Il chirurgo-dermatologo è in grado di mettere in atto le più fini tecniche di chirurgia plastica nel rispetto estetico e funzionale della sede corporea interessata, riaccostando la pelle con una sutura estetica intradermica, senza punti esterni alla pelle, o laddove ciò non è possibile, con una delicata sutura a punti staccati in sottilissimo nylon, per lasciare il minor segno possibile.
Il comfort per il paziente è, in ogni caso, massimo, poiché non è neanche necessario essere a digiuno.
L’unico piccolo fastidio per il paziente, sia nel caso dell’impiego del laser che del bisturi è rappresentato dalla microiniezione effettuata con un piccolo ago, necessaria per infiltrare l’anestetico locale.
L’intervento dura in totale circa 15 - 20 minuti, è assolutamente indolore e poco dopo il paziente può tornare a casa.
La prima è ovviamente una necessità che può scaturire da una diagnosi di sospetto e pertanto l’asportazione è consigliabile o necessaria ed è effettuata a scopo bioptico, cioè per avere un esame istologico che fornisca una diagnosi di certezza; viene effettuata quando il Dermatologo individua un’elemento che ritiene a rischio o sospetto, specie quando si tratti di una lesione di recente insorgenza.
La seconda motivazione, anche in ordine di priorità è di tipo estetico o funzionale ovvero quando il paziente ne desideri l’asportazione poiché ritiene antiestetico un elemento nevico o quando la sua localizzazione corporea sia in una regione corporea in cui reca fastidio, specie se in rilievo (dorso del piede, cuoio capelluto, in corrispondenza della bretellina del reggiseno o della cintura dei pantaloni, etc.).
Va da se che non si può prescindere da una accurata visita specialistica di un dermatologo per porre una diagnosi accurata anche mediante l’esame dermatoscopico in epiluminescenza .
L’esame in epiluminescenza consente al Dermatologo esperto dermatoscopista di analizzare visivamente la caratteristiche interne di un neo e di capire esso presenta al suo interno strutture che rendono un neo “caldo” cioè atipico, sospetto o a rischio, ovvero se quel neo può o meno avere delle potenzialità future di evoluzione verso il melanoma.
Essa serve anche a soddisfare tutti gli interrogativi riguardanti il caso in esame, valutarne le possibilità chirurgiche e tutte le possibili alternative, vantaggi e svantaggi che però possono essere discussi solo in relazione a quel singolo specifico caso clinico in esame.
Il Laser solo in alcuni casi, può essere preso in considerazione per l'asportazione dei nevi in rilievo, specie del volto, ma solo in quei casi in cui la diagnosi clinica e dermatoscopica e la storia clinica non lascino alcun dubbio sulla sua natura benigna.
E' dimostrato che il trattamento laser non può provocare una trasformazione di un nevo. In molti casi il laser consente anche di effettuare l'esame istologico se usato con una tecnica di shaving ma in quel caso non consente la radicalità.
Quando è utile l'esame istologico il laser non va mai usato.
In ogni caso bisogna sempre tener conto che:
- un nevo DEVE essere asportato solo se vi è sospetto o se è considerato a rischio
- PUO' essere asportato facoltativamente se pur essendo un nevo diagnosticato come innocente esso genera NEL PAZIENTE disagio estetico o problemi funzionali
- l'esame istologico si IMPONE quando in piena coscienza del DERMATOLOGO COMPETENTE ED ESPERTO DERMATOSCOPISTA vi sia anche solo l'ombra di un dubbio che possa trattarsi di un nevo a rischio e non già di un melanoma.
- ogni cosa incida anche solo superficialmente l'epidermide o la cute in toto lascia un segno anche se questo poi potrà divenire col tempo meno visibile (pensi al segno che può esitare ad un graffio generato dalla spina di una rosa)
- la decisione di asportare un nevo per il quale l'intervento non sia necessario deve sempre essere presa mettendo sui piatti della bilancia da una parte l'inestetismo che si va a rimuovere e dall’altra il risultato che si potrebbe ottenere, anche mettendo in conto l'ipotesi meno ottimistica di aspettativa, poichè c'è sempre da fare i conti con la biologia della riparazione tissutale che è assolutamente individuale.
- un buon operatore però è sempre consapevole di partire quanto meno da una sutura che deve essere "perfetta" possibilmente senza alcun punto esterno alla pelle, per farla apparire solo come un graffio lineare che sarà lungo al massimo tre volte il diametro del nevo.
- la scelta di impiegare il laser può essere dettata solo, in assenza assoluta di sospetti, quando il suo impiego offra indubbi vantaggi circa la qualità degli esiti nella successiva riepitelizzazione e questo è frequente solo nel caso di nevi in netto rilievo e non pigmentati o poco pigmentati, specie al volto.
Sia l’asportazione eseguita mediante la tecnica laser di fotoablazione (vaporizzazione laser) che mediante la tecnica chirurgica tradizionale, possono essere praticate ambulatoriamente, in anestesia locale (la stessa praticata dal dentista).
L’intervento effettuato con il Laser CO2 non provoca alcun sanguinamento e non richiede l’applicazione di punti di sutura.
Nel caso dell’asportazione con tecnica chirurgica tradizionale di un nevo sospetto o a rischio o di un tumore cutaneo, l’incisione viene eseguita eseguita con bisturi a lama fredda.
Il chirurgo-dermatologo è in grado di mettere in atto le più fini tecniche di chirurgia plastica nel rispetto estetico e funzionale della sede corporea interessata, riaccostando la pelle con una sutura estetica intradermica, senza punti esterni alla pelle, o laddove ciò non è possibile, con una delicata sutura a punti staccati in sottilissimo nylon, per lasciare il minor segno possibile.
Il comfort per il paziente è, in ogni caso, massimo, poiché non è neanche necessario essere a digiuno.
L’unico piccolo fastidio per il paziente, sia nel caso dell’impiego del laser che del bisturi è rappresentato dalla microiniezione effettuata con un piccolo ago, necessaria per infiltrare l’anestetico locale.
L’intervento dura in totale circa 15 - 20 minuti, è assolutamente indolore e poco dopo il paziente può tornare a casa.
Dott. Emanuele Di Pierri - Dermatologo e Dermochirurgo - Centro Medico Dermoestetica Laser - Taranto
www.dermoesteticalaser.it
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Approfondimento su Melanoma
Il melanoma (tumore maligno della pelle) è una forma di cancro molto aggressiva, che si sviluppa dalle cellule della pelle che producono melanina (melanociti).