Balanopostite cronica
Salve gentili signori medici.
Sono un ragazzo di 30 anni. Premetto, se può essere utile ad inquadrare il mio caso, che soffro di riniti allergiche stagionali a parietaria, alternaria tenuis e graminacee. Vi scrivo perché affetto da una balanopostite che, tra alti e bassi, non riesco a sradicare completamente, nonostante ben 7 mesi di terapie.
La causa è verosimilmente un'errata igiene intima poiché fino allo scorso giugno, per un mio timore, poi rivelatosi infondato, di avere una fimosi, non avevo mai scoperto interamente il glande; per lo stesso motivo non ho mai praticato rapporti penetrativi. Inoltre i test infettivologici (epatite B, C, sifilide, HIV), prescrittimi come propedeutici ad un intervento eseguito recentemente, risultano negativi.
Per fugare il dubbio della fimosi mi sono sottoposto, appunto in giugno, a visita urologica, nella quale mi è stata diagnosticata la balanopostite, e prescrittami “ecosteril”, da applicare due volte al dì per 10 giorni (fino ad allora i sintomi si erano limitati, sia pur presenti da lungo tempo, a leggeri arrossamenti, sporadici pruriti, e talvolta lievi bruciori al termine delle minzioni).
Non notando cambiamenti, il mese successivo mi son recato da un andrologo, il quale mi ha consigliato una visita dermatologica; il dermatologo mi ha assicurato che era un fatto non grave e tranquillamente risolvibile, e mi ha prescritto: “fisian”, “rubrosin” (una volta al dì per i primi 15 giorni), “balanil” (una volta al dì per altri 15 giorni).
Terminata la cura, resomi conto di un miglioramento sì notevole, tuttavia non totale, sono tornato dal dermatologo che mi ha confermato il netto miglioramento, però anche un residuo di irritazione, a suo avviso normale, dovuto al fatto che la cute lesa impiega moltissimo tempo per risanarsi, e mi ha così consigliato “micobat” e “balanil”, a giorni alterni per un mese. Dopodiché sono andato da un altro andrologo ancora, il quale ha pure riscontrato un residuo di irritazione, raccomandandomi dunque lavaggi con acqua e bicarbonato. Così ho fatto per un altro mese, passato il quale, oltre ad una ricomparsa, peraltro mai eccessiva, dei consueti sintomi su indicati, ne ho notati di nuovi, ovvero rugosità, secchezza e desquamazione del glande. Inoltre, sin da quando ho iniziato a scoprirlo interamente, noto una piccola aderenza balano-prepuziale. Tornato venerdì scorso dal dermatologo, resta del parere che si tratta solo di una lunga, ma normale, fase di guarigione, ormai non più contagiosa, e che non servono cure forti o antibiotiche. Mi ha prescritto “travocort”, a giorni alterni per un mese, e di continuare lavaggi con fisian e bicarbonato; al bisogno, balanil. L'aderenza probabilmente rimarrà, ma la circoncisione è evitabile.
Secondo Voi sono condivisibili questi pareri? Se neanche la terapia attuale darà buon esito, sarà il caso che mi rivolga ad un dermatologo esperto in queste problematiche?
Vi ringrazio. Distinti saluti.
Sono un ragazzo di 30 anni. Premetto, se può essere utile ad inquadrare il mio caso, che soffro di riniti allergiche stagionali a parietaria, alternaria tenuis e graminacee. Vi scrivo perché affetto da una balanopostite che, tra alti e bassi, non riesco a sradicare completamente, nonostante ben 7 mesi di terapie.
La causa è verosimilmente un'errata igiene intima poiché fino allo scorso giugno, per un mio timore, poi rivelatosi infondato, di avere una fimosi, non avevo mai scoperto interamente il glande; per lo stesso motivo non ho mai praticato rapporti penetrativi. Inoltre i test infettivologici (epatite B, C, sifilide, HIV), prescrittimi come propedeutici ad un intervento eseguito recentemente, risultano negativi.
Per fugare il dubbio della fimosi mi sono sottoposto, appunto in giugno, a visita urologica, nella quale mi è stata diagnosticata la balanopostite, e prescrittami “ecosteril”, da applicare due volte al dì per 10 giorni (fino ad allora i sintomi si erano limitati, sia pur presenti da lungo tempo, a leggeri arrossamenti, sporadici pruriti, e talvolta lievi bruciori al termine delle minzioni).
Non notando cambiamenti, il mese successivo mi son recato da un andrologo, il quale mi ha consigliato una visita dermatologica; il dermatologo mi ha assicurato che era un fatto non grave e tranquillamente risolvibile, e mi ha prescritto: “fisian”, “rubrosin” (una volta al dì per i primi 15 giorni), “balanil” (una volta al dì per altri 15 giorni).
Terminata la cura, resomi conto di un miglioramento sì notevole, tuttavia non totale, sono tornato dal dermatologo che mi ha confermato il netto miglioramento, però anche un residuo di irritazione, a suo avviso normale, dovuto al fatto che la cute lesa impiega moltissimo tempo per risanarsi, e mi ha così consigliato “micobat” e “balanil”, a giorni alterni per un mese. Dopodiché sono andato da un altro andrologo ancora, il quale ha pure riscontrato un residuo di irritazione, raccomandandomi dunque lavaggi con acqua e bicarbonato. Così ho fatto per un altro mese, passato il quale, oltre ad una ricomparsa, peraltro mai eccessiva, dei consueti sintomi su indicati, ne ho notati di nuovi, ovvero rugosità, secchezza e desquamazione del glande. Inoltre, sin da quando ho iniziato a scoprirlo interamente, noto una piccola aderenza balano-prepuziale. Tornato venerdì scorso dal dermatologo, resta del parere che si tratta solo di una lunga, ma normale, fase di guarigione, ormai non più contagiosa, e che non servono cure forti o antibiotiche. Mi ha prescritto “travocort”, a giorni alterni per un mese, e di continuare lavaggi con fisian e bicarbonato; al bisogno, balanil. L'aderenza probabilmente rimarrà, ma la circoncisione è evitabile.
Secondo Voi sono condivisibili questi pareri? Se neanche la terapia attuale darà buon esito, sarà il caso che mi rivolga ad un dermatologo esperto in queste problematiche?
Vi ringrazio. Distinti saluti.
[#1]
Gentile utente, se parliamo di saldatura, ovvero sinechie balanoprepuziale, deve considerare che non esiste balanopostite che può causarla.
viceversa, situazioni croniche compatibili con altri quadri dermatosi che comprendono il lichen sclerosus, la malattia di zoon, ed altre patologie di tipo immunitario, possono causare la fenomenologia. Direi pertanto di aggiornare la situazione, evitando l'ulteriore apporto di creme cortisoniche e antimicotiche che a mio avviso non credo possano risolvere questo annoso problema. Si affidi comunque al suo dermatologo di fiducia.
Cari saluti.
Dott LAINO
https://www.medicitalia.it/luigilaino/
viceversa, situazioni croniche compatibili con altri quadri dermatosi che comprendono il lichen sclerosus, la malattia di zoon, ed altre patologie di tipo immunitario, possono causare la fenomenologia. Direi pertanto di aggiornare la situazione, evitando l'ulteriore apporto di creme cortisoniche e antimicotiche che a mio avviso non credo possano risolvere questo annoso problema. Si affidi comunque al suo dermatologo di fiducia.
Cari saluti.
Dott LAINO
https://www.medicitalia.it/luigilaino/
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta.
Si tratta di una piccola saldatura direi, una sorta di "filetto" corto e sottile nella parte centrale superiore della corona del glande, a detta del dermatologo creatasi per via delle mancate complete scoperture del glande nelle pratiche igieniche, che alla lunga sarebbe potuta peggiorare portando ad una fimosi. Da quando però la mia igiene è corretta non ho notato suoi peggioramenti.
Effettivamente anche l'andrologo che mi consigliò il bicarbonato mi disse che era il caso di smettere con i farmaci. Ora però, come dettomi dal dermatologo, sto applicando travocort crema a giorni alterni per un mese, in piccolissime quantità, ma comunque erano tre mesi che non usavo più creme. Ed in ogni caso, finito il corrente ciclo eviterei, come mi ha consigliato Lei, di proseguire con questo tipo di terapie. Considerato però che la fimosi non c'è, vorrei evitare di arrivare alla circoncisione.
Recentemente ho effettuato, come prassi preoperatoria per un intervento di varicocele, una serie di analisi del sangue, che non hanno riscontrato anomalie: eventuali malattie dermatose come quelle da Lei segnalate darebbero luogo ad alterazione di alcuni valori sanguigni?
Grazie ancora.
Si tratta di una piccola saldatura direi, una sorta di "filetto" corto e sottile nella parte centrale superiore della corona del glande, a detta del dermatologo creatasi per via delle mancate complete scoperture del glande nelle pratiche igieniche, che alla lunga sarebbe potuta peggiorare portando ad una fimosi. Da quando però la mia igiene è corretta non ho notato suoi peggioramenti.
Effettivamente anche l'andrologo che mi consigliò il bicarbonato mi disse che era il caso di smettere con i farmaci. Ora però, come dettomi dal dermatologo, sto applicando travocort crema a giorni alterni per un mese, in piccolissime quantità, ma comunque erano tre mesi che non usavo più creme. Ed in ogni caso, finito il corrente ciclo eviterei, come mi ha consigliato Lei, di proseguire con questo tipo di terapie. Considerato però che la fimosi non c'è, vorrei evitare di arrivare alla circoncisione.
Recentemente ho effettuato, come prassi preoperatoria per un intervento di varicocele, una serie di analisi del sangue, che non hanno riscontrato anomalie: eventuali malattie dermatose come quelle da Lei segnalate darebbero luogo ad alterazione di alcuni valori sanguigni?
Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.4k visite dal 31/01/2017.
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