Sifilide: fallimento terapia
Mi trovo in Spagna, lontano da casa non sono molto sicuro di essere in buone mani.
Circa metà maggio ho avuto un rapporto non protetto, dopo un mese mi sono trovato con una ulcera sul glande. Sono andato dal medico di famiglia, il quale mi ha chiesto di fare delle analisi, risultato: Lues RPR 1/4, TPHA negativo e HIV negativo. Terapia: 1 iniezione di Bencilpelicillina Benzatina 2.400.000 per 3 settimane, totale 3 iniezioni. La seconda o terza iniezione (non ricordo bene), non sono riuscito a fare dopo 7 giorni ma a distanza di 10 giorni dalla precedente.
Parentesi:
Nella prima iniezione ho avuto una reazione molto strana. Immediatamente dopo la iniezione ho sentito un fischio alle orecchie, la vista strana e di colpo vedevo come doppio, come se fossi sotto l'effetto di una droga, come l'ecstasy, dopodichè ho sentito il corpo afflosciarsi e non riuscendo a stare in piedi mi hanno messo sul lettino. Tremavo e dicevo un sacco di stupidate, sembrava che il cuore stessi per scoppiare e che potevo smettere di respirare, cosi ho cominciato a urlare fortissimo, come se urlare aiutasse a non bloccare il respiro. Ho sentito che potevo morire, ho pensato ai miei e che non volevo dare questo dispiacere loro, e mentre continuavo a tremare e a urlare ripetevo di non voler morire. Per due volte i miei occhi si sono chiusi e ho visto un buio totale contemporaneamente alla sensazione di che tutto si era fermato, poi si sono riaperti come se l'urlo mi avessi tirato fuori. Mi hanno messo una pastiglia sotto la lingua e pian piano sono tornato normale. Il medico ha detto che era una mia reazione dovuta forse alla tensione e/o paura, solo che non mi sentivo cosi, prima della iniezione mi sentivo abbastanza normale, ho sempre affrontato molto bene situazioni del genere e non ho mai avuto una reazione cosi prima. Ho fatto le altre due iniezioni senza problemi.
Chiudo parentesi.
La ulcera sulla glande è scomparsa una settimana dopo l'ultima iniezione (fatta il 23 luglio), ma si é riaperta dopo qualche giorno per poi scomparire in pochi giorni.
Circa un mese e mezzo dopo (inizio settembre), ho avuto un rapporto orale molto intenso e 2/3 giorni dopo mi sono trovato con il glande tutto irritato e pieno di macchie rosse, la notte seguente penso che ho avuto febbre, dolori nel corpo, come sintomi da influenza, subito spariti. Il medico di famiglia mi ha prescritto Fungarest pomata una volta al giorno per una settimana e mi ha fatto rifare le analisi (rifatte il 22/09, a circa 60 giorni dall'ultima iniezione). Davanti ai risultati (RPR 1/8, TPHA 1/640 e HIV negativo) mi manda dal medico di medicina interna, il quale mi dice che va tutto bene, che RPR 1/8 è minore di 1/4 e che dovevo tornare tra un anno per fare un controllo. Vado in internet e capisco che RPR 1/8 contro il precedente 1/4 era un motivo di allerta: la terapia potrebbe non aver funzionato.
Torno dal mio medico che mi dice di stare tranquillo. Con la scusa della pomata che non dava risultati, infatti il glande continuava come prima, le chiedo una visita dal dermatologo. Nel frattempo appaiono 2/3 piccole eruzione sul palmo delle mani, tipo acne, che poi si seccano e si allargano, rimanendo un macchia tonda di color rosso.
Il dermatologo chiede nuove analisi, dice che la irritazione sul glande è candida, mi prescrive Canasten pomata 1 volta al giorno più Sporanox 100 mg, per 9 giorni.
Ieri sono tornato dal dermatologo, risultato analisi: RPR 1/32, TPHA 1/2560, HIV non richiesto. Terapia: 1 iniezione di Bencilpelicillina Benzatina 1.200.000 ogni 4 giorni, totale 8 iniezioni. La cura per la candida sembra dare risultati, ma non è ancora del tutto sparita, continuo con Canasten.
Le mie domande sono tante. Come mai non ha funzionato la terapia iniziale quando il protocollo raccomanda 1 dose unica de 2.400.000? Come mai il dermatologo mi prescrive una seconda terapia con dosi minori, quando mi sembra di aver capito che la dose dovrebbe essere come minimo la stessa o aumentata? Può tutto essere dovuto a un HIV positivo ancora nascosto?
Vi prego di aiutarmi. Grazie.
Circa metà maggio ho avuto un rapporto non protetto, dopo un mese mi sono trovato con una ulcera sul glande. Sono andato dal medico di famiglia, il quale mi ha chiesto di fare delle analisi, risultato: Lues RPR 1/4, TPHA negativo e HIV negativo. Terapia: 1 iniezione di Bencilpelicillina Benzatina 2.400.000 per 3 settimane, totale 3 iniezioni. La seconda o terza iniezione (non ricordo bene), non sono riuscito a fare dopo 7 giorni ma a distanza di 10 giorni dalla precedente.
Parentesi:
Nella prima iniezione ho avuto una reazione molto strana. Immediatamente dopo la iniezione ho sentito un fischio alle orecchie, la vista strana e di colpo vedevo come doppio, come se fossi sotto l'effetto di una droga, come l'ecstasy, dopodichè ho sentito il corpo afflosciarsi e non riuscendo a stare in piedi mi hanno messo sul lettino. Tremavo e dicevo un sacco di stupidate, sembrava che il cuore stessi per scoppiare e che potevo smettere di respirare, cosi ho cominciato a urlare fortissimo, come se urlare aiutasse a non bloccare il respiro. Ho sentito che potevo morire, ho pensato ai miei e che non volevo dare questo dispiacere loro, e mentre continuavo a tremare e a urlare ripetevo di non voler morire. Per due volte i miei occhi si sono chiusi e ho visto un buio totale contemporaneamente alla sensazione di che tutto si era fermato, poi si sono riaperti come se l'urlo mi avessi tirato fuori. Mi hanno messo una pastiglia sotto la lingua e pian piano sono tornato normale. Il medico ha detto che era una mia reazione dovuta forse alla tensione e/o paura, solo che non mi sentivo cosi, prima della iniezione mi sentivo abbastanza normale, ho sempre affrontato molto bene situazioni del genere e non ho mai avuto una reazione cosi prima. Ho fatto le altre due iniezioni senza problemi.
Chiudo parentesi.
La ulcera sulla glande è scomparsa una settimana dopo l'ultima iniezione (fatta il 23 luglio), ma si é riaperta dopo qualche giorno per poi scomparire in pochi giorni.
Circa un mese e mezzo dopo (inizio settembre), ho avuto un rapporto orale molto intenso e 2/3 giorni dopo mi sono trovato con il glande tutto irritato e pieno di macchie rosse, la notte seguente penso che ho avuto febbre, dolori nel corpo, come sintomi da influenza, subito spariti. Il medico di famiglia mi ha prescritto Fungarest pomata una volta al giorno per una settimana e mi ha fatto rifare le analisi (rifatte il 22/09, a circa 60 giorni dall'ultima iniezione). Davanti ai risultati (RPR 1/8, TPHA 1/640 e HIV negativo) mi manda dal medico di medicina interna, il quale mi dice che va tutto bene, che RPR 1/8 è minore di 1/4 e che dovevo tornare tra un anno per fare un controllo. Vado in internet e capisco che RPR 1/8 contro il precedente 1/4 era un motivo di allerta: la terapia potrebbe non aver funzionato.
Torno dal mio medico che mi dice di stare tranquillo. Con la scusa della pomata che non dava risultati, infatti il glande continuava come prima, le chiedo una visita dal dermatologo. Nel frattempo appaiono 2/3 piccole eruzione sul palmo delle mani, tipo acne, che poi si seccano e si allargano, rimanendo un macchia tonda di color rosso.
Il dermatologo chiede nuove analisi, dice che la irritazione sul glande è candida, mi prescrive Canasten pomata 1 volta al giorno più Sporanox 100 mg, per 9 giorni.
Ieri sono tornato dal dermatologo, risultato analisi: RPR 1/32, TPHA 1/2560, HIV non richiesto. Terapia: 1 iniezione di Bencilpelicillina Benzatina 1.200.000 ogni 4 giorni, totale 8 iniezioni. La cura per la candida sembra dare risultati, ma non è ancora del tutto sparita, continuo con Canasten.
Le mie domande sono tante. Come mai non ha funzionato la terapia iniziale quando il protocollo raccomanda 1 dose unica de 2.400.000? Come mai il dermatologo mi prescrive una seconda terapia con dosi minori, quando mi sembra di aver capito che la dose dovrebbe essere come minimo la stessa o aumentata? Può tutto essere dovuto a un HIV positivo ancora nascosto?
Vi prego di aiutarmi. Grazie.
[#1]
Gentile utente,
spero di farle un pò di chiarezza su quanto accaduto.
anzitutto: dalla letutra del suo quadro clinico si evincerebbe - ma lo diciamo sempre in termini non vincolanti né diagnostici vista la sede telematica - uno stato di guarigione dalla malattia.
Sebbene non si possa ancora parlare di "CICATRICE SIEROLOGICA" vista la tempistica, è idoneo supporre che i valori siero-immunologici stiano seguendo il classico iter (comprese le "altalene" dei primi mesi).
il fenomeno che ha descritto, durante la prima puntura è potenzialmente associabile ad un quadro temibile (e per fortuna in lei non eccessivo) denominato REAZIONE DI ARTHUS, ovvero una "VASCULITE ACUTA DA IMMUNOCOMPLESSI" la quale è una reazione simile ad uno shock anafilattico (rarissima, comunque) causato dalla morte immediata e massiva di tutti i TREPONEMI -agenti causali della Sifilide.
Sappia ancora che la quantità di farmaco da lei assunta dovrebbe essere sufficiente, sebbene, ed a mio avviso il protocollo da lei descritto (2.4 milioni di unità in monosomministrazione) è più americano od ancglosassone che non italiano.
personalmente prediligo altri protocolli (più sicuri per recidive).
le consiglio quindi come dato fondamentale ed una volta in Italia, di procedere con un controllo Specialistico Venereologico, dall'esperto di queste situazioni.
cari saluti e tranquillità.
spero di farle un pò di chiarezza su quanto accaduto.
anzitutto: dalla letutra del suo quadro clinico si evincerebbe - ma lo diciamo sempre in termini non vincolanti né diagnostici vista la sede telematica - uno stato di guarigione dalla malattia.
Sebbene non si possa ancora parlare di "CICATRICE SIEROLOGICA" vista la tempistica, è idoneo supporre che i valori siero-immunologici stiano seguendo il classico iter (comprese le "altalene" dei primi mesi).
il fenomeno che ha descritto, durante la prima puntura è potenzialmente associabile ad un quadro temibile (e per fortuna in lei non eccessivo) denominato REAZIONE DI ARTHUS, ovvero una "VASCULITE ACUTA DA IMMUNOCOMPLESSI" la quale è una reazione simile ad uno shock anafilattico (rarissima, comunque) causato dalla morte immediata e massiva di tutti i TREPONEMI -agenti causali della Sifilide.
Sappia ancora che la quantità di farmaco da lei assunta dovrebbe essere sufficiente, sebbene, ed a mio avviso il protocollo da lei descritto (2.4 milioni di unità in monosomministrazione) è più americano od ancglosassone che non italiano.
personalmente prediligo altri protocolli (più sicuri per recidive).
le consiglio quindi come dato fondamentale ed una volta in Italia, di procedere con un controllo Specialistico Venereologico, dall'esperto di queste situazioni.
cari saluti e tranquillità.
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#2]
Utente
Grazie per sua tempestiva risposta.
Purtroppo non vado in Italia fino a Natale, vivendo e lavorando qui in Spagna non potrò fermarmi per più di una settimana. Pertanto devo andare avanti con i medici di qui, ma le chiedo gentilmente qualche chiarimento in più, ho ancora dei dubbi.
Se non ho capito male, anche dopo 3 iniezioni di penicillina, valori del RPR che passano da 1/4 a 1/8 e poi ancora a 1/32 possono non significare il fallimento della terapia, e potrei pertanto essere guarito. Però mi chiedo come mai a distanza di quasi due mesi dall'ultima iniezioni appaiono i sintomi della fase secondaria ( il dermatologo ha detto che i segni sul palmo delle mani sono dovuti a sifilide secondaria). Mettiamo che sia come dice il dermatologo, allora mi chiedo: come mai la terapia non ha funzionato? la seconda terapia con 1 iniezione di Bencilpelicillina Benzatina 1.200.000 ogni 4 giorni per un totale 8 iniezioni potrebbe dare un risultato migliore della prima (1 iniezione da 2.400.000 alla settimana per 3 settimane)?
Ho dimenticato di dire che ieri stesso ho fatto la prima iniezione da 1.200.000, verso le 4 del pomeriggio. Questa notte l'ho passata male, malessere, pressione nella testa, freddo, caldo, sudore, se non sbaglio sono i sintomi della reazione di Jarisch-Herxheimer, segno che i treponemi sono ancora nel mio corpo.
Grazie ancora.
Purtroppo non vado in Italia fino a Natale, vivendo e lavorando qui in Spagna non potrò fermarmi per più di una settimana. Pertanto devo andare avanti con i medici di qui, ma le chiedo gentilmente qualche chiarimento in più, ho ancora dei dubbi.
Se non ho capito male, anche dopo 3 iniezioni di penicillina, valori del RPR che passano da 1/4 a 1/8 e poi ancora a 1/32 possono non significare il fallimento della terapia, e potrei pertanto essere guarito. Però mi chiedo come mai a distanza di quasi due mesi dall'ultima iniezioni appaiono i sintomi della fase secondaria ( il dermatologo ha detto che i segni sul palmo delle mani sono dovuti a sifilide secondaria). Mettiamo che sia come dice il dermatologo, allora mi chiedo: come mai la terapia non ha funzionato? la seconda terapia con 1 iniezione di Bencilpelicillina Benzatina 1.200.000 ogni 4 giorni per un totale 8 iniezioni potrebbe dare un risultato migliore della prima (1 iniezione da 2.400.000 alla settimana per 3 settimane)?
Ho dimenticato di dire che ieri stesso ho fatto la prima iniezione da 1.200.000, verso le 4 del pomeriggio. Questa notte l'ho passata male, malessere, pressione nella testa, freddo, caldo, sudore, se non sbaglio sono i sintomi della reazione di Jarisch-Herxheimer, segno che i treponemi sono ancora nel mio corpo.
Grazie ancora.
[#3]
gentile utente,
sappia che la Sifilide curata non ritorna: quello che può tornare è invece una NUOVA infezione di Sifilide (non c'è immunità per questa infezione): quindi se il dermatologo ha visto delle lesioni di sifilide secondaria è necessario prendere in cosiderazione questa cosa - ma lo si dice in linea ipotetica.
sappia ancora che la reazione di Herxheimer, è relativa al momento della I iniezione di penicillina (e fino a 36 ore in media) e non oltre.
cari saluti
sappia che la Sifilide curata non ritorna: quello che può tornare è invece una NUOVA infezione di Sifilide (non c'è immunità per questa infezione): quindi se il dermatologo ha visto delle lesioni di sifilide secondaria è necessario prendere in cosiderazione questa cosa - ma lo si dice in linea ipotetica.
sappia ancora che la reazione di Herxheimer, è relativa al momento della I iniezione di penicillina (e fino a 36 ore in media) e non oltre.
cari saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 15.8k visite dal 30/10/2008.
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