Condilomi anali e despressione
Gentili dottori, vi scrivo in merito ai condilomi anali di cui è affetto il mio fidanzato da ormai sette mesi. So che avete già risposto a molti quesiti in merito, ma io vorrei chiedere un aiuto rispetto al risvolto psicologico di questa patologia.. Siamo in crisi come coppia, anche perchè il mio medico di base sostiene (diversamente dalla mia ginecologa e dal venereologo che cura il mio fidanzato) che condilomi anali sono certamente da ricondurre a rapporti anali, e che l'incubazione non eccede quasi mai i 4-6 mesi e quindi può essere che mi abbia tradita (e per di più con un uomo).
Lui si sente frustrato nonostante io cerchi di non fargli pesare eccessivamente la cosa, e continuando ad avere rapporti (talvolta anche non protetti) con lui. La mia ginecologa peraltro è convinta che debba esserci una forte predisposizione personale e quindi il contagio da lui a me non sarebbe affatto scontato. Da marzo di quest'anno il mio fidanzato, dopo essersi gravemente ustionato con Aldara (che ha applicato in maniera scorretta per colpa del primo dermatologo a cui ci siamo affidati e che gli aveva prescritto applicazioni QUORIDIANE di aldara al MATTINO..), ha subìto due interventi di rimozione chirurgica dei condilomi interni e sette sedute di laser terapia per quelli esterni. Un'esperienza costosa, dolorosa e soprattutto sfiancante, anche perchè, a distanza di tutti questi mesi, i condilomi continuano a riformarsi e proliferare nella zona perianale e internamente. Vi premetto che gli esami per HIV hanno dato esito negativo. Aiutatemi ad aiutarlo perchè nelle ultime settimane ha avuto un crollo di nervi che gli rende ormai impossibile lavorare serenamente e sentirsi sereno con me. inoltre, mi sembra incredibile quanta difformità di opinioni, terapie, approcci (anche "emotivi"), e consigli vi sia tra gli specialisti riguardo a questo problema. A che cosa è dovuta? un'ultima domanda: la mia ginecologa dice che il mio pap test nella norma è sufficiente a farmi stare tranquilla e trova "psicologicamente controproducente" andare ad indagare (tramite colposcopia?) se io sia o meno portatrice di hpv. Io invece vorrei sapere, anche perchè se non ne fossi affetta chiederei subito di vaccinarmi (o è troppo tardi a 29 anni?).
grazie e complimenti per l'aiuto che, discretamente e con tanta pazienza, riuscite a dare.
Mary
scusate se mi sono dilungata ma non abbiamo trovato un conforto morale in nessuno degli specialisti consultati, e ne avremmo avuto bisogno.
Lui si sente frustrato nonostante io cerchi di non fargli pesare eccessivamente la cosa, e continuando ad avere rapporti (talvolta anche non protetti) con lui. La mia ginecologa peraltro è convinta che debba esserci una forte predisposizione personale e quindi il contagio da lui a me non sarebbe affatto scontato. Da marzo di quest'anno il mio fidanzato, dopo essersi gravemente ustionato con Aldara (che ha applicato in maniera scorretta per colpa del primo dermatologo a cui ci siamo affidati e che gli aveva prescritto applicazioni QUORIDIANE di aldara al MATTINO..), ha subìto due interventi di rimozione chirurgica dei condilomi interni e sette sedute di laser terapia per quelli esterni. Un'esperienza costosa, dolorosa e soprattutto sfiancante, anche perchè, a distanza di tutti questi mesi, i condilomi continuano a riformarsi e proliferare nella zona perianale e internamente. Vi premetto che gli esami per HIV hanno dato esito negativo. Aiutatemi ad aiutarlo perchè nelle ultime settimane ha avuto un crollo di nervi che gli rende ormai impossibile lavorare serenamente e sentirsi sereno con me. inoltre, mi sembra incredibile quanta difformità di opinioni, terapie, approcci (anche "emotivi"), e consigli vi sia tra gli specialisti riguardo a questo problema. A che cosa è dovuta? un'ultima domanda: la mia ginecologa dice che il mio pap test nella norma è sufficiente a farmi stare tranquilla e trova "psicologicamente controproducente" andare ad indagare (tramite colposcopia?) se io sia o meno portatrice di hpv. Io invece vorrei sapere, anche perchè se non ne fossi affetta chiederei subito di vaccinarmi (o è troppo tardi a 29 anni?).
grazie e complimenti per l'aiuto che, discretamente e con tanta pazienza, riuscite a dare.
Mary
scusate se mi sono dilungata ma non abbiamo trovato un conforto morale in nessuno degli specialisti consultati, e ne avremmo avuto bisogno.
[#1]
Gentile utente,
quello che leggo mi lascia esterrefatto:
Spero vivamente che le supposizioni del suo medico di base siano state non comprese appieno.
Le comunico in maniera perentoria e spero chiara, essendo uno specialista Venereologo che si occupa elettivamente di questo problema che:
La condilomatosi anale e perianale può interessare ANCHE l'uomo eterosessuale.
Ho curato moltissimi uomini etrosessuali con una esclusiva condilomatosi anale e perianale e garantisco a Lei e al suo medico di famiglia che tale condizione è anche piuttosto diffusa:
questo accade poichè la zona peri-anale è una regione anatomica che per condizione immnuologia e ambiente, ben si presta ad uno stazionamento ed una proliferazione del Virus HPV (che può essere trasportato in quella zona da secrezioni o albergarvi primariamente ed in forma silente) e quindi alla condilomatosi.
Ancora, altamente rischioso da molti punti di vista è l'associazione di questa patologia nell'uomo con un sicuro contatto omosessuale.
per quanto espresso, la condilomatosi perianale e anale dell'uomo può addivenire in modo spontaneo o essere causata da semplici rapporti etorosessuali con soggetti portatori (anche in modo silente e subclinico) del virus HPV.
per ulteriori informazioni su questo tema le indico la lettura di un mio articolo in merito all'indirizzo:
https://www.medicitalia.it/minforma/dermatologia-e-venereologia/
e ricordate di riferirvi sempre, per tale problema allo specialista del settore che è e rimane lo specialista VENEREOLOGO.
cari saluti
quello che leggo mi lascia esterrefatto:
Spero vivamente che le supposizioni del suo medico di base siano state non comprese appieno.
Le comunico in maniera perentoria e spero chiara, essendo uno specialista Venereologo che si occupa elettivamente di questo problema che:
La condilomatosi anale e perianale può interessare ANCHE l'uomo eterosessuale.
Ho curato moltissimi uomini etrosessuali con una esclusiva condilomatosi anale e perianale e garantisco a Lei e al suo medico di famiglia che tale condizione è anche piuttosto diffusa:
questo accade poichè la zona peri-anale è una regione anatomica che per condizione immnuologia e ambiente, ben si presta ad uno stazionamento ed una proliferazione del Virus HPV (che può essere trasportato in quella zona da secrezioni o albergarvi primariamente ed in forma silente) e quindi alla condilomatosi.
Ancora, altamente rischioso da molti punti di vista è l'associazione di questa patologia nell'uomo con un sicuro contatto omosessuale.
per quanto espresso, la condilomatosi perianale e anale dell'uomo può addivenire in modo spontaneo o essere causata da semplici rapporti etorosessuali con soggetti portatori (anche in modo silente e subclinico) del virus HPV.
per ulteriori informazioni su questo tema le indico la lettura di un mio articolo in merito all'indirizzo:
https://www.medicitalia.it/minforma/dermatologia-e-venereologia/
e ricordate di riferirvi sempre, per tale problema allo specialista del settore che è e rimane lo specialista VENEREOLOGO.
cari saluti
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#2]
Utente
Gentile dott. Laino, grazie per la sua risposta tempestiva e perentoria.
Le assicuro comunque che moltissimi tra dermatologi e medici di base condividono la convinzione che condilomi anali = rapporti anali, comunicandola ai pazienti con eccessiva disinvoltura, senza alcuna remora per le ripercussioni psicologiche e di coppia di queste affermazioni.
Tuttavia mi fido molto di lei e considero la sua risposta come definitiva e indiscutibile.
La disturbo un'ultima volta per un consiglio... Secondo lei stiamo seguendo la via giusta? Ha senso continuare a "bruciare" i condilomi senza alcun supporto farmacologico mirato contro questo problema (tranne l'assunzione di vitamine che dovrebbero rafforzare le difese immunitarie locali..., senza risultati).
è normale che dopo quasi un anno la situazione sia solo (e palesemente) peggiorata? con perdite di sangue e proliferazioni veloci di condilomi..
Siamo in cura, dopo tanto peregrinare tra Trento e Bolzano, presso il centro MST di Trento.
Grazie ancora
Mary
Le assicuro comunque che moltissimi tra dermatologi e medici di base condividono la convinzione che condilomi anali = rapporti anali, comunicandola ai pazienti con eccessiva disinvoltura, senza alcuna remora per le ripercussioni psicologiche e di coppia di queste affermazioni.
Tuttavia mi fido molto di lei e considero la sua risposta come definitiva e indiscutibile.
La disturbo un'ultima volta per un consiglio... Secondo lei stiamo seguendo la via giusta? Ha senso continuare a "bruciare" i condilomi senza alcun supporto farmacologico mirato contro questo problema (tranne l'assunzione di vitamine che dovrebbero rafforzare le difese immunitarie locali..., senza risultati).
è normale che dopo quasi un anno la situazione sia solo (e palesemente) peggiorata? con perdite di sangue e proliferazioni veloci di condilomi..
Siamo in cura, dopo tanto peregrinare tra Trento e Bolzano, presso il centro MST di Trento.
Grazie ancora
Mary
[#3]
Se vi segue un Centro MST e quindi lo specialista Venereologo, la scelta è giusta:
se volete il parere personale in base a quello che solitamente prediligo in casi come questi, ritengo che l'associazione farmacologica con immunomodulatori topici e supporti sistemici sia da prediligere in massima misura, al fine di tamponare ed arginare le eventuali e frequenti tendenze alla recidiva locale.
da non dimenticare mai, lo studio sierologico dell'immunità cellulo mediata, ovvero la valutazione quali-quantitativa delle cellule che debbono difenderci da questi attacchi.
cari saluti
se volete il parere personale in base a quello che solitamente prediligo in casi come questi, ritengo che l'associazione farmacologica con immunomodulatori topici e supporti sistemici sia da prediligere in massima misura, al fine di tamponare ed arginare le eventuali e frequenti tendenze alla recidiva locale.
da non dimenticare mai, lo studio sierologico dell'immunità cellulo mediata, ovvero la valutazione quali-quantitativa delle cellule che debbono difenderci da questi attacchi.
cari saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 14.8k visite dal 30/10/2008.
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