Cisti sebacea o fistola?
Gentili Dottori,
sono un ragazzo di 23 anni, magro. Da qualche anno ho una fastidiosa cisti sebacea (che per ora definisco tale) posizionata tra ano e coccige, nella parte interna del gluteo destro. La cisti si è spesso infiammata evolvendo in ascesso che si è sempre rotto spontaneamente. Non ho mai avuto secrezioni dall'ano che non è mai stato apparentemente interessato. Mi hanno visitato diversi specialisti. Il primo riteneva si trattasse di una fistola anale, ma a seguito di ecografia superficiale non è stato evidenziato nessun tramite fistoloso, il chirurgo allora disse che probabilmente non era una fistola ma una cisti sebacea. A distanza di mesi la cisti si è infiammata altre volte (in un anno 5 volte). Altro medico altra diagnosi: il mio dermatologo pensava fosse una cisti sacrococcigea e mi sconsigliò un intervento immediato aspettando prima una evoluzione della stessa. A distanza di un mese, nuova infiammazione, nuovo medico in clinica privata per risoluzione definitiva del problema. Il Dottore (chirurgo) che mi ha visitato nella fase successiva alla rottura dell'ascesso, riteneva inizialmente che si trattasse di cisti sacrococcigea. Mi assegna antibiotici e antinfiammatori da prendere due settimane prima dell'operazione. La settimana scorsa, nuova visita dallo stesso chirurgo per valutare se la zona è pronta per l'operazione. Il ciclo di antibiotici ed antinfiammatori ha fatto il suo effetto e la zona era tornata alla completa normalità. Il medico, durante questa visita, dopo aver visto la zona completamente guarita, cambia diagnosi ritenendo che probabilmente non si tratta di cisti sacrococcigea ma o di semplice cisti sebacea o di fistola anale. A seguito di "palpazione interna" dell'ano, esclude (adducendo la sua esperienza nel campo) che si tratti di fistola in quanto non sentiva la presenza di alcun condotto interno all'ano, l'intervento dunque diventa per cisti sebacea ma il medico non esclude che una volta effettuato il taglio si possa evidenziare la presenza di una fistola.
Insomma domani mi opero, le domande sono:
1) la palpazione interna dell'ano e e l'eseprienza di un chirurgo sono sufficienti ad escludere una fistola?
2) L'anestesia sarà locale, ma se il medico dovesse trovare una fistola, l'anestesia locale per cisti sebacea è congrua anche ad un intervento per fistola anale?
3) Siccome so che un'operazione per fistola può portare problemi di incontinenza fecale, prima di effettuare un intervento per cisti sebacea, non sarebbe meglio escludere totalmente la fistola?
4) E' normale che si agisca direttamente con intervento senza avere ben chiara la diagnosi?
5) il post operatorio per cisti sebacea e fistola differiscono (per dolore, tempi di recupero ,ecc.)?
sono un ragazzo di 23 anni, magro. Da qualche anno ho una fastidiosa cisti sebacea (che per ora definisco tale) posizionata tra ano e coccige, nella parte interna del gluteo destro. La cisti si è spesso infiammata evolvendo in ascesso che si è sempre rotto spontaneamente. Non ho mai avuto secrezioni dall'ano che non è mai stato apparentemente interessato. Mi hanno visitato diversi specialisti. Il primo riteneva si trattasse di una fistola anale, ma a seguito di ecografia superficiale non è stato evidenziato nessun tramite fistoloso, il chirurgo allora disse che probabilmente non era una fistola ma una cisti sebacea. A distanza di mesi la cisti si è infiammata altre volte (in un anno 5 volte). Altro medico altra diagnosi: il mio dermatologo pensava fosse una cisti sacrococcigea e mi sconsigliò un intervento immediato aspettando prima una evoluzione della stessa. A distanza di un mese, nuova infiammazione, nuovo medico in clinica privata per risoluzione definitiva del problema. Il Dottore (chirurgo) che mi ha visitato nella fase successiva alla rottura dell'ascesso, riteneva inizialmente che si trattasse di cisti sacrococcigea. Mi assegna antibiotici e antinfiammatori da prendere due settimane prima dell'operazione. La settimana scorsa, nuova visita dallo stesso chirurgo per valutare se la zona è pronta per l'operazione. Il ciclo di antibiotici ed antinfiammatori ha fatto il suo effetto e la zona era tornata alla completa normalità. Il medico, durante questa visita, dopo aver visto la zona completamente guarita, cambia diagnosi ritenendo che probabilmente non si tratta di cisti sacrococcigea ma o di semplice cisti sebacea o di fistola anale. A seguito di "palpazione interna" dell'ano, esclude (adducendo la sua esperienza nel campo) che si tratti di fistola in quanto non sentiva la presenza di alcun condotto interno all'ano, l'intervento dunque diventa per cisti sebacea ma il medico non esclude che una volta effettuato il taglio si possa evidenziare la presenza di una fistola.
Insomma domani mi opero, le domande sono:
1) la palpazione interna dell'ano e e l'eseprienza di un chirurgo sono sufficienti ad escludere una fistola?
2) L'anestesia sarà locale, ma se il medico dovesse trovare una fistola, l'anestesia locale per cisti sebacea è congrua anche ad un intervento per fistola anale?
3) Siccome so che un'operazione per fistola può portare problemi di incontinenza fecale, prima di effettuare un intervento per cisti sebacea, non sarebbe meglio escludere totalmente la fistola?
4) E' normale che si agisca direttamente con intervento senza avere ben chiara la diagnosi?
5) il post operatorio per cisti sebacea e fistola differiscono (per dolore, tempi di recupero ,ecc.)?
[#1]
Gentile utente, pur dalla sede telematica che rende impossibile una diagnosi, dovremmo prendere in considerazione l'ipotesi di una cisti sacro coccigea ovvero una cisti del seno pilonidale, una particolare lesione molto profonda che solitamente deve essere approcciata quando diventa persistente e fastidiosa dal punto di vista chirurgico. Ne parli con il suo dermatologo di fiducia.
Dr Laino
www.latuapelle.it
Dr Laino
www.latuapelle.it
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#2]
Utente
Gentile Dott. Laino,
Sono appena tornato a casa dopo l'intervento. Le racconto il mio calvario odierno. A seguito dell'operazione il Medico (chirurgo Generale) ha individuato in corrispondenza dell'ormai ex ascesso, soltanto una "pallina" di materiale che non ricordo precisamente come ha chiamato, ma in sostanza il vecchio pus solidificato. Mi ha detto che non si trattava ne' di una cisti sebacea nè di una cisti pilonidale. Inoltre non ha individuato nessuno condotto fistoloso. Alchè ho chiesto di cosa si trattasse e in sostanza non mi ha saputo rispondere perché non lo sapeva di preciso, ha detto solo "speriamo" che non ci siano recidive e basta.
Dopo di ciò ho cominciato a perdere sangue dalla ferita, i medici dicevano che era normale e mi hanno applicato altri due punti senza anestesia con dolori notevoli. tuttavia dopo 1 ora il sangue zampillava letteralmente dalla ferita. Così mi hanno riportato in sala operatoria. Mi hanno detto che probabilmente avevano reciso una vena senza richiuderla, quindi hanno levato i punti per poi rimetterli, tutto ciò in anestesia generale mentre il primo era in locale, il secondo intervento è durato un'ora e spero non mi abbiano nascosto niente oltre questo. Mi hanno dimesso e mi sento abbastanza debole avendo perso molto sangue.
Detto ciò:
È possibile che il mio medico, a seguito dell'intervento, ancora non abbia capito di cosa si tratta?
È normale quello che mi è accaduto oggi?
Cordialmente
Sono appena tornato a casa dopo l'intervento. Le racconto il mio calvario odierno. A seguito dell'operazione il Medico (chirurgo Generale) ha individuato in corrispondenza dell'ormai ex ascesso, soltanto una "pallina" di materiale che non ricordo precisamente come ha chiamato, ma in sostanza il vecchio pus solidificato. Mi ha detto che non si trattava ne' di una cisti sebacea nè di una cisti pilonidale. Inoltre non ha individuato nessuno condotto fistoloso. Alchè ho chiesto di cosa si trattasse e in sostanza non mi ha saputo rispondere perché non lo sapeva di preciso, ha detto solo "speriamo" che non ci siano recidive e basta.
Dopo di ciò ho cominciato a perdere sangue dalla ferita, i medici dicevano che era normale e mi hanno applicato altri due punti senza anestesia con dolori notevoli. tuttavia dopo 1 ora il sangue zampillava letteralmente dalla ferita. Così mi hanno riportato in sala operatoria. Mi hanno detto che probabilmente avevano reciso una vena senza richiuderla, quindi hanno levato i punti per poi rimetterli, tutto ciò in anestesia generale mentre il primo era in locale, il secondo intervento è durato un'ora e spero non mi abbiano nascosto niente oltre questo. Mi hanno dimesso e mi sento abbastanza debole avendo perso molto sangue.
Detto ciò:
È possibile che il mio medico, a seguito dell'intervento, ancora non abbia capito di cosa si tratta?
È normale quello che mi è accaduto oggi?
Cordialmente
[#4]
Utente
Gentile Dott. Laino,
Nessun esame istologico. Il medico ha detto che la pallina in questione era materiale granuloso, si è limitato ad incidere la stessa per vedere cosa ci fosse all'interno e se era visibile un condotto fistoloso che lo alimentava. Ma niente.
A tal riguardo vorrei crederLe un parere:
In passato soffrivo di acne nodulo-cistica curata, parzialmente, con un ciclo di 5 mesi di isotretinoina. Tuttavia qualche nodulo si presenta ancora dietro l'orecchio, sul petto, spalle e glutei anche se in misura ridotta. Il mio dermatologo (non è stato lui ad operarmi ma il mio chirurgo) mi ha consigliato un secondo ciclo con isotretinoina per risolvere il problema.
Il mio timore è che lo sfogo che porta questo medicinale, nei primi mesi di assunzione, possa far suppurare ascessi che potrebbero alimentare il processo di una fistola (che, per ipotesi, potrebbe essere in corso di formazione).
Secondo lei sarebbe utile o peggiorerebbe la situazione?
Che ne pensa?
Cordialmente
Nessun esame istologico. Il medico ha detto che la pallina in questione era materiale granuloso, si è limitato ad incidere la stessa per vedere cosa ci fosse all'interno e se era visibile un condotto fistoloso che lo alimentava. Ma niente.
A tal riguardo vorrei crederLe un parere:
In passato soffrivo di acne nodulo-cistica curata, parzialmente, con un ciclo di 5 mesi di isotretinoina. Tuttavia qualche nodulo si presenta ancora dietro l'orecchio, sul petto, spalle e glutei anche se in misura ridotta. Il mio dermatologo (non è stato lui ad operarmi ma il mio chirurgo) mi ha consigliato un secondo ciclo con isotretinoina per risolvere il problema.
Il mio timore è che lo sfogo che porta questo medicinale, nei primi mesi di assunzione, possa far suppurare ascessi che potrebbero alimentare il processo di una fistola (che, per ipotesi, potrebbe essere in corso di formazione).
Secondo lei sarebbe utile o peggiorerebbe la situazione?
Che ne pensa?
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 10.2k visite dal 22/02/2016.
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