Info trattamento cisti sebacea/ascesso post operatorio asportazione cisti sebacea
Buongiorno. Avevo una cisti sebacea da anni (almeno 10). Situata inizialmente nell’interno della coscia destra, poco prima dell’inguine. Negli anni e a causa della mia negligenza (la schiacciavo e non facevo alcuna terapia quando suppurava) si è lentamente spostata verso l’inguine per arrivare sino al labbro destro, tra l’inguine ed il clitoride, in alto, verso il pube. Non si trova sulle mucose per intenderci. Posseggo delle foto in ogni caso. Nelle quali si vede chiaramente la posizione. Ci ho convissuto serenamente perché non si è mai realmente infiammata da richiedere un intervento. 5 anni fa interrompo la mia ventennale terapia con ormoni (ovaio policistico trattato con Androcur, Diana e successivamente le varie pillole anticoncezionali. Dai 13 anni ai 34 anni, ininterrottamente sotto ormoni). In concomitanza con questa interruzione, la cisti impazzisce. Si infiamma di frequente, ed al punto tale che a gennaio del 2014 l'ho fatta rimuovere con grandi sofferenze, pre, durante e post operatorie. Con l’intervento (5 anestesie locali ), viene pulita e rimossa completamente anche la sacca.
Era profonda circa 3 centimetri ed estesa (sotto la cute) per circa 6 centimetri.
Mi hanno suturata con 6 punti e ho seguito alla lettera tutta la trafila post operatoria.
Nonostante questo, dopo soli 6 mesi, si è presentato il primo ascesso. Subito dopo, passata l'infezione, ho fatto un'ecografia per accertarmi che non si fosse riformata la sacca (il che avrebbe significato che era rimasto qualche pezzo della parete). Ecografia diede esito negativo.
Successivamente ho avuto tanti altri episodi di rigonfiamento. Applicando l'ittiolo la faccio suppurare e successivamente disinfetto e sterilizzo come da prassi. Di fatto la zona non cicatrizza mai definitivamente. Nessuno, sino ad ora, mi ha dato garanzia che, anche intervenendo chirurgicamente una seconda volta, non si possa riformare una terza volta. La pelle in quella zona è già estremamente delicata e sottile. Ora c'è anche del tessuto cicatriziale abbastanza spesso. Il 7 ottobre ho avuto l'ennesimo ascesso: ittiolo per 12 ore, si è formata la testolina gialla, ho bucato leggermente con ago chirurgico disinfettato e, dopo averla fatta spurgare, ho iniziato la solita trafila di lavaggio con fisiologia, antibiotico topico (liquido prima in polvere sul finire) ed orale. Con garza a protezione e biancheria intima bianca in cotone. Dopo una decina di giorni sembrava tutto apposto. Il 7 novembre ennesimo episodio. Ho assunto claritromicina ed usato ittiolo (oggi è il 7 gg). Segnando le date ho osservato che quasi sempre l'infezione si verifica una settimana /dieci giorni prima del ciclo mestruale (per ricollegarmi al discorso ormonale di cui sopra). Infatti, ieri 15 novembre, mi è arrivato il ciclo. Negli ultimi due episodi di infiammazione (7 ottobre e 7 novembre) ho fatto delle foto ed un video (laddove servisse per capire meglio).
In sostanza vorrei sapere cosa mi consigliate di fare e se per caso utilizzate la tecnica del laser (meno invasiva soprattutto sul post operatorio immagino). A parità di garanzie non totali su ipotesi di recidiva, sceglierei quella meno dolorosa ecco. Stasera farò un’ecografia per verificare se sia riformata o meno la sacca. Qualora non fosse così, brancolerei letteralmente nel buio. Anche perché davvero, non so più a che specialista mi devo rivolgere. Spero vivamente mi potrete aiutare. Grazie mille.
Era profonda circa 3 centimetri ed estesa (sotto la cute) per circa 6 centimetri.
Mi hanno suturata con 6 punti e ho seguito alla lettera tutta la trafila post operatoria.
Nonostante questo, dopo soli 6 mesi, si è presentato il primo ascesso. Subito dopo, passata l'infezione, ho fatto un'ecografia per accertarmi che non si fosse riformata la sacca (il che avrebbe significato che era rimasto qualche pezzo della parete). Ecografia diede esito negativo.
Successivamente ho avuto tanti altri episodi di rigonfiamento. Applicando l'ittiolo la faccio suppurare e successivamente disinfetto e sterilizzo come da prassi. Di fatto la zona non cicatrizza mai definitivamente. Nessuno, sino ad ora, mi ha dato garanzia che, anche intervenendo chirurgicamente una seconda volta, non si possa riformare una terza volta. La pelle in quella zona è già estremamente delicata e sottile. Ora c'è anche del tessuto cicatriziale abbastanza spesso. Il 7 ottobre ho avuto l'ennesimo ascesso: ittiolo per 12 ore, si è formata la testolina gialla, ho bucato leggermente con ago chirurgico disinfettato e, dopo averla fatta spurgare, ho iniziato la solita trafila di lavaggio con fisiologia, antibiotico topico (liquido prima in polvere sul finire) ed orale. Con garza a protezione e biancheria intima bianca in cotone. Dopo una decina di giorni sembrava tutto apposto. Il 7 novembre ennesimo episodio. Ho assunto claritromicina ed usato ittiolo (oggi è il 7 gg). Segnando le date ho osservato che quasi sempre l'infezione si verifica una settimana /dieci giorni prima del ciclo mestruale (per ricollegarmi al discorso ormonale di cui sopra). Infatti, ieri 15 novembre, mi è arrivato il ciclo. Negli ultimi due episodi di infiammazione (7 ottobre e 7 novembre) ho fatto delle foto ed un video (laddove servisse per capire meglio).
In sostanza vorrei sapere cosa mi consigliate di fare e se per caso utilizzate la tecnica del laser (meno invasiva soprattutto sul post operatorio immagino). A parità di garanzie non totali su ipotesi di recidiva, sceglierei quella meno dolorosa ecco. Stasera farò un’ecografia per verificare se sia riformata o meno la sacca. Qualora non fosse così, brancolerei letteralmente nel buio. Anche perché davvero, non so più a che specialista mi devo rivolgere. Spero vivamente mi potrete aiutare. Grazie mille.
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Gentilissima
è da capire se la lesione cistica sia sebacea o eccrina: in questo caso avremmo innanzi un'altra patologia (es idrosadenite)
sarebbe molto utile un ulteriore controllo dermatologico con questo indirizzo.
cari saluti
Dr Laino
è da capire se la lesione cistica sia sebacea o eccrina: in questo caso avremmo innanzi un'altra patologia (es idrosadenite)
sarebbe molto utile un ulteriore controllo dermatologico con questo indirizzo.
cari saluti
Dr Laino
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.9k visite dal 16/11/2015.
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